Piazza Scala


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Per gli appassionati della montagna segnalo una gita nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio Vi fornisco alcune utili informazioni per passare una giornata o più giornate indimenticabili.
La meta è il
rifugio Pizzini che sorge alla testata della Valle Cedèc su di uno sperone erboso in una splendida cornice glaciale racchiusa a nord dalla mole del Gran Zebrù, ad Est dal ghiacciaio del Cevedale ed ad Ovest dal Pizzo Tresero. Dal parcheggio dell’albergo dei Forni (mt.2.176 ) raggiungibile da Santa Caterina di Val Furva in macchina su strada stretta ma asfaltata, lasciata l’ autovettura si prende un a strada sterrata che risale il versante destro della valle Cedèc dopo circa 2 / 3 ore si raggiunge il rifugio Pizzini-Frattola (mt 2.706).
Cenni storici del rifugio: la Capanna Cedèc , costruita nel 1887, fu distrutta durante la Grande Guerra. Venne ricostruita nel 1926 e dedicata alla memoria di luigi E. Pizzini, noto alpinista milanese. La struttura, oggetto di varie ristrutturazioni ,oggi è di proprietà del Club Alpino Italiano sezione di Milano; tali ristrutturazioni sono state effettuate grazie al lascito della Signora Mary Frattola, da qui il nuovo nome Rifugio Pizzini Frattola in memoria del generale degli Alpini Carlo Frattola e del figlio Augusto.
Sono disponibili camere da sei letti, camere da due-quattro con bagno e docce. Gestore Claudio Compagnoni tel.0342 945618 tel.rifugio 0342 935513.
Il rifugio per i più abili è il punto di partenza di alcune escursioni, meglio con guida ( per il Cevedale e Gran Zebrù) :
al Bivacco passo del Zebrù m..3028 ore 1
al Rifugio Casati-Guasti m.3.269 ore 1,30
al Rifugio Branca m 2.493 ore 2
al Rifugio V° Alpini m.2,877 ore 3
al Monte Cevedale m.3.769 ore 3,30
al Gran Zebrù m.3859 ore 4
E’ sufficiente,comunque, per stare al contatto con la natura in un silenzio incontaminato, passare almeno due notti al Rifugio Pizzini,indimenticabili il tramonto e d il sorgere del sole. Durante l’escursione si consiglia di utilizzare dall’albergo i Forni il percorso più a monte (ben segnalato in loco),evitando la strada sterrata e quindi i fuori strada adibiti a servizio taxi..I privati non possono accedere con suv ed altri vetture a quattro ruote motrici.
Il percorso a monte è ricco di prati dal fondo torboso nel quale le marmotte hanno facilmente scavato le loro tane e se incontrano parecchie lungo il cammino. S’incontrano,anche, diversi ruscelletti che scendono alla nostra sinistra i più grossi passano sotto la stradina,mentre gli altri la attraversano in canaline di legno.Si trova a metà della camminata una deviazione per il rifugio Casati che si potrà,comunque,raggiungere dal Pizzini.
Mese Consigliato Luglio. Per visualizzare le immagini avviare lo "slide show" sottostante (cliccare su ►).
Maggio 2009 Renzo Saitta

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