IL PIANO PER L’EDILIZIA DEL GOVERNO BERLUSCONI 

Non è ancora legge, ma è stata già illustrata da diversi portavoce del governo e, se non erro, per sommi capi anche dal Presidente del Consiglio, nell’ambito dei provvedimenti previsti per contrastare la crisi economica in atto che si sta annunciando come la peggiore da ottant’anni a questa parte. Una crisi, almeno apparentemente, iniziata dalle gravi difficoltà del sistema finanziario internazione ed in particolare di quello americano. Dico almeno apparentemente in quanto anche la crisi finanziaria ha origini vecchie di una decina d’anni ed ha le sue cause  nell’economia stessa, cioè nel degrado del sistema capitalistico, da Reagan, dalla Tatcher e dai loro entusiastici imitatori in poi. Dall’affievolimento delle regole (la deregulation) che dovrebbero disciplinare i mercati, la spesa pubblica e privata, l’indebitamento dei governi e delle famiglie, il credito, le emissioni di titoli, l’attribuzione dei “rating” da parte delle grandi agenzie internazionali, la certificazione dei bilanci da parte delle società di auditing, i controlli da parte delle autorità di sorveglianza. Il tutto nel nome del vecchio “laissez faire” di scuola liberalconservatrice, spinto un po’ troppo avanti.
La legge in preparazione da parte del nostro governo mi pare risponda proprio a questa scuola che ha dimostrato di non essere in grado di tener conto dell’interesse generale e lo calpesta con grande impudenza. Lasciate fare, dirà la legge, ai privati quello che vogliono, senza licenze, senza permessi. Sopralzi di case, chiusura di balconi, verande multicolori, soffitte poco abitabili trasformate in miniappartamenti. Basterà l’autocertificazione… “giurata” di un geometra. I comuni potranno intervenire con comodo, ma si è visto come e quando intervengono per sanare obbrobri e brutture su gran parte del territorio nazionale, soprattutto nel sud.
L’edilizia è un importante volano dell’economia. Certamente. Non solo dà lavoro ad un grandissimo numero di piccole e medie imprese,  a centinaia di migliaia di lavoratori, fra i quali anche moltissimi immigrati (regolari e clandestini), ma contribuisce direttamente ed indirettamente in modo significativo alla formazione del Prodotto Interno Lordo. E’ necessario ed urgente, dunque, rimettere in moto i cantieri da subito, da domani mattina se possibile.
L’Italia è gravemente in ritardo, rispetto al resto d’Europa, nelle infrastrutture, strade, autostrade, ferrovie,, risanamento del territorio, opere idrauliche, porti, aeroporti, carceri, ospedali, asili per l’infanzia, case di riposo per anziani. Non sarebbero questi gli investimenti da fare o da incentivare, piccole e medie opere cantierabili da subito?
Quali sono invece le trovate miracolose del governo? Il ponte sullo Stretto di Messina, tanto superfluo quanto utile all’immagine di chi lo promuove, si mangerà gran parte delle risorse a disposizione e non potrà essere cantierato prima di un paio d’anni, se andrà bene, e la licenza di costruire fino al 20-30% in più su tutte le case ed i palazzi d’Italia.
Vi figurate le nostre città, per lo più di disegno medioevale o costruite in fretta , nelle loro periferie,  negli anni ’60-70 del secolo scorso, già caotiche, inquinate, con scarsi servizi pubblici, rialzate o allargate di un altro 20-30% senza controlli preventivi, senza imposizioni per il rispetto dell’esistente,  dell’ambiente e dei vicini di casa? Vi immaginate le coste della Liguria, della Toscana, dell’Emilia Romagna, già super costruite, gli alberghi con i sopralzi, i balconi ed i terrazzi scomparsi, l’incremento ulteriore degli abitanti, tutti stipati negli stessi spazi, e del traffico? E’ questo il modo di combattere la crisi? E’ questa l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli?
Giacomo Morandi - 11 marzo 2009

Una replica di Mario Pessina (12 marzo 2009)
HO LETTO CON INTERESSE L'ARTICOLO DI GIACOMO MORANDI SUL PIANO EDILIZIA DEL GOVERNO....PRIMA DI TUTTO LA LEGGE NON C'E' ANCORA QUINDI MI SEMBRA PREMATURO CRITICARE, POI SE PROPRIO LO SI VUOL FARE (ANTIBERLUSCONISMO) ,SI LEGGANO BENE GIORNALI E NON SOLO QUELLI DELLA SINISTRA... L'AUMENTO DEL 20PER CENTO DI CUBATURA NON RIGUARDA TUTTE LE CASE, QUINDI NON E' GENERALIZZATO...QUINDI AI NOSTRI FIGLI O NIPOTI NON LASCEREMO .. QUESTA EREDITA'.... MEDITATE GENTE, MEDITATE !!!!SIAMO PROPRIO BANCARI SENZA SCRIVANIA ... !!!!!!!!!!!!

Come ho fatto presente a Giacomo, gli interventi sull'edilizia proposti dal Governo Berlusconi mi sembrano azzeccati: in un momento particolare come l'attuale occorre trovare un volano adeguato per far ripartire l'economia e l'edilizia, compreso il ponte sullo Stretto (ma non solo), è sicuramente quello più azzeccato.
Del resto le Regioni (anche quelle del Centro Sinistra) già operano in questo senso: mi sembra adeguata anche la proposta di affidare il parere di fattibilità ad un professionista esterno, che, data la propria responsabilità anche penale, sarebbe sicuramente un garante dell'intero iter.
Da Alfredo Izeta - 13 marzo 2009

La replica di Giacomo Morandi (21 marzo 2009)
Rispondo agli amici Pessina e Izeta.
1) per commentare una legge annunciata e propagandata in tutte le salse si deve attendere che sia approvata in modo definitivo? Non sense.
2) E' vero che, dopo tante proteste, ora dicono che il 20% e il 35% in più nelle cubature riguarderà solo una parte degli immobili. E allora? Ai nostri figli e nipoti lasceremo obbrobri parziali, come ne lasciamo già tanti. Alfredo Izeta, guardati intorno, nella tua Liguria 3) Il ponte sullo stretto (forse si chiamerà Ponte Silvio) non serve per la crisi attuale perchè comincerà a maturare fra non meno di due anni. Ce ne sarebbero di lavori ben più importanti da cantierare subito. Ma la propaganda dove la metteremmo?
Leggete voi qualcosa di più equilibrato, anzichè i giornali del padrone.
Ciao a tutti
Morandi