Nel corso di una mia recentissima visita a Bologna ho scattato alcune fotografie, che potete vedere nel riquadro sottostante (cliccare sulle miniature per ingrandirle).
La città è veramente stupenda: ogni angolo è una vera e propria opera d'arte.
Centinaia di palazzi, che spaziano dall'anno mille al Rinascimento (il primo insediamento urbano è peraltro sorto nel primo millennio A.C.), la contraddistinguono e ne dovrebbero fare una meta appetita dai turisti, cosa che tuttavia non avviene anche se le strutture comunali stanno ora tentando di attirare visitatori da tutto il mondo.
Il centro cittadino ruota intorno alla bellissima Piazza Maggiore, che ospita - fra l'altro - la Basilica di San Petronio (fine XIV secolo) dalla facciata incompiuta  e l'edificio del Municipio.
Nella centralissima Via Rizzoli, sotto i portici, si trovava la sede della Banca Commerciale Italiana, che è stata letteralmente "cancellata" dalle targhe di pietra a colpi di martello: attualmente ospita una filiale di Carisbo (cliccate sulle miniature inserite in questo testo per visualizzare l'aspetto attuale).

La città conta ca. 375.000 abitanti, che, risiedono anche nelle vie del centro storico.
Nello spazio sottostante potete trovare una parte di un articolo ("in nome del papa re") comparso su TEMPOCOMIT n.ro 11 del dicembre 1994, dedicato al sistema monumentale bolognese e tale da far ben interpretare la città.
Alfredo Izeta - ottobre 2009
 

 

IN NOME DEL PAPA RE

Il rapporto con il papa in quanto principe italiano, nella cui sfera d'influenza la città rimase dal secolo XIII all'unità d'Italia nel 1859-61, dunque per circa 700 anni, e l'università, fondata attorno al 1088, insieme alla Sorbona di Parigi una delle due più importanti del Medioevo europeo: questi i due elementi chiave della storia di Bologna, entrambi ben leggibili nel suo sistema monumentale. Il cuore della città, piazza Maggiore con l'adiacente piazza del Nettuno, racconta la storia complessa del rapporto tra Bologna e il papa principe, ovvero del lungo antagonismo tra un potente Comune medievale e il principe titolare dell'alta sovranità su di esso, che però non ha nulla a che vedere con l'antagonismo tra la moderna borghesia laica e il potere clericale. La grande Madonna con Bambino, una terracotta di Niccolò dell'Arca (1478), posta sulla facciata del Palazzo Comunale, indica che lo scontro politico aveva però luogo nell'ambito di una comune visione cristiana del mondo. La situazione comincia a mutare fra il secolo XVI e l'età napoleonica, quando appunto il contrasto diviene scontro ideologico fra clericalismo e anticlericalismo.
Paradossalmente, il principale segno dell'antagonismo tra Comune e papa principe è proprio la basilica di San Petronio, la grande chiesa che domina piazza Maggiore. San Petronio non è la cattedrale, che, dedicata a San Pietro Apostolo, non sorge affatto al centro di Bologna. Per una città medievale ciò è davvero strano. Il Comune di Bologna, infatti, temendo che il papa principe prendesse spunto dalla dedicazione della città a San Pietro per affermarne la dipendenza diretta dalla Cattedra di San Pietro in Roma (e dunque da lui), si scelse come patrono un altro santo: Petronio, vescovo bolognese del V secolo e fondatore del complesso di chiese oggi note come Santo Stefano, un grande santuario cittadino. Fu a lui che Bologna dedicò la grande basilica che si affaccia su piazza Maggiore accanto ai palazzi pubblici. Questa piazza prende nome dalla monumentale fontana del Giambologna (1566), che nel soggetto mitologico, certo non cristiano, rivela l'affermarsi nella città, dal Rinascimento in poi, di un nuovo pensiero.

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È quindi significativo che la Banca Commerciale Italiana scelga nel 1904, quale sede della sua nuova filiale bolognese, il primo palazzo sul lato destro di via Indipendenza per chi provenga da piazza del Nettuno; collocandosi cioè nel punto d'incontro tra il centro monumentale della città e quello che era allora il suo principale asse di sviluppo. Più tardi si sposterà di poco muovendo verso l'antico quartiere degli artigiani medievali, in vista delle due torri Garisenda e degli Asinelli.
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L'attuale sede dell'Università, sita all'estremo opposto del centro storico, era invece in origine una grande dimora privata eretta nel 1549 da Pellegrino Tibaldi per il cardinale Poggi.
I grandi palazzi eretti a gara, soprattutto nel secolo XVI e XVII, da ricche famiglie aristocratiche cittadine e da ricchi cardinali-legati (governatori pontifici della città e del suo territorio) sono un altro elemento tipico del sistema monumentale bolognese. Non si possono dimenticare, infine, i due storici conventi e chiese conventuali costruiti nel secolo XIII, rispettivamente dai domenicani nel 1221 e dai francescani nel 1236, a pochi anni dalla morte dei due fondatori. San Domenico, che morì a Bologna nel 1221, è sepolto nella chiesa del convento domenicano bolognese in una celebre Arca: un altro segno, se ancora ce ne fosse bisogno, della centralità di Bologna nella cultura dell'Europa medievale cristiana.