Il bersaglio di Arnaldo è ancora il codice della strada.
Dopo il precedente scritto (visualizza)
è tornato nuovamente in argomento.
Invitiamo i nostri lettori a farci conoscere la loro opinione e ad aprire
una discussione costruttiva su un argomento decisamente serio.
Provvederemo a pubblicare le loro opinioni, che contiamo pervengano in buon
numero, in una pagina ad hoc.
Settembre 2009
Immagino il solito comune mortale che va a bere il
consueto bicchiere di vino o birra, il quale, prima di assumere la bevanda,
si guarderà attorno temendo di essere osservato da qualcuno che potrebbe
essere un
delatore presso la polizia stradale o altre forze dell’ordine. Una volta
accertato di non essere stato osservato da nessuno, alza il bicchiere e, nel
tempo più breve possibile, assume la tanto desiderata… spremuta d’uva,
oppure la classica bevanda composta da malto e luppolo, ossia la birra.
Una volta svuotato il bicchiere si fermerà un attimo per guardare attorno,
ma soprattutto per accertare se è tutto tranquillo prima di prendere la
macchina ed avviarsi a destinazione. Ma non finisce qui.
Infatti, durante il tragitto, breve o lungo che sia, egli alimenterà la
psicosi che andrà a trasformarsi in trauma : “ E, se mi fermano, sarò a
posto con l’alcoltest ? “. Mentre penserà a queste cose e, molto
verosimilmente si lascerà distrarre da una sorta di apprensione ed altro,
tacchete !, passerà col giallo-quasi rosso, pur non essendo affatto ubriaco,
ma solo distratto dai predetti pensieri.
Multa, prova con etilometro e… ritiro della patente perché, secondo la legge,
sarebbe in stato di ubriachezza. Ma se questa è la situazione a cui si verrà
a trovare l’automobilista, chi mai tutelerà il bar, l’osteria che, a causa
dell’etilometro, vedranno diminuiti i loro introiti ?
C’è da presagire che si aggiungeranno altri escamotages oltre a quelli già
in essere,come alcoltest prima di uscire dal locale o accompagnamento a casa
da parte del
barista
o fiduciario dello stesso. Immagino infatti già da adesso che lo stesso
barista, ancor prima che esca il suo cliente, si sposterà dal banco delle
mescite per riversarsi in strada, allo scopo di accertare se c’è o meno la
polizia, ed una volta accertato che non esiste pericolo, darà l’OK per la
partenza del cliente.
E se, alla predetta fesseria se ne aggiungesse un’altra, e cioè che fossero
gli stessi uomini della polizia della strada o delle forze dell’ordine, ad
osservare, uno per uno, tutti gli avventori che escono dall’osteria, o bar ?
Come dire: tu, barista, vai in strada a vedere se c’è la polizia e noi della
polizia ti “freghiamo” piazzandoci sulla porta di uscita del bar.
Io l’ho buttata sul ridere, ma non siamo tanto lontani da questa
eventualità.
E ciò alla faccia delle tante decantate privacy e libertà di movimento.
Povero mondo !
Arnaldo De Porti - settembre 2009