RIFLESSIONI AD ALTA VOCE........... 

 

Cari Amici di Piazza Scala, anzitutto Vi porgo l’augurio più sincero di ogni bene di cui in questo periodo si ha tanto bisogno. Mio nonno, in queste occasioni, pur gradendo gli auguri, diceva che di auguri ne aveva la soffitta piena e di…panettoni un po’ meno, o pochi. E per panettoni egli intendeva riferirsi ad un discorso di rispetto, solidarietà, affetto verso i non più giovani, o diversamente giovani, come dico io per fare una battuta.

Ebbene, malgrado questo momento che non invoglia certo verso rosei traguardi, io voglio iniettare un po’ di ottimismo verso tutti, convinto come sono che, raggiunto il fondo inArnaldo all'organo della Chiesa di Feltre chiave socio-politica, ci si debba giocoforza rialzare.  E ciò sta in noi, non più giovani, a spingere con la nostra esperienza di vita, con la nostra preparazione anche professionale, con il nostro buon senso, considerato che, la nostra è stata certamente una vita condotta sulla rettitudine, sull’onestà e sul sacrificio, doti tutte queste ultime che le generazioni successive, essendo cambiati i tempi, non possono capire a sufficienza.

Proprio ieri, un collega  giovane di un’altra banca, mi ha espresso la sua rabbia e scontentezza perché gli hanno proposto un trasferimento da Belluno al…Cadore, ossia a 25-30 km di distanza rispetto alla sua attuale sede. Ebbene, in quel momento mi è scappato da ridere (e lui se ne è accorto) quando ho pensato ai trasferimenti che ci propinava Mamma Comit, da Milano a Palermo, da Roma a Venezia, quando non erano, come è stato proposto al sottoscritto, di andare in Africa, America o in qualche paese europeo…

Cosa voglio dire con questo ?  Voglio dire, in particolare anche ai miei figli, che se il mondo oggi non gira come  dovrebbe, lo si deve anche alla mancanza di un minimo di sacrificio correlato alla perdita di quei valori che allora davano senso anche alla stessa nostra vita professionale, costellata sì di sacrifici ma anche di soddisfazioni, valori che sembrano irrecuperabili non già perché l’uomo non sia più capace di produrli, ma perché, oggi come oggi, il valore è diventato sinonimo di “schei”.

E le politiche di oggi propongono solo questo traguardo, trasfigurando ciò che è valore davvero, in immagini che, se possono far piacere agli occhi nell’istante in cui si vedono, poi lasciano il vuoto assoluto. E le tv giocano in direzione della diseducazione sociale.

Io vorrei, se vuoi anche assumendo l’etichettatura di “matusa” come dice mia figlia, aprire gli occhi alle nuove generazioni dicendo loro che ogni sacrificio ha un ritorno nel medio-lungo termine.

Ritornare come si era una volta non sarà possibile in quanto il mondo è cambiato, sta cambiando vertiginosamente, ma la natura umana sarà sempre quella.  Sta in noi parlare alle nuove generazioni (che sicuramente, per vari motivi legati al progresso velocissimo, sono meglio di noi non più giovani) cercando di far recuperare un minimo di senso alla vita che, come dicevo dianzi, ha bisogno anche del sentimento nel… business.

Concetto difficile da capire, ma io la butto lì. Come quel gondoliere di Venezia che, non sapendo più vogare in quanto vecchio, mentre passava la regata sul Canal Grande, spingeva….a voce. 

Questo è l’augurio che faccio a tutti gli amici di Piazza Scala, alle Famiglie ed a tutti in generale. In particolare, vorrei ringraziare Piazza Scala, che sta compiendo una fatica immane per tenerci uniti in un sito che sta diventando, se non è già diventato, una specie di Comit-Bis, una sorta di governo ombra si direbbe in politica,  ma con intenti onesti e sani più della politica. 

Ciao a tutti! 

ARNALDO DE PORTI - dicembre 2009