La credenza dell'Assunzione al
cielo della Madonna, tre giorni dopo la morte, si basa su una consolidata
tradizione della Chiesa Cattolica e su scritti apocrifi dei
secoli
III e IV. Non trova fondamento nelle Sacre Scritture. L'Assunzione fu proclamata
dogma di fede nel 1950 dal Papa Pio XII.
Da allora la festa ha avuto
enorme diffusione e innumerevoli sono le parrocchie intitolate all'Assunta.
Nella giornata di ferragosto numerose sono le processioni..
In Liguria, dove la città di
Genova è consacrata a Maria, processioni notturne suggestive si svolgono già
alla vigilia: a Mendatica la popolazione si reca al chiarore delle fiaccole al
santuario della Madonna dei Colombi. A Baiardo si commemora il tragico terremoto
del secolo scorso recandosi alla chiesa di San Nicolò alla luce delle antiche
lucerne ad olio e torce di corteccia resinosa.
Nelle Cinque Terre la meta
tradizionale è Santa Maria di Soviore, il più antico santuario mariano della
regione, dove si conserva un'immagine in legno della Madonna, di probabile
fattura nordica del secolo XV, che regge sulle ginocchia il Cristo Morto. Nel
tardo pomeriggio del 14 i bambini di Riomaggiore, in veste di romei, con
mantello e cappello nero, tonaca bianca, bastone e conchiglia, partono
dall'oratorio di Santa Croce e salgono al santuario seguiti dalla popolazione.
Caratteristica della festa, che prosegue poi l'indomani, è il lungo inno di
duecento strofe eseguito dai bambini in onore della Madonna.
Imponenti sfilate di
confraternite si tengono a: Voltri, Masone, Ronco Scrivia, Bardineto, Dolceacqua
ecc.
A
Dolceacqua l'afflato religioso della festa della Madonna Assunta è insidiato
dalla “michetta”, protagonista profana del ferragosto locale.
La leggenda vuole che la
michetta, una sorta di doppia brioche, sia nata in epoca medievale a seguito di
una vicenda di soprusi perpetrati dal castellano verso i suoi sudditi.
Una giovane sposa si era opposta
all'abuso dello jus primae noctis imposto dal nobile, all'epoca Imperiale Doria,
ed aveva rifiutato di giacere con lui la prima notte di nozze. Per questo motivo
era stata messa in carcere e lasciata morire.
La fine della poveretta scatenò
la reazione immediata del popolo: il Doria venne fatto prigioniero e costretto a
rinunciare all'odiosa vessazione. Da quel giorno le giovani spose presero ad
offrire, al posto della loro verginità, quel simbolico dolcetto.
La festa di Dolceacqua conserva
tuttora lo svolgimento d'un tempo. Nella notte tra il 15 e il 16 agosto
un'allegra comitiva di giovani compie il giro del paese, sostando sotto le
finestre delle ragazze, per chiedere a gran voce la “michetta”. La risposta è
generalmente positiva: le finestre al richiamo si aprono e le fanciulle calano
dai balconi cesti ricolmi del tipico dolcetto che vengono svuotati in due
bigonce caricate su un mulo. L'offerta un tempo aveva valore di pegno d'amore,
oggi è soltanto una rielaborazione storica.
Giovanni Lorè
Agosto 2009
Fonte: Il cerchio del tempo di
Paolo Giardelli – Ed. Sagep |