DA SOLARIS (TRAMITE GATTO SILVESTRO)

 

 

Presentiamo alcune poesie di Dacia Maraini pervenuteci da Gatto Silvestro: l'omaggio alla scrittrice è di Solaris.
Piazza Scala - novembre 2009

 

Ho sognato di volare

 

Ho sognato di volare
tante volte in una
una volta in tante,
leggera sopra i tetti
con un sospiro di gioia nera
posandomi sui cornicioni
seduta in bilico su un comignolo
quanto quanto quanto
ho camminato sulle vie
ariose dell'orizzonte
fra nuvole salate e raggi di sole
un gabbiano dal becco aguzzo
un passero dalle piume amare
erano le sole compagnie
di una coscienza addormentata
vorrei saper volare
ancora in sogno ancora,
come una rondine,
da una tegola all'altra
e poi sputare sulle teste
dei passanti e ridere
della loro sorpresa, piove?
O sono lacrime di un Dio ammalato?
Volo ancora, ma nelle tregue del sonno
il piede non più leggero
scivola via, una mano si aggrappa
alla grondaia che scappa
vorrei volando volare
e riempire di allegrie
le spine del buio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corre il cuore 

Corre il cuore senza amore
brucia la pancia senza fuoco
piangono gli occhi senza lagrime
camminano le scarpe senza piedi
mi lego una bella cintura alla vita
mangio ciliegie stesa su una stuoia
una fila di mattonelle bianche
e le impronte di un gatto
se ti amassi ancora non correrei
se avessi mal di pancia non brucerei
se piangessi non lagrimerei
se camminassi non starei ferma
mangio ciliegie seduta su un gradino
e penso a te che non pensi a me.

 

 

Occhio che non vede

occhio che non vede
dolore che tace
ma se l'occhio è volante
e sa come infilarsi
fra le pieghe di un pensiero amato
se l'occhio è un cavallo
che galoppa oltre gli oceani
se l'occhio vede perché costruisce
e costruisce sulla conoscenza
di un sapere che non sa ma indovina
è ancora sapere o è puro arbitrio
quel pensiero spinoso
che il cavallo avviluppa
e fa volare indietro
in un tempo senza dolori
dalle piccole uova di marzo
sospese in un eterno ritorno?

Se viaggiassi come viaggio

se viaggiassi come viaggio
non me ne starei mai ferma
gli occhi sulla schiena
la bocca sulla nuca
quante paia di scarpe hai consumato
pellegrina dal naso sbucciato?

Se amando troppo

Se amando troppo
si finisce
per non amare affatto
io dico che
l'amore è una amara finzione
quegli occhi a vela
che vanno e vanno
su onde di latte
casa si nasconde mio Dio
dietro quelle palpebre azzurre
un pensiero di fuga
un progetto di sfida
una decisione di possesso?
La nave dalle vele nere
gira ora verso occidente
corre su onde di schiuma
fra ricci di neve
e gabbiani affamati
so già che su quel ponte
lascerò la scarpa, un dente
e buona parte di me.

I miei giorni

 

I miei giorni
color delle ortensie
sotto portici ombrosi
e terrazze di lino,
ho a lungo abitato
dalle parti della desolazione
ora mi par di mangiare chicchi d'uva
troppo dolce rubandola alle vespe
torno a cercare quelle ombre
e trovo solo delle brillanti fotografie.

 

 

BIOGRAFIA DI DACIA MARAINI
Dacia Maraini nasce a Firenze il 13 novembre 1936, da una madre siciliana appartenente all'antica famiglia degli Alliata di Salaparuta ed un padre per metà inglese, famoso etnologo. Dopo un'infanzia particolarmente difficile la scrittrice si trasferisce a Roma proseguendo gli studi ed arrangiandosi con lavori diversi: fonda insieme ad altri giovani una rivista letteraria, "Tempo di letteratura", edita da Pironti a Napoli, e comincia a collaborare con riviste quali "Nuovi Argomenti" e il "Mondo". Nel corso degli anni Sessanta, oltre alla pubblicazione dei suoi primi romanzi, inizia ad occuparsi di teatro fondando, insieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino, in cui si rappresentano solo novità italiane, da Parise a Gadda, da Tornabuoni a Moravia. Segue, nel 1973, la fondazione del Teatro della Maddalena, gestito da sole donne dove cinque anni dopo si mette in scena "Dialogo di una prostituta con un suo cliente", tradotto in inglese e francese e rappresentato in dodici paesi diversi.
Nel 1972 viene pubblicato il ramanzo "Memorie di una ladra", dal quale Monica Vitti  ricava il film "Teresa la ladra" e nel 1975 esce per Einaudi "Donna in guerra", pubblicato in sei lingue.
Del 1984 è il romanzo "Il treno per Helsinki", edito da Einaudi. Il libro viene tradotto in cinque lingue. Nel 1985 segue 'lsolína" pubblicato da Mondadori e che riceve il premio Fregene. Questo romanzo è stato ripubblicato da Rizzoli nel 1992.
Negli anni anni '90 la scrittrici pubblica diversi romanzi, fra cui "Buio" (1999), la violenza sull'infanzia e sull'adolescenza raccontata in dodici storie: il libro riceve il "Premio Strega". Sempre pubblicati dall'editore Rizzoli seguono "Fare teatro (1966-2000)" che raccoglie quasi tutta l'opera teatrale di Dacia Maraini, e nel 2001 "La nave per Kobe".
Nel 2004 la scrittrice pubblica con Rizzoli il romanzo "Colomba", nel quale la Maraini accompagna i lettori alla scoperta di una storia dai contorni fiabeschi. Un itinerario intimo di scoperta che conduce a riappropriarsi di un'identità personale e familiare.

Degli ultimi anni sono invece la raccolta di articoli I giorni di Antigone (2006) e il saggio Il gioco dell’universo (2007) di cui è coautrice insieme al padre.
Ancora estremamente prolifica, Dacia Maraini viaggia attraverso il mondo partecipando a conferenze e prime dei suoi spettacoli. Ora risiede a Roma.