Qualche
notizia sul Genere Lactarius
Se si ha
occasione di incontrare un fungo con lamelle
che al taglio emettono liquido lattiginoso,
si può senza alcun dubbio identificare
l’esemplare raccolto nell’ ambito del Genere
Lactarius. Si tratta di un lattice -
definito in micologia “latice” - più
o meno abbondante, che fuoriesce al taglio,
dalle lamelle o dal gambo.I funghi
appartenenti a questo genere presentano
caratteri morfologici assai vicini alle
Russole dalle quali si distinguono quasi
esclusivamente per la presenza del lattice
che a seconda delle specie assume talvolta
colore diverso.Oltre al “latice”,
queste le più importanti caratteristiche
morfologiche:
Margine del cappello "pubescente":
margine del cappello con una sottile peluria
a volte anche fitta e finemente intrecciata.
tipica ad esempio di L.torminosus (
Peveraccio delle coliche)
Scrobicoli: Piccole fossette poco
profonde presenti sul gambo di alcuni
Lactarius, spesso facilmente rilevabili
poichè di colore diverso (Es.
L.deliciosus)
Zonatura, cappello zonato: Sorta di
cerchi concentrici di diversa colorazione
che interessano il cappello di alcune
specie. Possono essere più o meno marcate ed
interessare o meno l'intera superfice
pileica. L.zonarius
Nell’ ambito del
Genere in esame si distinguono esemplari con
“latice”:
“carota
– rosso sangue o vinoso”
“Latice” dolce, colore arancio carota,
vinoso-sangue; sono i funghi comunemente
denominati “rositi, sanguinelli” che si
ritrovano normalmente nelle pinete quali
simbionti di conifere. (L. deliciosus, L.
sanguiiflus, L. vinosus etc.) Il
L.deliciosus è delle tre, la specie con
le più elevate caratteristiche di
commestibilità, ma anche gli altri non sono
da meno e comunque non viene al momento
segnalata alcuna specie a lattice rosso che
abbia provocato disturbi.
FOTO
LATTARI A SANGUE ROSSO
Immagine rimossa su
richiesta del Sig. Salvatore
Saitta
Lactarius deliciosus |
Lactarius sanguiflus |
Lactarius sanguiflus |
Raffronto fra Lactarius
Sanguiflus e lactarius
vinosus |
Lactarius vinosus |
Lactarius vinosus
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Diversa è per
contro la panoramica delle specie con
“latice”
“bianco più o meno immutabile”
“Latice” poche volte dolce, assai più
spesso amaro e piccante, simbionti di
latifoglie e macchia mediterranea
o con
“latice”
“bianco nettamente virante” (cioè che
cambia colore al contatto con l’aria).
FOTO
LACTARIUS CHRYSORREUS
Lactarius chrysorreus |
Lactarius
chrysorreus |
In generale si
può affermare che sostanzialmente unanimi
sono i giudizi negativi dei micologi
nell’ambito delle specie a “latice”
bianco in quanto solo alcune vengono
ritenute commestibili, sia pur con lunghe
procedure di cottura finalizzate a rimuovere
il sapore spesso assai acre.
Tra i commestibili si segnala il
Lactarius Rugatus caratterizzato da
lattice bianco, dolce e immutabile, il
Lactarius Piperatus assai piccante fino
al punto che in Calabria viene
essiccato/polverizzato ed utilizzato al
posto del pepe o del peperoncino.
FOTO
LACTARIUS TESQUORUM
Lactarius tesquorum |
Lactarius tesquorum |
Secondo
diversi autori il Lactarius Tesquorum ,
al pari delle altre specie che emettono
lattice sulle tonalità del bianco, è da
considerare tossico. Nel Salento è invece
molto apprezzato e consumato; viene chiamato
"marieddhu" per il tipico sapore amaro, si
raccoglie nella macchia da cui anche il nome
di fungo "te mucchiu". I raccoglitori sanno
che si trova solo sotto cisto sia Cisto
Salvifolius che Monspeliensis. Di recente
la Regione Puglia ha incluso il
L.Tesquorum nella lista dei funghi
commercializzabili nel territorio pugliese.
Ancor più in questi casi un po’ controversi
– ma probabilmente anche per buona parte di
tutte le specie considerate edibili – vale
la regola che per i funghi è quanto mai
opportuno consumare quantità limitate e mai
in porzioni ripetute in breve tempo. Non a
caso in diversi libri si legge che “i
funghi sono e devono rimanere solo un
contorno”!!!
Tommaso Minerva -
ottobre 2008
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15 novembre
2014 - in data 31 ottobre 2014 abbiamo
ricevuto dal Centro Micologico di Controllo
- ASL Lecce Area Nord la seguente mail
Salve, leggiamo sul vostro sito, a questo
link: http://www.piazzascala.altervista.org/pagineinterne/funghi/lactarius/lactarius.htm
la seguente frase: "Di recente la Regione
Puglia ha incluso il L.Tesquorum nella lista
dei funghi commercializzabili nel territorio
pugliese.".
Si tratta certamente di un errore poichè
tale affermazione non corrisponde al vero,
il Lactarius tesquorum è un fungo
commestibile, ma non commercializzabile,
almeno sinora.
Vi preghiamo pertanto di eliminare il rigo
indicato, per non dare informazioni errate
al lettore.
cordiali saluti
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