Da Cambridge, 22 marzo 2010

Cari Amici,  farò giungere questa ad Alfredo (Izeta) quasi in sordina visto che con lui avevo da tempo un debito di “corrispondenza” per ora sempre procrastinato, anzi procrastinato a tal punto, che neanche lui ha più insistito, anzi ha tagliato.... i ponti!

Scherzi a parte, tutto bene? La Pasqua si avvicina e se mi/ci avete seguiti nelle precedenti comunicazioni saprete che  quelli saranno giorni di fuoco visto che l’unico “erede” di casa Arpaio convolerà a nozze e potete ben immaginare quanto siamo presi. L’avvenimento e’ vissuto con particolare ansia da noi perchè non essendo in Italia possiamo dare a nostro figlio solo un supporto morale in attesa di concentrare quello materiale negli ultimi 4/5 giorni che precederanno il fausto giorno . Infatti in Italia saremo giusto per il giorno di Pasqua.

Chiudo qui ,subito la parentesi personale e familiare sperando che la stessa non vi abbia spinto a non continuare la lettura.

Avete letto l’oggetto? Man mano che scopro la vita quotidiana inglese e più apprezzo l’Italia, la nostra apertura mentale e sotto certi aspetti, mi accorgo che il potere corrompe ovunque.

Vediamo di aggiornarvi:

 

LA SANITA’:  Ho letto diversi articoli di stampa nazionale e locale sul sistema sanitario inglese. E debbo dire che l’Italia è davvero fortunata. Prima di tutto perche’ esiste un medico di famiglia che non ti tratta (o almeno dovrebbe farlo) come un pollo da batteria : qui il medico di famiglia lo fa!

Forse sono solo piu’”politically correct”, cioe’ molto più attenti alla forma, molto piu’ rispettosi delle differenze religiose, molto più rigidi nelle procedure ma come assistenza, fa acqua da tutte le parti. Tra parentesi, qui, imperando anche negli ospedali, il sistema imprenditoriale  e manageriale, tipici di una società privatistica, i medici che operano nel settore pubblico vengono assunti con contratti e stipendi “ad personam” ovviamente puntando sul risparmio, non solo provenienti dal regno Unito ma da ogni parte del Mondo . Recentemente, e’ stato denunciato alla Giustizia un chirurgo di nazionalità tedesca che  si presentava in Ospedale solo per operare e spesso lo faceva in condizioni psico-fisiche non proprio perfette sia per i ritmi di lavoro a cui si sottoponeva per reggere gli impegni in Inghilterra ed in Germania  sia per l’uso di bevande alcoliche. Sembra che a questo professionista , non più disposto a tornare in Inghilterra per ovvi motivi, siano riconducibili alcuni interventi  di tipica “malasanità” con un paio di decessi.

Sempre recentemente , “mosche, blatte, sporcizia, formiche e quant’altro” sono assurte alla notorietà della stampa in quanto riscontrate nelle corsie dell’ospedale. L’articolo parla anche di malati lasciati sulle barelle.....

 

LA FARMACIA: In Inghilterra chi e’ Farmacista puo’ anche prescrivere medicinali e prestare le prime cure a chi si rivolge al negozio per assistenza.

 

TRIBUNALI : Guardato quasi come una “bestia rara” ho deciso di passare una mattinata nel Tribunale penale di Cambridge (il Crown  Court che si differenzia dal County Court , che invece potrebbe equipararsi di piu’ al Tribunale Civile Italiano). E’ chiaro che difficilmente un “turista” chiede di entrare a seguire una  seduta  e la mia richiesta ha un po’ messo in crisi gli addetti della sicurezza: ma alla fine ce l’ho fatta. A Cambridge ci sono tre corti (aule piuttosto piccole) e le udienze si tengono quotidianamente dalle 10 alle 14 . Giudici con toga rossa e parrucca in testa, avvocati (Pubblico Ministero, Cancellieri e Avvocati di Difesa) in toga nera e....relativa parrucca .

Non sono ammesse macchine fotografiche, blocchi appunti o quant’altro possa violare la privacy.

