Forbici e tagli: le venerabili armi del Mestiere
C’è un bel mercato,
virtuale ma reale, dove è possibile comprare
lame e coltelli per collezionismo, outdoor,
medioevo, antica roma, lord of the rings. Sono
le forbici che nella morra cinese, battono la
carta: quante volte abbiamo sentito parlare di
grande forbice tra la sicurezza reale e quella
percepita? Ci sono anche Forbici che
rivendicano per il loro pubblico programma:
serietà, ascolto, attenzione e informazione da
profondere alla “gente”, e tra uno Zapping e
un’altro, fior fiore di giornalisti non
smentiti, annunciano rispetto per il debito
pubblico che il merito della diminuzione dello
stesso, è tutto grazie alle liberalizzazioni e
non sono smentite, certo, dallo Sforbiciatore
gentile.
Si beve e se ne ribeve, tanto che l’ex signore
della Confindustria, solo un annetto fa arringò
il governo che “non è in grado neanche di
tagliare le cravatte di due centimetri, non è in
grado di tagliare nulla. Non c’è coesione”.Tra
un’atroce scoperta di un campo nomadi, un
rifiuto ingombrante lasciato per strada, un’
occupazione abusiva e un furto magari con
stupro, che non guasta mai, Portavoci delle
Forze Nuove Italiane diranno sempre che: “La
situazione sta diventando insostenibile e la
gente è sempre più insofferente. Il rischio di
un conflitto sociale è reale. Bisogna
intervenire con decisione e immediatezza”.
Tutti hanno pari dignità e coniugando
razionalismo ed esoterismo, diventano muratori e
sarti, anche se inesperti del Mestiere e si
affolla il panorama come in certi tempi passati,
di sognatori, ciarlatani, impostori, e uomini di
buona Fede, che diventano promotori del Regno
del Buono e Felice e ospitano indovini,
giullari, fanno grattare cartine, tra una
fiutata e l’altra di tabacco che non è più
neanche quello.
E l’età fa sempre venerandi, anche le gesta dei
criminali di guerra. Per cui bisogna avere Fede
e Fiducia nelle parole e promesse del divino di
turno, nella sua Emanazione e ogni
Manifestazione contraria, sarà pesantemente
punita, quì e ora.
L’allargamento delle forbici, diventa sempre più
popolare e fenomeno sociale, come per miracolosi
Ponti e Allargamenti dei mari, Varchi
impensabili, Spartizione delle acque e delle
terre, dell’Aria…E nessun timore, per favore,
dei saggi, vecchi nonni, venerabili come i loro
nipoti.
Cosa temere e di cui meravigliarsi se la Storia
di un’ Odeon tv “nasce dalle ceneri di Euro TV
nel settembre 1987 come syndication a opera
dell’imprenditore Callisto Tanzi, proprietario
della Parmalat e di Vincenzo Romagnoli,
proprietario dell’Acqua Marcia. Quest’ultimo il
mese dopo lascerà le proprie azioni al
costruttore marchigiano Edoardo Longarini .Alla
nascita della rete collabora anche Marco
Bassetti, futuro presidente di Endemol Italia.”e
poi “Nel 1989 la rete viene acquisita dalla
Sasea del finanziere Florio Fiorini per la cifra
di 150 miliardi di Lire. Il prezzo pagato alla
Sara, la finanziaria della famiglia Tanzi, viene
giudicato troppo alto dal Tribunale di Milano
che accusa gli ex proprietari di concorso in
bancarotta della Sasea” e poi “Nel 2001 il
gruppo Profit di Raimondo Lagostena Bassi, già
proprietario di Telecampione, acquista la rete,
insieme all’emittente Telereporter, capofila
della syndication, e a Tivùitalia, dorsale
d’interconnessione nazionale. Successivamente la
società acquista anche la syndication per
ragazzi Junior Tv e punta a occupare un posto di
rilievo nel panorama televisivo italiano” . Sta
già tutto scritto, come in certe sacre
scritture. Forza Italia, fiori di Zucca, Caffè
italia, La ruota della fortuna. La
documentazione enciclopedica wikipediana finisce
citando le trasmissioni ben note, con le quali
la Televisione si è distinta: La ruota della
fortuna, Forza Italia, Caffè Italia, M’ama non
m’ama, Tappeto volante, Extra Omnes, Virus e
Fiori di Zucca. Già come quelle zucche appena
passate, rivendicate nell’Ognissanti americano
per Hallowen, che dei Celti hanno ripreso una
croce da esibire sulle fibbie delle cinture o
al petto, buone a tutti gli usi. Zucche che
paghiamo al Mercato almeno un euro al chilo per
farci la zuppa. Il Mestiere di sforbiciatore,
cucitore, pulitore, muratore, raccoglitore,
operaio… nei fatti è svolto da oscuri
raccoglitori extracomunitari e nostrani, nei
laboratori e nei campi, nelle aree
metropolitane, tutti giù a testa china e col
timore di essere sorpresi nel misfatto del
lavoro, magari nero.
Come nelle favole più belle, il Castello della
Grande Famiglia, che si riunisce annualmente in
qualche angolo discreto di mondo, appare, su uno
schermo o su uno scranno del Parlamento, come
nel Grande vetro di Duchamp, dove tutto è
luminoso, trasparente. Non ci è dato sapere
perchè, se vogliamo entrarci, ci andiamo a
sbattere contro, vedendo spezzate le nostre ali.
Gli schizzi di sangue sono subito rimossi dai
veri Pulitori-Punitori del Paese, che per Pari
Opportunità, hanno chiesto e ottenuto, di
alternarsi in questo ruolo, tradizionalmente
femminile, scambiando forbici e scope, stracci e
detersivo.
“Sicchè quando gli dissero che era tempo di
lasciare la sua roba, per pensare all’anima,
uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e
andava ammazzando a colpi di bastone le sue
anitre e i suoi tacchini, e strillava: - Roba
mia, vientene con me!”
Questione di Merce, sempre buona come moneta di
scambio, fosse pure carne umana. Come dice
Duchamp : "Non c’è soluzione perché non c’è
problema. »
Doriana
Goracci - novembre 2008 |