Ritratto di famiglia con canto italiano

di Doriana Goracci  

 

 

 

 

La storia è italiana, comincia in una scuola  romana, il Mamiani, due adolescenti, e i loro amici, le  famiglie. Piccole donne e uomini  crescono con i loro affanni e  gioie, e corrono i ricordi e corre il tempo, alla memoria di un’Italia in Fiat 500, rossa come una Ferrari:  corre più piano al sud, sembra, ma corre. Ritrovo  Giulia A., che è cresciuta cantando, chitarra e poesia,post Sanremo di un anno fa e oggi percorre una storia non proprio tanto singolare,Ritratto  di  famiglia, la sua e chissà. E venne l’amore come d’abitudine. Scorrono riprese digitali con materiale di   repertorio, girato su pellicola Super 8 tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, cucite da Lidia Ravviso. E scorrono immagini dell’oggi, e va via l’amore, come d’abitudine.
Me li sono ritrovati all’inizio dell’inverno, 15 ragazzi, nella mia casa di Capranica,per due giorni. Doveva essere lo sfondo per i ricordi di una famiglia, quella di Giulia, un quarto di secolo. Forse le erano piaciute le fotografie appese alle pareti, l’aria che si respira dentro che guarda fuori, forse era il video che non è stato ma ne è stato composto un altro. Per me che li guardavo “girare”, un’opportunità di conoscere le loro storie. Alcuni, pochi, si conoscevano, altri affatto. Venivano da Roma e dal sud, dal centro e dal nord, come in tanti ritorni italiani, donne e uomini,che vengono e vanno via. Sono  tutte storie intrecciate, strappate, accarezzate,nascoste. Giovani storie precarie e  in movimento, di chi sceglie l’ arte come professione, di farla nel tempo libero, di scegliere due giorni da vivere per un progetto comune.
E allora la inoltro la canzone, che voli come un cigno bianco, un’aquila , come  cornacchia,  civetta o  gabbiano, come una gallina. A piccoli balzi, sarà un passo avanti per scoprire come l’amore diventa abitudine e va via e ritorna. Io spero che racconti  una storia che pensavo di conoscere bene e non conosco affatto, la Persona e la Libertà, vissuta insieme, giorno per giorno e non per abitudine o convenienza. Per scelta. Come le note da suonare e cantare, in famiglia,per fare l’amore, che obbliga a perdere…


Doriana Goracci - marzo 2010