Anna era bellissima

E’ bellissima questa…te la racconto. Qualche bravo narratore di barzellette l’abbiamo sempre trovato nel corso della vita, anche qualcuno che ci dava forza con un complimento, magari dicendoci che eravamo bellissime dentro…anime generose per mamme trepidanti sul futuro delle loro figlie se ne sono sempre trovate. Era il 1951 e l’Anna nazionale nel film  “Bellissima”  sognava un futuro da star per la sua bambina, al provino ne trova a vagoni di mamme competitive come lei: caccia i soldi, vede sua figlia derisa e a conti fatti  si riscatta, ritrovando per sè e la figlia una dignità. Questo film sembra oggi una tragica ripetizione all’inverso: la bambina è cresciuta nell’illusione, la madre nella dignità persa. E la pellicola avanspettacolare veste le nostre giornate.

E cantava Anna nel film Abbasso la ricchezza da fruttivendola era diventata un’ arricchita. Erano tempi, il 1946,  in cui si osava un certo rigore schematico nel dire dove poteva trovarsi un’etica di vita, tempi in cui il titolo Abbasso la miseria del 1945 era possibile.
Tempi da poveri.
Anna Magnani il suo Urlo l’aveva lanciato in Roma città aperta:  divenne Mamma Roma, la Donna di Pasolini . E ‘ la nuova Madre, quella che fa paura, che ti lega per sempre, quella dell’amore assoluto, quella di padre ignoto che quando lo scopre e si chiamava  Del Duce, abbandona per sempre la ricerca della sua origine ma è anche  Assunta Spina che scagiona l’amante della violenza che le usava, è La Lupa che “non era sazia giammai di nulla”, la donna Vulcano, quella che  c’aveva la ruzza…

Le briglie al collo non le voleva e cantava ancora in Siamo Donne :”Che m’importa se quassù nun c’è gnissuno. Che m’importa si nun trovo da scaja?”
“Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto.”
Allora parte una fitta profonda a girovagare per questi decenni di cinema e tv, di canzonette e dive. Si prova una cupezza e una rabbia a sentir parlare di bellissime, di eroine, quando esistono, malgrado tutto, donne coraggiose e indecenti tanto sono vere, grandi e scomode. Non abbiamo sempre ragione.
Anna era Bellissima tutto è passato, correva l’anno di grazia 1973 e Anna spariva, Anna paga tutto, ci pensa lei…

Doriana Goracci - 5 maggio 2009



“Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione”

da Pier Paolo Pasolini  Supplica a mia madre