Lo stesso imputato viene condotto fino all’entrata del Tribunale dalla Polizia ma poi viene affidato alla Security del Tribunale per l’udienza. La Polizia entra solo se richiesto dal Giudice per testimoniare o chiarire una testimonianza già resa. I processi (tutti penali) a cui ho assistito io sono stati molto sbrigativi e veloci . Introdotto il reo, il Cancelliere leggeva i capi d’accusa e chiedeva all’imputato di denunciarsi colpevole o innocente. Poi il Giudice che aveva il faldone della pratica davanti e che lo aveva studiato bene, dava la parola al Pubblico Ministero che faceva una specie di

arringa finale, successivamente, operava nello stesso modo l’Avvocato della Difesa. Il Giudice si ritirava (Giudice monocratico) e dopo poco, tornava in aula per leggere la sentenza. Solo in un caso, prima delle due arringhe, il Giudice ha richiesto l’intervento di un testimone che sotto giuramento  ha precisato o definito meglio la sua testimonianza. Insomma, in una mattinata, cioe’ in poco piu’ di 4 ore, la corte in questione aveva giudicato 4 casi ed emesso 4 sentenze di cui una ad oltre 20 anni di reclusione.

Cosa mi ha impressionato di più? Certamente il silenzio in aula, la compostezza degli interventi difensivi e accusatori, il non parlarsi l’uno sull’altro e la riverenza verso la Corte. Infatti, ogni Avvocato o ogni messo che a qualunque titolo entrava  in aula o ne usciva, anche se non visto, si inchinava verso il Giudice in senso di rispetto, quasi a chiedere l’autorizzazione ad entrare o ad uscire.

  

BIKES AT 9’ : Questa e’ un po’ una caratteristica di Cambridge. Si tratta del “rush” mattutino che impiegati, studenti e professionisti fanno per raggiungere i posti di lavoro. A Cambridge dove la bicicletta la fa da padrone, tutto cio’ si sintetizza in una mini gara di biciclette che agli incroci si presentano come un ben fitto fronte in....attesa del verde. Il nome dell’evento indica appunto l’ora.

Data la seppur limitata orografia del posto ( la zona piu’ alta detta “The Castle” e’ a un’altezza di appena 25mt!), è bellissimo vedere lo sfrecciare di queste biciclette che ogni mattina alle 9, quasi come un rituale o come un non convenuto appuntamento, arrivano dal “The Castle” in centro per raggiungere uffici, Colleges, negozi. Ma il discorso delle biciclette a Cambridge è ben più ampio e oggetto di un ben sintomatico record. Infatti la città  è in tutta l’Inghilterra il posto dove avvengono piu’ furti di biciclette! La Polizia locale e’ stata costretta a mettere a disposizione della cittadinanza non solo un registro dove chi vuole registra la propria bicicletta dopo averla marchiata in modo indelebile(con maggiori probabilità di non subire il furto o comunque, se ritrovata, di vedersela recapitare a casa), ma ha istituito una particolare sezione che si occupa delle denunce di furto e cerca in qualche modo di limitare il reato. Le biciclette sono parcheggiate, direi ancorate ovunque. Parlo di ancorate perchè i proprietari spesso le bloccano con catene, fili di acciaio, lucchetti ed altri oggetti simili al primo appiglio fisso che lo permetta. Cosi’ ne sono pieni i lampioni, le cancellate dei Colleges, le rastrelliere poste a buon fine in buon numero dal Comune  : guardate un po’ le foto che allego a questa corrispondenza.

La bicicletta come perno della mobilità familiare : questo potrebbe essere un tema interessante.

Infatti, noi siamo abituati a pensare alla bicicletta nella sua forma più semplice e rituale, al massimo, a quella tipo bike da fuoristrada o quella da corsa. No,a Cambridge ne ho viste di tutti i tipi: dai tandem, alle biciclette tipo rickshaw con davanti un carrello dove è posto un figlio(più o meno grande), a quelle che sono una via di mezzo tra la bicicletta normale ed il tandem. Infatti, è una bicicletta normale ma con attaccata un’appendice formata solo da un’altra ruota e da un sellino: quest’appendice e’ mobile e quindi segue in tutto e per tutto i movimenti ,anche in curva, del mezzo trainante. Generalmente su questo secondo sellino è posto un figlio che a differenza del tandem, non deve pedalare.

 

LA SCUOLA : L’impronta è anche qui manageriale ed in piena mano del “Principal” o Preside.

