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Incominciamo a
passeggiare nel centro storico della Commenda di
Prè, quale rifugio per i viaggiatori d’altri
tempi, per poi proseguire nella caratteristica
via Prè, la casbah di Genova con i suoi odori,
odori di trippa,
odore di panna, odore di salsedine, odori di
farinata e focaccia.
Da ragazzo la via
Prè era anche luogo di perdizione per la
presenza sia di signore/signorine che
arrotondavano… , che di loschi figuri che
vendevano di tutto, in particolare zippi non
autentici e sigarette americane. Si camminava
con circospezione quasi con rispetto.
Poi
ci si può addentrare in via del Campo per
incontrare “la bambina dagli occhi grandi“ resa
celebre da Fabrizio De Andrè.
Ed ecco il porto
antico,qui ci sono molte cose da
vedere,finalmente un porto quasi senza rumori
I magazzini del
cotone rimessi a nuovo con numerosi contenitori
:musei di tutti i tipi e spazi per far giocare i
bambini; la vecchia marina, punto di partenza
per escursioni in mare alla scoperta dei
delfini d qualche balenottera di passaggio nel
golfo.
Non si può
tralasciare di vedere Genova dall’alto e quindi
di corsa verso il
Bigo,che una volta veniva usato per scaricare
quanto portavano le navi (senza containers). Ora
è stato trasformato in ascensore per vedere la
città dall’alto senza salire in collina.
Salire
su di un “coso “ simile è un’esperienza unica.
Da lassù si nota una palla di vetro sospesa
sull’acqua e vale la pena scendere dal Bigo e
visitare il suo interno. Piante, animali sono
racchiuse in quella bolla di
vetro, chiamata
biosfera. Non resta che visitare l’acquario uno
dei più grandi dì Europa. Un sito della città a
misura di bambino è la città dei bambini
(**),
interessante, divertente ed istruttivo.
Nel vicino museo del mare, il Galata
(*),
continua il nostro viaggio all’interno del mondo
marino dove il presente si mescola con il
passato dei primi marinai che solcavano gli
oceani,divertente scorazzare su di una galea
che tanti anni addietro affrontava il temibile
capo Horn.
Si è fatto tardi e
non ci siamo accorti delle ore trascorse; il
“pancino/pancione” comincia a sollecitare una
doverosa fermata.
E’ necessario
trovare un’antica osteria per gustare qualche
prelibatezza locale.
Su tale argomento si
rimanda per gli indirizzi al mio primo articolo
pubblicato sul nostro sito:
”Genova città da scoprire”
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