Schiodati dal divano!
(seconda parte)

Com’è andata?  I primi passi con la corsa vi hanno fatto desistere? “Non è per me!” “Ma chi me lo fa fare!” ecc.ecc.
Con le Festività natalizie e di inizio 2009 il desiderio di sedentarietà si fa sentire ancora più forte; l’unica possibilità di riequilibrare i fattori negativi della vita sedentaria è quella di cercare di organizzare una parte della nostra giornata dedicandoci ad un’attività motoriaLa corsa - di G. Barbato (Acquerello, 1987, 40x50 ) quale può essere proprio una periodica sgambatina nel parco o in campagna.
Abitùati, al massimo, a tenere una penna in mano, il mouse o il volante dell’auto decidiamo, a volte, di affrontare di colpo una qualunque attività ludico-sportiva senza un’adeguata preparazione atletica basata sulla gradualità  dello sforzo. Mi spiego meglio: la classica partita di calcetto con il gruppetto di amici che, per “festeggiare” il nuovo anno e per mettere a tacere la propria coscienza per i lauti pasti ed abbondanti libagioni consumate, decidono di affrontarsi in uno “scontro all’ultimo sangue”!
Scontro che metterà alle corde il nostro apparato osteo-muscolare nonché quello cardiocircolatorio e respiratorio. La condizione di avere qualche chilo di troppo, magari di essere fumatori, di aver superato abbondantemente gli “anta” e di essere, in definitiva, dei sedentari allo stato puro, ci espone ad una serie di rischi che potrebbero riservare qualche spiacevole sorpresa alla nostra salute. “Schiodati dal divano” dunque ed attiva il tuo fisico e dedica un po’ del tuo tempo a praticare uno sport “buono” perché induce ad un’attività regolare, ordinata, cadenzata, controllata, senza  eccessi.
A coloro i quali hanno avuto la voglia e la volontà di seguirmi nei primi passi di un allenamento programmato, innazitutto per consentire alla muscolatura scheletrica di riattivarsi ed ai vasi di adattarsi, suggerisco di mantenere ancora per un mese il programma dei 60/70 minuti indicato nella prima parte. Tenere sempre presente che la velocità e la durata dell’esercizio si devono sempre adattare al singolo individuo: la costanza nella pratica della corsa è più importante dell’intensità della stessa.
Vorrei tentare di convincervi esponendovi alcuni dei buoni motivi che dovrebbero indurci a praticare abitualmente un po’ di corsa. Le mie sono enunciazioni “empiriche” basate, cioè, sull’esperienza diretta maturata in oltre 50 anni passati a praticare atletica leggera e non “medico/scientifiche” che non sono sicuramente di mia competenza ed alla mia portata.
Sommando la pratica ai tanti corsi e convegni da me seguiti negli anni, la risultante mi consente di poter  dare delle nozioni di base senza tema di essere smentito.
Nel sedentario, con l’invecchiamento, c’è inevitabilmente la tendenza  ad avere una certa “attenzione” per il proprio apparato cardiocircolatorio ed a tutte quelle patologie derivanti dal progressivo avanzare dell’età.
La corsa:

·     Contrasta l’osteoporosi e migliora “l’endurance” del lavoro muscolare in genere attraverso un maggior consumo di acidi grassi e risparmio di glicogeno (il nostro carburante).

·     Migliora il controllo del peso corporeo (leggi l’esempio riportato nella “prima parte”).

·     Dopo un lavoro aerobico, cioè a concentrazioni plasmatiche costanti di acido lattico che si producono con il tipo di allenamento propostovi,  clinicamente si è riscontrata una significativa riduzione del colesterolo cattivo (LDL) e un consistente aumento della frazione di colesterolo buono (HDL).

·     Aumenta la tolleranza al glucosio nel sangue in quanto, con l’avanzare dell’età, esiste la tendenza ad accumulare un’ eccessiva concentrazione di insulina. La  corsa svolta con regolarità riduce questi effetti aumentando  la capacità di elimazione dell’ormone diminuendone la secrezione.

·     Migliora la struttura dei tendini e dei legamenti.

·     Migliora l’efficienza del muscolo cardiaco attraverso l’aumento della quantità di sangue presente nelle cavità ventricolari alla fine delle contrazioni senza provocare particolari modificazioni alla pareti cardiache.

·     Migliora il flusso coronarico, cioè la quantità di sangue che arriva al cuore.

