Brevi note su Erice

Secondo la leggenda Erice fu costruita dai Troiani che, in rotta dalla distrutta Troia, sulla roccia avrebbero trovato il sito ideale per costruire una nuova città ove rifondare la loro stirpe. Da questa gente sarebbe poi nato il popolo degli Elimi.

Virgilio, nella sua Eneide, fa attraccare Enea alle falde del monte, dapprima per la morte del padre e, nell’anno successivo, per i giochi in suo onore. Ancor prima, in epoca remota, sempre Virgilio ci racconta della lotta tra Ercole e il gigante Erice, che si svolse nella stessa località.

Da Erice, il generale cartaginese Amilcare, durante la prima guerra punica, difese Lilibeo, l’odierna Marsala; e sempre da Erice fece in modo che parte dei suoi abitanti si trasferissero a valle per fondare Una nuova città: Drepanon, la moderna Trapani.

Venere Ericina, la prima dea della mitologia romana a somiglianza della greca Afrodite, è la divinità venerata dai romani, che sulla vetta costruirono un tempio dedicato alla stessa.

Poco si conosce del periodo bizantino e dell’occupazione araba; solo che in quest’ultimo periodo la città ericina fu denominata Gebel-Hamed.

Nuovo lustro ebbe Erice nel periodo normanno, durante il quale (anno 1167) la città assume il nome di Monte San Giuliano; fu ripopolata e furono costruiti nuovi edifici e chiese; un castello sorse sull’area dell’antico santuario dedicato alla Venere Ericina; furono ristrutturate le tre porte che davano accesso alla città (porta Trapani, Erice e Spada).

Troiani, cartaginesi, arabi, normanni, bizantini, romani furono i popoli che nel bene e nel male occuparono e ressero le sorti della cittadina montana; da ricordare inoltre come poco pacifica fosse la convivenza con i dominatori spagnoli contro i quali gli ericini insorsero in maniera alquanto feroce.

Nei secoli successivi, gli ordini religiosi, che s’insediarono nella cittadina, acquisirono sempre più potere; mentre a cavallo dell’800 si rivedono nuovi interventi urbanistici con l’edificazione di nuovi palazzi.

Tuttavia Erice, nonostante gli accavallamenti di culture diverse, tende a conservare il fascino di una splendida città medievale.

Nel 1934 Monte San Giuliano riprende la vecchia denominazione di Erice.

Adesso Erice è sede del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, centro fortemente voluto dallo scienziato Antonino Zichichi, trapanese di nascita,  che vede riunirsi periodicamente gli studiosi più qualificati del pianeta per la discussione dei problemi scientifici più diversi: medici, fisici, di astronomia e filologia, etc. A Erice è stato attribuito, per quanto sopra, l’appellativo di “Città della scienza”.

Nel 1990 si svolse a Erice la prima edizione dell’Atelier Internazionale di Gastronomia Molecolare e, in quell’occasione, fu riconosciuta formalmente la disciplina della gastronomia molecolare. Da allora si svolgono regolari convegni annuali.

Erice è il sito a suo tempo proposto dal Presidente del Consiglio Berlusconi, a Israeliani e Palestinesi, per discutere sui problemi concernenti la pace tra i due governi.

Le attività principali economiche e sociali sono dislocate però sulle pendici, nella frazione di Casa Santa, che è l’unico centro cittadino ericino, area che però è considerata come prosecuzione della città di Trapani. I confini tra i due comuni sono, infatti, convenzionalmente segnati da una strada principale, tanto che i cittadini si considerano figli di una stessa città. Anche i servizi sono in comune: il cimitero è dislocato nel comune di Trapani e un ospedale pubblico invece a Casa Santa; per questo motivo, a Trapani, vige il detto che si nasce a Erice e si muore a Trapani .

I collegamenti Trapani - Erice sono assicurati, fra l’altro, da una funivia che funziona a ciclo continuo.

 

Le fotografie che seguono sono di Giovan Battista D’Angelo. Quelle in bianco e nero risalgono agli anni 70, quando ancora ci s’infilava nella camera oscura e, alla fioca luce di una lampadina rossa, s’impressionava la carta fotografica, poi si passava attraverso gli acidi e quindi si aspettava che comparisse l’immagine prima ripresa.


Peppe Russo - aprile 2010

 

 

 

 

Peppe Russo presenta una vasta raccolta
di fotografie di Gian Battista D'Angelo.
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Erice in bianco e nero

Erice: la cattedrale

Erice: le stradine

Erice: angoli particolari

La nebbia a Erice
Panorami da Erice
Erice: i boschi
 

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Piazza Scala - aprile 2010