Nel luogo dove sorge il Duomo, un tempo si trovavano
l'antica
cattedrale di Santa Maria Maggiore, cattedrale invernale, e la
basilica di Santa Tecla, cattedrale estiva. Dopo il crollo del
campanile, l'arcivescovo
Antonio de' Saluzzi, sostenuto dalla popolazione, promosse la
ricostruzione di una nuova e più grande
cattedrale (1386),
che sorgesse sul luogo del più antico cuore religioso della città. Per
il nuovo edificio si iniziò ad abbattere entrambe le chiese precedenti:
Santa Maria Maggiore venne demolita per prima, Santa Tecla in un secondo
momento, nel
1461-1462
(parzialmente ricostruita nel
1489 e
definitivamente abbattuta nel
1548).
Lo stile del Duomo, essendo frutto di lavori secolari, non risponde a un
preciso movimento, ma segue piuttosto un'idea di "gotico" mastodontico e
fantasmagorico via via reinterpretata. Nonostante ciò, e nonostante le
contraddizioni stilistiche nell'architettura, il Duomo si presenta come
un organismo unitario. La gigantesca macchina di pietra infatti
affascina e attrae l'immaginazione popolare, in virtù anche della sua
ambiguità, fatta di ripensamenti, di discontinuità e, talvolta, di
ripieghi. Anche il concetto di "autenticità" gotica, quando si pensa a
come in realtà gran parte delle strutture visibili risalga al periodo
neogotico, per non parlare delle frequenti sostituzioni, è in realtà una
storpiatura della stessa essenza del monumento, che va visto invece come
un organismo architettonico sempre in continua e necessaria
ricostruzione.
La struttura portante è composta dai piloni e dai muri perimetrali
rinforzati da contrafforti all'altezza degli stessi piloni.
Contrafforti, archi rampanti e pinnacoli.
I contrafforti hanno forma di triangoli e servono per contenere le
spinte laterali degli archi. Il basamento è in muratura, come pure le
parti interne delle pareti e degli altri elementi, mentre nei pilastri è
stata usata un'anima di serizzo; anche le vele delle volte sono in
mattoni. Il paramento a vista, che ha anche un ruolo portante, non solo
di rivestimento, è invece in marmo di Candoglia bianco rosato con
venature grigie: la cava, fin dall'epoca di Gian Galeazzo Visconti, è
ancora di proprietà della Fabbrica del Duomo.
Le pareti esterne sono animate da una fitta massa di semipilastri
polistili che sono coronati in alto, al di sotto delle terrazze, da un
ricamo di archi polilobati sormontati da cuspidi. Le finestre ad arco
acuto sono piuttosto strette, poiché come si è detto le pareti hanno
funzione portante.
La copertura a terrazze (pure in marmo) è un unicuum nell'architettura
gotica, ed è sorretta da un doppio ordine incrociato di volte minori. In
corrispondenza dei pilastri si leva una "foresta" di pinnacoli,
collegati tra di loro da archi rampanti. In questo caso i pinnacoli non
hanno funzione strutturale, infatti risalgono quasi tutti alla prima
metà del XIX secolo. Nei disegni antichi e nel grande modello del 1519
di Bernardo Zenale (Museo del Duomo) si vede una cresta centrale che
doveva evidenziare ancora maggiormente la forma triangolare, sia lungo
la navata che il transetto, raccordandosi al tiburio, e che venne
esclusa dal progetto nel 1836.
Da Wikipedia
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