Cari Amici,
torno a salutarvi dalle pagine di PIAZZA SCALA dopo la lunga lettera di fine Novembre (visualizzala).
Le feste sono state archiviate con tanto freddo , qualche palmo di neve e soprattutto, tante sorprese .
Giorno dopo giorno mi sto accorgendo che “l’America sta in Italia”, ovviamente anche in Italia ci sono disfunzioni e problemi ma forse ci piangiamo addosso più di quanto dovremmo. Dico questo non certo perchè il mio Paese è il piu’ bello, ma perchè addentrandomi nella vita quotidiana di una media città come puo’ essere Cambridge (ricordate? L’avevo paragonata a Parma per la sua signorilità, per la sua storia ed anche per l’internazionalità che pero’ non travalica la provincialità del posto), di giorno in giorno scopro situazioni, usanze, leggi che mi portano a convincermi che il “bel Paese” ha sempre meno da imparare dagli altri Stati e dagli altri popoli. Ma qualcosa da prendere per migliorarci c’e’ sempre.......
Vediamo di raccontarvi le ultime “scoperte” iniziando ovviamente da quelle positive e passando poi a quelle che mi sono parse “stranezze”.

LA POSTA: La “Royal Mail” è una “casta” non nel senso indicato dagli autori di un noto e recente libro di Stella e Rizzo, ma in quanto vive di radicate tradizioni di serietà , di puntualità e soprattutto, di appartenenza. Uno sciopero delle Poste qui fa scalpore in quanto s’intacca quanto di più sacro ha l’inglese medio, la presenza del postino in quartiere per la distribuzione quotidiana (durante le feste natalizie anche bigiornaliera) viene vista con piacere e quattro chiacchere con lui si fanno volentieri; insomma ,è un’istituzione quasi come i “bobbies”, i poliziotti di Londra. Orbene, io e mia moglie abitiamo da poco qui e nella nostra cassetta della posta finiscono a piu’ riprese, molta della corrispondenza indirizzata ai precedenti inquilini dell’appartamento : arriva di tutto dalla pubblicità a lettere indirizzate a Società, a persone fisiche e finanche, comunicazioni di banche e del fisco. Regolarmente , annullavo l’indirizzo e specificando che il nominativo si era trasferito to “unknown address” (indirizzo sconosciuto), rimettevo tutto nella buca della posta all’angolo della strada. Dopo quasi due mesi che avveniva questa rispedizione, ho ricevuto una lettera dalla Royal Mail nella quale mi si elencava una per una le missive rispedite indietro, cioe’ al mittente con una significativa premessa: “ Poichè scopo delle Poste inglesi e’ di far giungere al destinatario la posta a lui indirizzata, La preghiamo ,in via riservata, di volerci indicare o gli indirizzi nuovi o il modo migliore per poterli ottenere.” Seguiva indirizzo e mail, busta preaffrancata o numero verde per poter dare le informazioni richieste.
Leggendo questa lettera, ben consapevole di quanto succede in Italia con la Posta, sono rimasto meravigliato e mi sono tornati alla mente quei tristi episodi di interi sacchi di corrispondenza abbandonati dai postini, quelli inesitati o quelli esitati dopo 40 e piu’ anni.

IMPERIAL WAR MUSEUM –LONDRA : Merita di essere visitato perchè è ampio, ben strutturato e per chi come me ,ha la passione della storia, c’e’ da uscirne davvero con la bava alla bocca. Nella perfezione del posto avevo però notato una pecca : la sezione dedicata all’Olocausto era stata preparata in modo talmente tetro e oscuro......che non si riuscivano neanche a leggere le targhette che accompagnavano le varie memorie o i vari reperti. All’uscita avevo ritenuto, con uno dei tanti volantini che qui mettono all’ingresso perchè ognuno, se voluto, potesse esprimere un giudizio di merito, di complimentarmi con la Direzione per l’ottima esposizione ma altresì di far presente la succitata pecca. Dopo quasi una ventina di giorni, la Royal Mail mi recapitava a casa una lettera della Responsabile del Museo con la quale non solo mi ringraziava ma mi invitava ad andarla a trovare o comunque , a rivisitare l’Istituzione per accertarmi che i miei giudizi erano stati importanti ed apprezzati e che avrebbero fatto di tutto per migliorare la situazione. Ci tornerò ma mi e’ parso bello il gesto e l’invito.