·     Riduce la frequenza cardiaca in quanto, con l’allenamento, siamo in grado di sostenere lo stesso sforzo con una diminuzione della potenza metabolica derivante dal vantaggio dell’esercizio fisico. La frequenza cardiaca massima però NON è modificabile con l’allenamento, ma dipende dall’età. Un calcoletto semplice semplice ci può dire qual è la frequenza cardiaca massima raggiungibile “nella norma” sotto sforzo da ciascuno di noi in relazione all’età. (Max 220 meno l’età).

·     Riduce la pressione arteriosa, attraverso gli effetti diretti dell’esercizio fisico che indiretti tramite la riduzione del peso corporeo.

·     Riduce, in definitiva, il lavoro cardiaco in generale basato su due variabili principali: frequenza e pressione arteriosa media. Svolgendo correttamente una certa attività fisica aerobica il cuore lavora meno sia in condizioni di riposo che in condizioni di lavoro muscolare. 

Concluderei  qui questa chiacchierata con voi amici, ma mi sembra opportuno – prima di passare ad un vero e proprio programmino di allenamento che potrebbe condurvi, chissà!, nella prossima primavera a partecipare a qualche stracittadina “non competitiva” – darvi dei suggerimenti di pratica utilità.
La classica fitta nel fianco. Rallenta o fermati, poi solleva in alto il braccio sul lato della fitta. Con il braccio completamente disteso inclina il busto verso il lato opposto alla fitta. Puoi evitare le fitte mangiando alcune ore prima di andare a correre una banana o semplicemente un po’ di pane!
Irritazioni della pelle. Puoi evitarle applicando un velo di vaselina all’interno coscia, sotto le braccia (ascelle) e sui capezzoli (ahi, ahi come fanno male quando sanguinano a causa dello sfregamento con la felpa o la maglietta sudate!).
Una storta alla caviglia. Puoi verificare lo stato della distorsione provando a camminare e poi a correre. Se non puoi camminare in fretta o correre senza dolore, vai a casa o in macchina camminando piano controllando che la caviglia non si “intorpidisca” e abbassa la calza per verificare che non vi sia qualcosa fuori posto. NON togliere scarpa e calza: la compressione tiene a bada il gonfiore. A casa applica del ghiaccio e tieni la caviglia sollevata. Evita di correre finchè non riesci a camminare in fretta senza dolore.
Le vesciche. Fermati e scopri qual è la causa dell’irritazione. Hai forse la scarpa allacciata troppo larga?  La calza ha formato una piega? Se la bolla è piena di liquido e fa male rompila schiacciandola fra due dita, ma non togliere la pelle. Se ti riesce, puoi anche continuare la corsa e quando sei a casa applica una crema ammorbidente. In farmacia puoi comunque trovare degli ottini cerottini “surrogato” della pelle da applicare  sul punto dove si è formata la bolla.
Dolore al ginocchio. Smetti di correre e siediti distendendo le gambe in avanti. Tendi per due secondi i quadricipiti femorali (sono i muscoli della coscia che partono dal ginocchio e si prolungano fino quasi all’inguine), poi rilassali. Ripeti per almeno cinque volte l’esercizio. Poi corri piano o cammina a secondo dell’intensità del dolore. Se corri da poco tempo forse ti fa male perché hai esagerato sulla tabella che ti ho proposto.
I cani randagi e non. Il cane è il peggior nemico dell’uomo che corre ho sempre sostenuto.  Quindi, sconfiggi l’impulso di correre via: sarebbe solo un invito a rincorrerti. Riduci al minimo il contatto visivo e non allungare le mani: il cane penserà che tu voglia aggredirlo. Allontanati invece lentamente con indifferenza finchè non ti vede più o non sei più nel suo “territorio”. Se poi malauguratamente il cane dovesse attaccarti fagli mangiare qualunque cosa, il tuo berrettino di lana, la felpa, il k-way che hai legato alla cintola e se sei in un parco e ti accorgi che il cane non è randagio ed è senza museruola e guinzaglio e, dopo il tuo legittimo spavento, odi la voce “flautata” del proprietario che con “non chalance”, quasi irridendoti, ti notifica che “LUI” è buono e non è affatto aggressivo, bene! sei autorizzato  anche da parte  mia a…………………………………Un’ultimissima cosa: lascia perdere il compagno di corsa che corre più veloce di te! Non tentare di “adeguarti” ma lascialo andare, diversamente ti faresti solo del male.
Buona corsa e Buone Feste a tutti!

Fernando Mazzotta - dicembre 2008
fine della seconda puntata