Il comunicato n. 8 del 10 novembre 2013 di AMICI COMIT - PIAZZA SCALA
Confermiamo innanzitutto che da fonti attendibili Piazza Scala ha appreso che le PEC del Fondocomit dovrebbero partire tra lunedì e martedì (al più tardi mercoledì).
Un'amara considerazione: e così, gira gira come nel gioco dell'oca, si torna al punto di partenza!
Dopo oltre sei anni di tribolazioni, udienze, Cassazione, ricorsi “in limine mortis” da parte di un'Associazione che ha fatto della battaglia tribunalizia la sua ragione di vita (o di morte) eccoci al punto di arrivo...... Forse è sfuggito a molti che, nel frattempo, tra una polemica e l’altra, si correva invece il rischio di far trascorrere “inutilmente” (ovvero “utilmente”?) i termini di prescrizione del diritto; e questa per molti è davvero l'ultima l’ennesima beffa! La litigiosità è servita solo ad allungare i tempi e procrastinare sine die quella auspicata soluzione di ripartizione equa ed immediata che si poteva e si doveva trovare evitando di esasperare, in maniera reciproca, ogni parte in causa.

Ecco il testo del comunicato:
 

Cari Soci,
Come sapete dalla precedente comunicazione, il giorno 7 novembre  è stato depositato presso il Tribunale di Milano - sezione Fallimentare, lo "stato passivo" relativo alla liquidazione del nostro Fondo Pensioni, in sintonia con la procedura indicata  dalla Corte di Cassazione nell'ottobre scorso.
A causa delle tardive posizioni  assunte dalle Organizzazioni Sindacali in rivendicazione dell'applicazione dell'art. 27 dello Statuto del Fondo (se ci avessero pensato sei anni fa', sarebbe stato forse meglio!) e della strenua difesa da parte dell'ANPEC di un accordo che non ha mai trovato sostegno in nessuno dei  passati  procedimenti legali, tale "stato passivo" ricalca, grosso modo, il piano di riparto presentato dal  Fondo nel 2009.
 L'unica novità di rilievo è quella che considera soggetti a prescrizione tutti i crediti vantati da coloro che, dal momento della liquidazione del Fondo (dicembre 2006) alla pubblicazione dell'avviso sulla Gazzetta Ufficiale (giugno 2013), non avevano assunto alcuna iniziativa legale o personale per far valere i propri eventuali diritti.
Su chi dobbiamo ringraziare, dopo sei anni, per trovarci in questa situazione ed essere  tornati al punto di partenza, come nel mai dimenticato “gioco dell'oca”, si potrebbe aprire un lungo dibattito, che sfocerebbe in un'inutile, sterile polemica del tutto estranea allo stile della nostra Associazione. Riteniamo infatti che chiunque sia in grado di giudicare quanto è stato fatto, o non fatto, in passato, al solo scopo di ritardare o, addirittura bloccare,  una possibile risoluzione della vertenza offrendo, così, ai Liquidatori ampi "alibi" cautelativi.
Veniamo ai fatti. Chi intende opporsi allo "stato passivo" o eventualmente impugnare la  prevista prescrizione deve, se non già assistito, rivolgersi immediatamente ad un legale di sua fiducia.
I termini per fare opposizione sono infatti estremamente ridotti
(si parla di 15 giorni o, seguendo altre interpretazioni di legge, al massimo 30 gg). Tali termini decorrono:
·
 per chi non ha comunicato al Fondo un proprio indirizzo di PEC dal giorno del deposito in Tribunale  dello "stato passivo" , in pratica dal 7 novembre scorso. Chi volesse conoscere il proprio "stato" di creditore dovrà rivolgersi, con le modalità di legge, direttamente alla Cancelleria del Tribunale di Milano - sezione Fallimentare ;
· per chi ha comunicato un indirizzo di PEC (personale o quello della nostra Associazione) dal giorno in cui riceverà la comunicazione circa il proprio "stato" di creditore. Dal Fondo abbiamo appreso che tali messaggi  saranno inviati nei primi giorni della prossima settimana.
La nostra Associazione assicura, anche in questa circostanza, la propria completa assistenza ai Soci per fornire qualsiasi chiarimento; basta inviare una Mail all'indirizzo “amicicomit@tiscali.it”.
Amici Comit – Piazza Scala

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico




 

 

Piazza Scala - novembre 2013