CAPO D’ANNO : Certamente per molti e non solo per me, e’ il momento piu’ importante dell’Anno sia perchè si da inizio ad un nuovo capitolo della nostra vita, sia perchè significa che si e’ ancora in vita, sia, infine, perchè è una festa allegra, di aggregazione ed e’ animata da forti speranze ed attese per il futuro. Questo magari in buona parte del mondo, questo sicuramente nelle maggiori città , questo NON avviene a Cambridge. La diversità di fuso orario (qui, si e’ un’ora indietro rispetto all’Italia) mi ha permesso di vivere due Capo d’Anno: quello italiano alle 23 di qui, e quello inglese alla mezzanotte (l’una in Italia). Purtroppo la neve che ha bloccato buona parte degli aeroporti italiani e quasi totalmente quelli del nord europa, ci ha costretti ad un Capodanno telefonico : quindi, telefonate ricevute e fatte con parenti ed amici in varie parti d’Italia e da loro unicamente sottofondi di baldoria ed allegria; poi in quell’ora di “buca” il desiderio di scoprire come Cambridge avrebbe atteso il 2010.
Debbo premettere che nei supermercati d’intorno buona era stata la vendita di razzi e mortaretti, certamente di ben altra composizione e dimensione dalle varie “palle di maradona” o dai petardi campani o meridionali, ma pur sempre, indice di una prospettata allegria.
A pensarci bene, avevo notato però che nel mio complesso, quasi tutte le luci erano spente e di aria festaiola se ne vedeva ben poca. “Manca un’ora” mi sono detto e con mia moglie al braccio sono uscito per andare in centro. Man mano che mi avvicinavo al cuore di Cambridge e piu’ il dubbio mi assaliva: luci spente nelle case, poche persone in giro, silenzio rotto molto di rado e molto da lontano da qualche razzo. Che gli abitanti di Cambridge siano tutti a dormire? Che siano tutti rinchiusi nei pubs? Insomma, davvero imbarazzante proseguire anche per il freddo pungente della notte che comunque era senza pioggia e neve. Eccoci in centro! Deserto più completo! Niente in piazza, niente nei parchi, niente sotto o vicino al Palazzo comunale . Solo presenza massiccia di mezzi della polizia e poliziotti ed una grossa tenda militare del Servizio Medico con personale medico e paramedico in divisa.
Nelle strade del centro si vedevano ora coppie o gruppi sguscianti tra un locale ed un Pub ma ho avuto l’impressione che anche questi non fossero particolarmente pieni. Cambridge aveva scelto il calore delle coltri ai rigori della baldoria, anche perche’ per tanti “worker” il 1° di gennaio non è festa . Personalmente , i rintocchi del Nuovo Anno ci hanno trovato sotto un lampione davanti al famoso King’s College in un Capodanno di inusuale silenzio.
L’indomani il locale “Cambridge News” riportava che il presidio medico aveva dovuto assistere oltre alle varie persone incidentate al volante, anche molte ragazze colte da ipotermia per i vestiti troppo poco coprenti per il rigore della notte , molte persone ubriache ed una ragazza che , un po’ alticcia, si era messa a ballare in un Pub a piedi scalzi senza accorgersi che a terra vi erano vetri di bottiglie rotte. Per un po’ non se n’era accorta – dice il giornale- ma poi si e’ ritrovata con le piante dei piedi macellate.
Il brindisi? Io e Monica lo abbiamo poi fatto rientrando in casa e volgendo un augurio per tutti.

LA NEVE ED IL LAVORO: Che la fine del 2009 e questi primi giorni del 2010 non siano stati dei giorni facili per l’Inghilterra – meteoreologicamente parlando- è vero. Molta la gente che non e’ potuta uscire di casa e andare al lavoro, grosso il danno per i negozianti e molte le ore di lavoro perse. Ebbene, molte grosse catene di negozi (supermercati compresi e scuole) hanno deciso che non avrebbero pagato la giornata lavorativa o le giornate lavorative a chi non si fosse presentato regolarmente al posto di lavoro. Non ho cognizione diretta della situazione meteo sul resto dello Stato Se non quello riportato dalle varie TV locali, ma Cambridge sotto questo aspetto ha avuto un trattamento di tutto riguardo dal Padre Eterno. Infatti, la neve, caduta a piu’ riprese tra meta’ Dicembre e metà Gennaio , non ha mai raggiunto spessori importanti però ha avuto lo stesso le sue vittime . Infatti, il Comune – dicono per ristrettezze finanziarie o per aver fatto i conti senza l’oste sulla portata eccezionale dell’evento - non ha sparso neanche un grammo di sale sui marciapiedi che tra il 18 ed il 24 dicembre sono diventati delle vere piste per il pattinaggio su ghiaccio. Uscire era impossibile e la TV si e’ fatta portavoce a piu’ riprese di inviti alla popolazione affinchè tutti i proprietari di 4x4 o di SUV aiutassero gli anziani a far la spesa o a portare dei pasti caldi e raccomandando il piu’ possibile di uscire da casa. Tuttora l’Inghilterra è in restrittezze di sale , tant’e’ che il Governo ha fatto massicci acquisti sul mercato interno e su quello tedesco ( una grossa nave e’ attesa a momenti per il rifornimento).

