SI RINNOVA UN’ANTICA TRADIZIONE
La
festa della Madonna della Sacra Lettera che si tiene a Palmi nei
giorni 30 e 31 agosto con la processione del quadro della miracolosa
immagine della Madonna Nera e poi con la Varia, una antica e
complessa macchina carica di simboli che riassumono secoli di
tradizione della religiosità popolare, alta circa sedici metri,
trasportata a spalla fra due ali di folla e tirata con lunghe
fune sul selciato in granito della strada principale della città,
corso Garibaldi, rappresenta il culmine della religiosità popolare
locale ed esprime lo sforzo comune nella realizzazione di una festa
tradizionale che richiama attorno a sé tutti i
rappresentantiistituzionali e popolari della città ormai da circa
500 anni. Si tratta di un evento spettacolare che tiene con il fiato
sospeso fino alla fine la moltitudine che affolla strade, piazze,
balconi, tetti e terrazze che mescola durante quei momenti l'ardore
della preghiera con le esclamazioni di grande meraviglia. Il motivo
di questa grande tensione è la presenza in cima di una bambina,
l'"Animella", una fanciulla che impersona la Madonna nel momento
dell'assunzione in cielo, sostenuta e incoraggiata da un altro
personaggio maschile, un giovane che rappresenta il "Padreterno". I
due, nei giorni scorsi, sono stati prescelti dalla popolazione nel
corso di una votazione popolare aperta alla città. Fanno loro da
cornice nella complessa parte scenografica un corteo di angioletti
rappresentato da bambini e bambine.
Si tratta di una festa antica che ancora oggi richiama la
partecipazione dell'intera cittadinanza, gente di ogni posizione
sociale che si ritrovano tutti quanti, residenti e emigrati
rientrati apposta dalle lontane terre in cui si sono trasferiti, per
far parte della squadra di "Mbuttaturi" (coloro che trasportano la
Varia) o alle fune, quelli che invece la tirano. Un movimento che
vede lo sforzo complessivo di oltre 400 giovani che, dal monumento a
Cilea, fino alla fine del corso, si produrranno in uno sforzo
collettivo che troverà completamento allorquando, invertito il senso
di marcia, ritorneranno al centro della Piazza Primo maggio dove
l'"Animella" sarà fatta scendere e portata in trionfo tra gli
applausi della folla.
Una
festa antica, dicevamo, una festa di popolo che presenta una serie
di elementi che intrecciano i valori della fede, della solidarietà e
della tradizione popolare, con al centro uno dei culti più sentiti
dalle popolazioni meridionali che è quello della Madonna della Sacra
Lettera.
Un culto che a Palmi trova un grande collegamento con quello che si
tiene a Messina, dove si celebra analoga festa a metà agosto. Con la
città Siciliana Palmi è legata da un'antica tradizione che ricorda,
ormai da quasi 500 anni, il grande aiuto che la città dello Stretto
ha portato in occasione di una grave pestilenza che aveva colpito la
comunità.
Un aiuto che non si fermò al solo elemento materiale delle
vettovaglie e dei generi di prima necessità, ma è stato
contemporaneamente irrobustito anche sotto l'aspetto spirituale,
dall'invio di una importante reliquia della Vergine Maria, un
capello, della ciocca di cui la città dello Stretto era stata
destinataria, insieme ad una lettera, da parte della Vergine Maria
nel corso della sua storia.
Palmi non dimenticò un gesto che univa la solidarietà alla fede e
che affidava ai marinai un'impresa il cui ricordo è ancora vivo
nella città tanto da mantenerne viva la tradizione.
Sull'evento è significativa la riflessione espressa da parte del
parroco della Concattedrale mons. don Silvio Mesiti che, nel
sottolineare il valore dell'impegno che tutta la popolazione mette
in questa festa per affermare sia i principi della fede che
l'immagine della città nel mondo, ricorda che è necessario
riflettere sul senso della festa che ha necessità «di avere una
risposta e di essere illuminato dagli insegnamenti della Chiesa e
del suo magistero perché tali atteggiamenti, ispirati da una fede
autentica, non possano essere vanificati e lasciare così
nell'illusione o nella disperazione tanta umanità bisognosa di
speranza e dell'aiuto
della Grazia di Dio che passa attraverso i Sacramenti. Una energia
infinita che non può essere vanificata e delusa, mortificata o
strumentalizzata...».
«Con questo spirito e con queste convinzioni – prosegue don Silvio
Mesiti – riteniamo che si debba dare spazio, in queste celebrazioni,
allo spirito di carità ed ai valori soprannaturali che nulla hanno a
che fare con le sole manifestazioni di carattere politico, economico
o sociale».
L'esortazione del prelato nel segno della fede sottolinea come
«mentre legittimamente ognuno nel proprio settore si impegna alla
riuscita ed al raggiungimento degli obiettivi prefissi, memori dei
valori della nostra fede, impegniamoci anche a fare in modo da
creare spazi di preghiera e di riflessione per noi stessi e per
l'intero Popolo di Dio».
E sulla giornata della Varia, quella che richiama a Palmi decine di
migliaia di persone e coinvolge l'intera comunità, don Silvio Mesiti,
rileva: «C'è un miracolo che si realizza il giorno della Varia che
non possiamo non considerare nella sua positività: ed è questo
grande carro che cammina speditamente, trascinato sulle pietre del
corso da centinaia di persone che tirano, finalmente tutti sulla
stessa direzione, al di la di ogni colore politico e di appartenenza
sociale; c'è infine l'ansia di chi vorrebbe che lo spettacolo
finisse al più presto possibile, invocando la protezione della
Madonna della Lettera verso tutti, ma in maniera particolare per la
bambina, "l'animella", che forse a quell'altezza, in mezzo al mare
di una folla che osserva ammirata, anche lei spera che tutto finisca
al più presto, per tornare nella posizione più comoda della propria
famiglia tra le braccia dei suoi genitori.»
«Noi speriamo – conclude mons. don Silvio Mesiti – che questo
incontro e che questi sacrifìci, che naturalmente comportano anche
dei rischi ed ingenti spese, servano ad insegnarci a tirare nella
stessa direzione, anche il giorno dopo la celebrazione della festa,
per far camminare speditamente il carro della vita e della società».
Giuseppe Mazzù
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