Domenica 6 dicembre è stato ospite di Fabio Fazio nella trasmissione di RAI 3 “Che tempo che fa” il noto autore di thriller Dan Brown diventato famoso per il celebre best seller “Il Codice da Vinci”. Nella circostanza, Fazio ha presentato l’ultimo romanzo (il quinto per l’esattezza) scritto da questo ex professore universitario e storico dell’arte intitolato “Il simbolo perduto”.
La chiave su cui ruota la trama del libro è una xilografia realizzata nel 1514 dal famosissimo pittore tedesco Albrecht Dürer “Melencolia”. Nell’incisione, in alto a destra, è raffigurato un quadrato magico di tipo simmetrico di cui l’autore non spiegò mai il simbolismo.
Il quadrato è detto simmetrico perché ogni numero sommato al numero simmetricamente opposto rispetto al centro dà 17. Questi quadrati non hanno nulla di mistico, ma sono solo un gioco matematico creato quattromila anni fa dagli egizi e dagli indiani. Ma questo quadrato è diventato famoso perché Dürer è riuscito in un’impresa praticamente impossibile: sommando i numeri di qualsiasi fila orizzontale, verticale e diagonale si ottiene sempre 34, ma anche i quattro quadranti in cui può essere divisa la tabella, il quadrato formato dai quattro numeri al centro e persino i quattro angoli. Inoltre, Dürer è riuscito a mettere anche in basso al centro i numeri 15 e 14 in modo da datare la sua straordinaria impresa.
 

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Da filatelista che sta curando la pubblicazione sul web della “Storia della pittura attraverso i francobolli” (vai al sito www.fermaz.it), avendo letto il libro, non potevo che “apprezzare” questa chicca anche se, nonostante tutte le ricerche da me svolte, questa incisione non è mai apparsa su un francobollo. Che non sia proprio questa l’occasione propizia………..
L’amico Alfredo mi ha invitato a scrivere due righe su quest’argomento traendo spunto dal fatto che in questi giorni sto lavorando per la “messa in rete” della “Pittura tedesca nei secoli XV e XVI” dove, ovviamente, fa da padrone proprio questo titano della pittura che risponde al nome di Albrecht Dürer a cui ho dedicato, nella mia raccolta tematica, un intero volume monografico.
Fernando Mazzotta - dicembre 2009