Fernando Mazzotta - I riti della Settimana Santa a Taranto- Le Processioni


Una sola statua per la processione organizzata
dalla Confraternita dell’Addolorata, da S.Domenico.


A mezzanotte del Giovedì Santo, a cura della Confraternita dell’Addolorata, dalla chiesa di San Domenico, nel Borgo Antico, esce la statua dell’Addolorata che va in cerca del Figlio: la processione è aperta dalla troccola, seguita da le pesàre (gli unici bambini che partecipano alla processione), la Croce dei Misteri, i crociferi, 14 poste il trono.

LA TROCCOLA
La troccola guida il corteo. Lo strumento fu costruito in maniera artigianale nel 1874.
Retta dal troccolante, é lo strumento con il quale viene guidata e cadenzata la processione.
Quella dei Misteri è del colore del legno, ha tre battenti in ferro per facciata: opera del falegname Angelo Russo e fu costruita appunto nel1874.

Il GONFALONE E LA CROCE
Ripercorrono tutti i momenti della Passione di Gesù
IL GONFALONE
E’ una sorta di bandiera di color nero che reca al centro un ovale su cui è dipinto il sudario di Cristo.
LA CROCE DEI MISTERI
E’ più piccola rispetto a quella della processione dell’Addolorata, e reca in maniera ben visibile i simboli della Passione di Cristo.

LA STATUA DELL'ADDOLORATA
Portata a spalle da quattro confratelli in abito di rito e da quattro forcelle in abito scuro.
Seguita da migliaia di tarantini e di turisti. percorre via Garibaldi, attraversa il Ponte Girevole, via D’Aquino, via Anfiteatro, via Berardi. In mattinata una breve sosta all’Istituto delle suore Maria Immacolata. Il percorso riprende da via D’Aquino, via Margherita, il ponte Girevole, via Duomo per concludersi in san Domenico intorno alle 15 sempre del Venerdì Santo.
Molto espressivo il volto della statua dell’Addolorata che differisce da quella portata in processione nei Misteri. La più evidente è che questa immagine della Madonna regge il cuore nella mano sinistra e il fazzoletto nella destra.

LA PROCESSIONE DEL VENERDI' SANTO
LA PREGHIERA NELL'ORTO
E’ la prima delle statue che rappresenta il Cristo. Il volto trasuda sangue.
Fu modellata in cartapesta nel 1924 dal cartapestaio leccese Salvatore Sacquegna.
Prese il posto della vecchia statua.
CRISTO ALLA COLONNA
Rappresenta Cristo flagellato e legato alla colonna. La colonna è copia perfetta dell’originale a cui fu legato Cristo e che si conserva nella chiesa romana di Santa Prassede. E’ opera del 1901 del cartapestaio leccese Giuseppe Manzo.
GESU' ESPOSTO: "ECCE HOMO"
Anche essa opera del Manzo, rappresenta Cristo subito dopo la flagellazione.
E’ rivestito di mantello rosso, regge nella mano una canna e sul capo una corona di spine tratte da una pianta che cresceva nei pressi di Gerusalemme.
LA CASCATA
E’ la terza opera del Manzo, un vero capolavoro che rappresenta Cristo sotto il peso della Croce, mentre volge lo sguardo in alto, e con l’altra mano poggia sulla pietra.
E’ certamente la più espressiva delle statue dei Misteri.
IL CULMINE DELLA PASSIONE:: IL CROCIFISSO
E’ certamente la prima delle statue che fu aggiunta alle prime due statue storiche del Cristo Morto e dell’Addolorata.E’ di epoca e autore ignoti. Rappresenta il momento culminante della Passione: la Crocifissione di Gesù Cristo.
LA SACRA SINDONE
E’ una semplice croce del colore del legno (è tale dal 1978, prima era di color nero, come anche quella del Crocifisso) sulla quale e piegato il bianco velo della Sindone. E’ statua ambita perché precede la statua di Gesù Morto.
GESU' MORTO
Fu commissionata a Napoli tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’’800 da don Diego Calò e poi donata nel 1765 alla Congrega. Il corpo di Cristo è adagiato su una bara rivestita di velluto nero ricamato in argento ed è coperto da un velo bianco con stelle dorate.
MATER DOLOROSA - L'ADDOLORATA
La statua è differente da quella che esce il Giovedì Santo
Anche questa statua fu donata al Carmine dai Calò. Qui il volto della Vergine è giovanile.
Rispetto a quella del Giovedì Santo della Congrega dell’Addolorata, regge il cuore nella mano destra e il fazzoletto in quella sinistra.

Il rito della processione si conclude il Sabato santo quando la processione rientra alla Chiesa del Carmine ed il “troccolante” con la mazza picchia tre volte alla porta della Chiesa chiedendo di poter entrare.

 

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