Voltare le spalle alle Giornate come il 2 agosto

 

Ci sono molti modi per ricordare certe Giornate, anche quello di andarci sul luogo di una strage e fischiare, voltare le spalle al potere che ha negato sempre i mandanti alla volontà popolare. Non per giudicarli in piazza ma per sapere qual’è la melma mafiosa che ha ricoperto i nostri decenni di lotta.
Ci sono molti modi per infischiarsene di ciò che è successo succede e succederà, sembra che vada bene tutto, nessuno ci controlla e reprime.
Non è proprio così, perchè quando diventiamo più di tre o quattro, siamo un gruppo, una cellula, un’entità non astratta e siamo lì, in mezzo ad una strada o a una piazza, c’è chi ci guarda e osserva e decide, che farne di noi.
Ci sono molti modi per ricordare una strage, una morte, una persona che se ne è andata all’improvviso, che non ha preso un treno ed è andata lontano, il Tempo inverso…
Magari si fà musica, teatro, una commemorazione, si sta zitti, si va al mare e si legge il giornale, magari si vede un telegiornale e diciamo che abbiamo fatto bene a starcene a casa quel giorno, non a protestare ma a viaggiare, ad andare in vacanza e ci rassegniamo sempre un po’ di più, zittiti e a zittire, anche chi ride, chi piange e non scorda, non dimentica quanto era bello aspettarsi, anche se c’era il sole e faceva fatica quella valigia…ad arrivare alla fine di una stagione.
Ci sono molti modi per ricordare certe Giornate, anche viverle pienamente, pensando ancora che l’aria e l’acqua e la terra è nostra, come una piazza dove non ci rappresenta nessuno e voltiamo le spalle, non alla memoria ma al presente, prendendo un’altra strada, scelta da noi.

 

Doriana Goracci - luglio 2009