Gli insegnanti in Inghilterra sono scelti anche nelle scuole pubbliche dal Preside ed hanno un contratto annuale rinnovabile. Quindi non esiste l’insegnante di “ruolo” e non esiste la “cattedra” intesa come posto fisso. Quando in una scuola si crea un posto perche’ l’insegnante  viene “ingaggiato” dalla concorrente scuola o perchè si trasferisce o per chissà quale motivo, il Preside fa circolare la voce che ricerca un/una insegnate con quelle caratteristiche e che offre quel salario e chiunque sia interessato (ovviamente con le qualifiche tali da poter ricoprire quel posto e con le conoscenze adatte) fa domanda. E’ il Preside che assume ed e’ il Preside che ,se non soddisfatto, licenzia a fine anno. Lo Stato finanzia quella scuola (e ne controlla i programmi ed i tempi d’insegnamento con mirate ispezioni anche ripetute piu’ volte nell’anno scolastico) in funzione del numero di alunni e dei servizi offerti : il resto e’ tutto sulle spalle del Preside . Chiaramente, la competizione tra scuole è molto alta e anche quella tra gli insegnanti ,che se ben reputati, possono spuntare magari da una scuola vicina uno stipendio migliore.

Anche la preparazione e la professionalità degli insegnanti vengono lasciate all’impegno dei docenti : piu’ certificati ed attestati ottengono durante il loro “cursus studiorum” piu’ chances hanno di entrare presto nel mondo del lavoro e di guadagnare in rapporto alla loro professionalità.

Il modo d’insegnamento ed i ritmi d’insegnamento – a differenza dell’Italia- non sono lasciati alla discrezionalità dell’insegnante : tutto e’ diligentemente catalogato nella programmazione ,che emanazione del Ministero della Pubblica Istruzione, deve essere seguita quasi ora per ora, giorno per giorno, tant’e’ che se, per ipotesi, una persona passasse di seguito da una classe all’altra (ad esempio da una terza ad un’altra terza, ad una terza terza) si troverebbe a seguire la stessa lezione alla stessa ora ma con tre insegnanti diverse.

I docenti non hanno un numero di ore settimanali ben preciso : ognuno di loro deve coprire le ore assegnate e viene pagato per le ore assegnate, ma in realtà hanno necessità di fermarsi molte piu’ ore nell’edificio scolastico per preparare le lezioni, scaricare la programmazione e la didattica dal PC, preparare la lavagna interattiva ecc. Si tenga presente che gli studenti (almeno fino alle medie) non hanno libri di testo, non comprano quaderni, non si preoccupano di matite, penne ecc. : a tutto provvede la scuola per il tramite delle insegnanti di classe.  Invece ancora, e’in vigore la divisa che in parole povere, rappresenta il vero metro di distinzione tra una scuola e l’altra e che ogni studente, maschio o femmina, deve portare.

Non si tratta del nostro vecchio e caro “grembiulino” (parlo nel ricordo delle mie elementari) con il fiocco rosa o il fiocco blu, ma di una vera e propria divisa con giacca, stemma o logo della scuola, pantaloni, cravatta e camicia per i maschietti  e di giacca, stemma o logo, gonna, camicia e cravattina per le bambine. Ovviamente, la giacca è la chiave di volta della tipologia della scuola: quelle meno ricercate, hanno sostituito la giacca con pullover, blazer o felpe. A scuola si va solo con la divisa !

 

Sono certo che avrei altre curiosità o diversità da raccontarvi , ma  siamo in prossimità di Pasqua e non voglio essere io quello che ......rompe le uova prima del tempo.

Immagino che il collegamento con la mia e mail sia sempre attivo e quindi rimane aperto un dialogo che fino ad ora è rimasto piu’ che altro un soliloquio.

Ovviamente mi farebbe piacere conoscere le vostre impressioni su questi scritti, ma non voglio chiedervi del tempo . Accettate questa ennesima lettera come testimonianza di un’appartenenza alla vecchia e cara Comit e come ricordo e stima verso tutti i miei ex colleghi ed ora amici.

Buona Pasqua, anche a te , caro Alfredo, che ogni tanto mi accogli sulle pagine di Piazza Scala!

   

Monica e Maurizio 

 

 

 

 

 

 

SUGGERISCI QUESTA PAGINA A UN AMICO!
Inserisci l’indirizzo mail del destinatario:



 

 

Piazza Scala - aprile 2010