A Genova c'è l'Acquario...
Mio nipote, due anni fa quindicenne,
all’ennesimo racconto di ciò che successe a
Genova nel luglio 2001, mi disse che dovevo
farmene una ragione: i suoi compagni sapevano
tutto dell’11 settembre di quell’anno e di
Genova conoscevano l’esistenza dell’Acquario.
Se l’Onda, non diventerà un moto artificiale di
acque, mosso dai motori dei partiti e dei loro
consociati ma sarà consapevole del passato e del
presente, in lotta per il proprio futuro auto
organizzato, forse un po’ più di studenti e
giovani di questo vecchio Paese, capirà cosa è
successo a Genova e cosa ci facevano 8 signori
della guerra e la stampa del mondo, in
quell’estate infame. A qualunque età si fossero
assaggiate una ad una, come grani di rosario,
quelle giornate, si sarebbero fatti i conti con
l’apertura della stagione della Caccia per gli
uni e della Raccolta di consensi dall’altra,
concepite al tavolino del potere di allora e di
oggi, e si sarebbe rimasti per un bel pezzo
rintronati dall’assenza di legalità, allo stato
puro. Oggi, 13 novembre, sono stati assolti i
vertici della polizia per i fatti avvenuti il 21
luglio 2001 all’interno della scuola Diaz
durante il G8 di Genova: nell’aula, la sentenza
è stata accolta con grida di Vergogna! La stessa
che provai io, che in quelle strade ci sono
stata con una figlia allora di sedici anni e i
suoi compagni, con i giorni di “ferie” che
chiesi allora, gli stessi che mi fecero
“guadagnare” dopo alcuni anni il premio della
pubblicazione con tanti altri, in un libro
Genova, luglio 2001: io non dimentico”, a
sostegno del Comitato Verità e Giustizia per
Genova.
Ma oggi, 13 novembre, è diventato definitivo
anche il decreto della Corte di Appello di
Milano che autorizza a sospendere
l’alimentazione artificiale che tiene in vita
Eluana Englaro, una ragazza che lo era, piena di
vita, 17 anni fa: altri signori e monsignori del
potere tuonano allo scandalo, alla vergogna, per
questa sentenza e minacciano responsabilità
morali.
Oggi a Roma pioveva forte, tanto che a decine i
treni sono stati soppressi e riportavano a casa
migliaia di pendolari e le stazioni mostravano
tutto lo sfascio, allagate come se non avessero
tetti: non c’erano scioperi come quelli a vagoni
preannunciati o spontanei. E sono partiti i
treni questa notte, concessi da Trenitalia, “a
prezzo di mercato”, per tutti quegli studenti
delle scuole superiori e universitari,
dottorandi e ricercatori precari in
mobilitazione che parteciperanno per due giorni
alla Manifestazione- Assemblea contro la riforma
voluta dalla Gelmini, ministro di questo
Governo, consentito dal precedente. E sul treno
del ritorno ho conosciuta una ragazza di
Amburgo, Carolina, con una grande valigia, che
andava a trovare come ogni mese il suo fidanzato
a Viterbo e mi ha chiesto se avevamo notizie di
Roberto Saviano, conosciuto per i suoi scritti
all’Università che lei frequenta, corso
d’Italiano, mi ha chiesto quando saremmo
arrivate, lei era da cinque ore in cammino
dall’Aeroporto: ho potuto risponderle solo non
so, non so…
Dopo 7 anni come nella novella raccontata dalla
nonna in cui «Sette paia di scarpe ho consumate
di tutto ferro per te ritrovare, sette verghe di
ferro ho logorate, per appoggiarmi nel fatale
andare», rimangono giusto sette fiasche colme di
lacrime e amare e il gallo canta e sembra che
non ci si vuol svegliare, malgrado la novella è
ancora vera e tutta da completare. Buon cammino
allora, ragazze e ragazzi e come dice Vecchioni,
sappiate che il viaggio è lungo e il giorno
viene e c’è chi sempre si domanderà “mi
conviene?”. Sta a noi non vendere l’anima e il
futuro al Mercato: ci tratta da merce e
scadente.
Doriana Goracci - novembre 2008
|