9 ottobre 2008
TREMONTI, NON PARLARE PER SLOGAN !
OGGI NON SI FA PIU’ BANCA, MA
SOLO SPECULAZIONE CHE NON GIOVA AL PIL
Che il momento economico-finanziario sia
difficile non ci piove. Per fortuna, vorrei
dirlo subito per sgomberare il campo da
apprensioni da parte dei risparmiatori, il
sistema bancario italiano è ben strutturato,
tanto da essere in grado di fronteggiare ed
anche superare le difficoltà contingenti. Di
certo però è che, se le banche non
riprenderanno a fare il loro mestiere a
sostegno dell’economia reale evitando di
fare come i …supermercati ove si vende di
tutto (ora anche i medicinali), il fenomeno
si ripresenterà. Non voglio aggiungere poi
il vezzo, ormai agli occhi di tutti, per il
quale, spesso e volentieri, esse-banche sono
al servizio della politica e non
dell’economia, circostanza che, alla luce
della mia lunghissima esperienza bancaria,
ho colto più volte. Dove stanno ora i
banchieri ? Non ce ne sono più ! Dove sono i
Mattioli, i Cuccia, i Malagodi, tanto per
citare alcuni nomi, con i quali, lo dico con
molto orgoglio, sia pur distanziato anni
luce dalla loro posizione, anch’io ho
lavorato a Milano ?
Ora tutti i banchieri dicono belle parole,
insegnano che l’Italia è formata da un
tessuto composto da medio-piccole aziende,
realtà che produce e che regge il Paese, ma
dimenticano che fino a ieri privilegiavano i
grossi imperi, tipo Fiat (che sarebbe
fallita tantissime volte se non ci fosse
stato l’intervento politico) in quanto, in
essa, intravvedevano una commistione di
interessi economici e di voti. Bastava la
parola, come propagandava un noto…purgante,
per dire subito sì al finanziamento, anche
se non esistevano i parametri per farlo. Il
caso Parmalat che altro è se non il prodotto
di analoga realtà, se vuoi con sfaccettature
diverse, ma tutte riconducibili ad un
sistema bancario tutto da rivedere ? Tanzi
non ne ha nessuna colpa ! Poi per salvarsi
le ha fatte tutte, come avremmo fatto anche
noi !
Quante volte ho detto che il sistema
bancario italiano è “drogato” in quanto, a
livelli alti, esso non finanzia le grosse
aziende sulla base della struttura
patrimoniale, ma spesso del nome legato alla
politica, ad interessi diversi che sarebbe
difficile spiegare in poche righe. “E se
qualcosa dovesse incepparsi ?”, titolava un
mio pezzo scritto qualche anno fa sulla
stampa anche locale. Eccoti servito
l’inceppamento !
Ma al di là di quanto detto prima per gli
imperi economici, tipo Fiat, Parmalat
ecc.ecc, anche per quanto attiene al sistema
che sta alla base per autorizzare il
finanziamento a favore di un’impresa
medio-piccola, i parametri sono
assolutamente obsoleti.. Oggi esiste una
“Centrale dei Rischi” (posto che non
l’abbiano tolta dato che io sono in pensione
già da qualche anno) che non dice la verità.
In detto documento, chiamato appunto
Centrale dei Rischi, si dovrebbe vedere
l’esposizione globale del sistema bancario a
favore di ogni singola azienda. Ma anche qui
si tratta di dati “drogati” in quanto, fino
a poco tempo fa e cioè in contestualità con
l’avvento della “privacy”, le banche esposte
con clienti che non facevano fronte ai loro
impegni, davano informazioni “buone” su
clienti “cattivi” allo scopo di indurre
altre banche a finanziare il cliente
“cattivo” e poter così rientrare un po’ dai
debiti di quest’ultimo. Non è questa realtà
drogata ?
Son passati anni, ma mi ricordo che, quando
esercitavo il credito agrario, certi grossi
agricoltori prendevano il denaro a basso
interesse per investirlo in…Bot che rendeva
qualche punto in più, tanto i parametri di
controllo, in qualche modo, potevano essere
snobbati: si eccepiva che si era seminato
tanto documentandolo in qualche modo, ed
invece si investiva in titoli di Stato, con
la correità del sistema bancario. Più droga
di così !
Se all’inizio ho detto che i risparmiatori
dovrebbero stare tranquilli in questo
difficile frangente, ciò che invece mi
preoccupa sono le continue affermazioni di
Berlusconi e Tremonti (ultime quelle di ieri
sera in TV). Essi, a mio parere, stanno
strumentalizzando il momento per poi ergersi
a salvatori della patria: i parametri di
tranquillità per i risparmiatori italiani
(103.000 Euro) esistevano anche prima. Se
questi due signori continuano a parlare di
potenziale “scampato pericolo”, chi ha
esperienza in materia dice che, di queste
affermazioni, ci si deve preoccupare perché,
così dicendo, ma soprattutto a quel modo, si
finisce per impaurire la gente ancora di più
ed a spingerla a prelevare i suoi depositi
dal sistema, favorendo il fallimento delle
banche.
Evento che, con un governo come questo, a
cui ha voltato le spalle anche Angela Merkel,
io non mi meraviglierei.
Arnaldo De Porti
[dearstern@hotmail.com) |