I “BEBE’”: credo che questa sia per me la piu’ strana scoperta fatta sulle normative inglesi. Infatti sapevate che nel Regno Unito un neonato non viene registrato (e quindi denunciato) all’anagrafe prima che siano passate 6 settimane dalla nascita? Mi e’ stato detto che forse, per i parti avvenuti in Ospedale il tempo viene ridotto a 4 settimane , ma per i parti in casa (ancora avvengono !) bisogna attendere 6 settimane. Nè la mia interlocutrice inglese nè tanto meno noi siamo riusciti a capirne il motivo ( forse perchè il bambino potrebbe morire? ) ma certamente abbiamo convenuto che i risvolti negativi di una “simile falla” sono impensabili. Senza dire che in queste 6 settimane, gli scontri familiari per l’attribuzione del nome s’inferociscono e s’infittiscono: tutti , compresi e soprattutto i nonni, vogliono imporre il loro!

LA TREDICESIMA: Questa che per noi italiani e’ un invito a qualche spesa in piu’ o un aiuto per alleggerire i debiti, per i dipendenti statali inglesi non esiste. Le tredicesime sono di spettanza solo “privata” e sempre che la Societa’, la Ditta o il titolare intenda dividere con i propri dipendenti i profitti (parziali) dell’Anno e sempre che l’ Ente giuridico chiuda l’esercizio in utile.
W L’Italia, dove la tredicesima e’ un’istituzione finalmente valida anche per i...pensionati!



E voglio finire con un piccolo inciso personale che in un certo senso, mi porta ad essere grato a

PIAZZA SCALA: No, non mi riferisco alla famosa piazza centrale di Milano , ma alla bella iniziativa di Alfredo e alla sua idea di mettere su internet (inaspettatamente) la mia precedente lettera con il mio saluto.
Ebbene, premetto che da vari anni, io e mia moglie stavamo cercando notizie o meglio di entrare di nuovo in contatto, con una nostra vecchia amica, inglese anch’ella, con cui Monica aveva condiviso le prime esperienze d’insegnamento linguistico in Italia. Moglie di un ufficiale dei carabineri ,lei ,come noi, era stata soggetta a ripetuti trasferimenti tant’e’ che tra le lettere tornate al mittente ed i numeri di telefono non piu’ attuali, entrambi eravamo rimasti senza recapiti.
Proprio qualche sera fa, abbiamo ricevuto una telefonata che con fare misterioso quanto dichiaratamente istigatore, ci parlava dei nostri guai con i segnalatori di allarme incendi, delle diversità del mondo inglese ecc. unitamente al numero di telefono nostro, che era appunto nella lettera pubblicata da Piazza Scala. Si, all’apparecchio era Joyce, la nostra amica inglese che avevamo ritrovato , grazie all’inattesa sorpresa della pubblicazione della mia lettera. Anche lei e’ tornata a vivere nel regno Unito ed un’ora soltanto ci separa dal rincontrarla. Come sapeva di piazza Scala? Ci stava cercando anche lei ed un motore di ricerca , l’ha fatta giungere fino a quella pubblicazione. Poi fare 2+ 2 e vedere che tutti i tasselli combaciavano è stato semplice come digitare quei numeri sulla tastiera del telefono.

Sembra la lieta conclusione giusta per finire questo brogliaccio di considerazioni ed esperienze dall’Inghilterra di Cambridge.

Un saluto ed un “grazie” Alfredo!
Monica e Maurizio

Cambridge 14.1.2010

 

 

Fotografie

 



Il Centro

 

 

I saldi

King's College

Natale a Cambridge

 

Natale a Cambridge

La Regina

 

La Regina

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Maurizio ha scattato le due foto della Regina (mise rosa biscotto)  il 19/11/2009 all' ingresso del King's College a Cambridge (festeggiamenti per gli 800 anni  dell'Università

 

 

 

 

 

 

Piazza Scala - gennaio 2010