Dott. Marco De Giosa
Coordinatore del Servizio 118 della Regione Puglia
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Casella di testo: Nuova realti
Casella di testo: 8
Casella di testo: settembre 2009

Il Servizio 118, varato ad aprile 2002 nella ASL di Bari e portato a regime nell’intera Regione Puglia nel marzo 2003, ha ampiamente dimostrato, in questi anni, la sua efficacia in termini di salvaguardia della vita umana.
Le cinque Centrali Operative provinciali ricevono ogni anno, in media, oltre 600.000 chiamate e coordinano, globalmente, oltre 190.000 interventi di soccorso.
Ma non è nei numeri la vera forza del “nostro” 118: anche se nato in ritardo rispetto agli omologhi servizi delle altre regioni, ha dimostrato sin dall’inizio di possedere requisiti che lo pongono, qualitativamente, nelle prime posizioni di una ipotetica graduatoria nazionale basata sull’efficienza.
Primo punto di forza: a differenza di altre regioni, nelle quali il servizio di emergenza territoriale è stato portato a regime in oltre un decennio (vedi l’Emilia Romagna, sebbene sia stata sempre considerata l‘antesignana nel settore), in Puglia è stato attivato in meno di undici mesi su tutto il territorio regionale. Inoltre funziona tuttora con un’unica regia regionale, utilizzando centrali operative fornite tutte della stessa tecnologia, dello stesso software applicativo e con personale di centrale formato uniformemente.
Ciò permette che le centrali si “parlino” tra loro e che in caso di necessità, vedi maxiemergenze, una di esse possa “vicariare” l’altra. Il personale medico e paramedico addetto ai mezzi di soccorso sparsi sul territorio ha usufruito, analogamente, di una formazione omogenea ed utilizza attrezzature omogenee.
Secondo punto di forza: ogni mezzo 118 è stato dotato, sin dall’inizio, di defibrillatore semiautomatico ed ogni equipaggio, compreso quello definito “victor” (ovvero rappresentato esclusivamente da due soccorritori), è stato messo nelle condizioni di utilizzarlo correttamente, realizzando così un vero piano di defibrillazione precoce esteso a tutto l’ambito regionale!
Nel 2004, grazie ad una partnership pubblico-privato, che ha visto l’azienda farmaceutica PFIZER collaborare con la Regione Puglia, è
stato attivato un progetto, oggi gestito unicamente dalla Regione, che ha consentito di dotare tutti i 180 mezzi di soccorso e tutti i Punti di Primo Intervento territoriali di una apparecchiatura che consente di registrare un tracciato elettrocardiografico, di trasmetterlo mediante il telefonino di servizio ad una centrale cardiologica operativa h24 e, quindi, di ricevere in tempo reale una refertazione
cardiologica.
Sino ad oggi sono stati refertati oltre 190.000 elettrocardiogrammi, che hanno permesso di individuare ben 35.000 patologie cardiache gravi, tra le quali oltre 3.800 infarti acuti del miocardio!
Ma non ci si è fermati a questo: la possibilità di individuare l’infarto del miocardio sin dal suo insorgere ha suggerito l’opportunità di avviare, in tempi brevissimi, il paziente con tale patologia al trattamento più idoneo, bypassando le stazioni intermedie (servizi di Pronto Soccorso non dotati di consulenza cardiologica, Unità Coronariche non munite di sala di emodinamica) che provocavano involontariamente ritardi evitabili. Da oltre un anno, infatti, è attiva in Puglia una “rete” per il trattamento dell’infarto che permette di portare il paziente infartuato dal suo domicilio direttamente alla sala di emodinamica, attivata, via Centrale 118, per eseguire un’angioplastica d’urgenza!
E’ necessario sottolineare che perché la rete possa essere attivata è necessario chiamare il 118 e non farsi accompagnare laddove si crede (spesso erroneamente) di potersi giovare, magari, della presenza di un amico medico!
Non è trascurabile, infine, lo stimolo apportato dal 118 all’attivazione di una nuova coscienza del soccorso nella gente comune. La Legge 120 del 2001, infatti, ha consentito l’uso del defibrillatore da parte del personale laico (ovvero personale non sanitario) adeguatamente formato.
Pertanto oggi sono sempre più numerose le persone che si rivolgono al nostro Centro di Formazione
** per richiederci un Corso di BLSD *, consapevoli che nell’arresto cardiaco un astante formato in BLSD e munito di defibrillatore semiautomatico possa essere più efficace di una intera Unità Coronarica!
La necessità di avere un proprio personale che, pur non sanitario, sia formato per gestire un’emergenza, si fa sempre più sentire in aziende, centri sportivi, scuole, centri sociali, circoli, farmacie e ambulatori. D’altronde è in discussione in Parlamento la modifica della citata Legge 120/2001 che, se approvata, imporrà la presenza di un defibrillatore semiautomatico in tutte queste sedi!
 

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*   BLSD: Basic Life Support Defibrillation, Supporto di base alle funzioni vitali con defibrillazione.
** Centro di Formazione per l’Emergenza della ASL-BA presso il Servizio di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Triggiano.
(tel. 080.4626297 / 080.4626298 - fax 080.4626401)

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Da "Nuova Realtà" - dicembre 2009