il Fondo Comit si trova ad un punto di svolta?
Vorrei evidenziare un mio parere ed il mio commento sulla corretta esecuzione del riparto di liquidazione delle nostre pensioni delle quali rimane ancora vivo il ricordo.
Dobbiamo considerare l’intera operazione del RIPARTO nei rispetti di due parametri:
1) quello del “RISCHIO”
2) e quello del “MOMENTO” in cui ci si trova esposti a rischiare.
Difatti, proviamo a considerare il caso del Signor X che, durante la vita della sua azienda, per una considerazione relativa all’andamento del mercato, decide di voler vendere un’unità immobiliare dell’azienda stessa. Questo
immobile si trova iscritto in bilancio al valore di acquisto, più una rivalutazione parametrata, che lo fanno risultare
pari ad Euro 150.000. Viene deciso di affrontare il RISCHIO che è insito in tutte le vendite immobiliari:
1° CASO:
Dalla vendita vengono ricavati Euro 450.000, cioè tre volte tanto il valore esposto in Bilancio presentato in Camera di Commercio (sul quale sono state calcolate le specifiche tassazioni fiscali in base al risultato di esercizio:
differenza attivo/passivo e costi/ricavi). Questa plusvalenza di ben 300.000 euro la si deve necessariamente
portare a beneficio dei soci appartenenti alla società ed eventualmente anche ai soci dismessi se a loro fosse stato dichiarato che ne avrebbero avuto diritto (plusvalenze risultate in sede di ordinaria amministrazione, durante la vita dell'azienda).
2° CASO:
Dalla vendita vengono ricavati dopo molto tempo e con difficoltà Euro 50.000, cioè un terzo del valore di Bilancio.
Di questa minus-valenza se ne fanno carico unicamente i soci
attivi. Nulla potrà più essere richiesto “indietro” ai soci
dismessi nel passato (e se anche fosse richiesto, col
cavolo.....!!!).
3° CASO:
Le previsioni economiche sono pessime, si decide di chiudere e di LIQUIDARE con atto di straordinaria amministrazione affrontando il RISCHIO della vendita immobiliare. Dalla vendita vengono ricavati Euro 50.000. Di questa MINUSVALENZA se ne fanno carico necessariamente i soci attivi ed iscritti in Bilancio. Nulla potrà essere richiesto “indietro” ai soci dismessi e non più iscritti nella Situazione Patrimoniale di Bilancio.
4° CASO:
Sempre in sede di Liquidazione, con atto straordinario, viene ricavato un importo pari ad Euro 300.000. Della plusvalenza di Euro 150.000 ne beneficeranno solo gli ultimi soci rimasti iscritti in Bilancio e che si sono fatti carico di assumersi obbligatoriamente il rischio della liquidazione di realizzo.
Sappiamo tutti benissimo che il risultato di qualsiasi Vendita immobiliare è molto variabile in base all’offerta e alla domanda del momento particolare, alla forte oscillazione dei prezzi, e/o in seguito ad imprevisti Decreti Legge che stabiliscono nuove tassazioni deprimenti i valori immobiliari sul libero mercato, e/o in seguito ai tempi di attesa: “ Quando non si riesce a vendere, passato tempo infruttuoso, si riduce il prezzo fintantochè non si riesca ad ottenere la vendita stessa e anche, in determinate circostanze, a prezzi stracciati (soprattutto quando si vuol realizzare denaro contante a fronte di una liquidazione)” -
Avviene allora che, per spirito di solidarietà con i soci dismessi ed anche per concludere alcune azioni legali intentate da chi ci vuol provare, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi “tentar non nuoce”, i soci attivi decidono in maggioranza di elargire un “tot percentuale ponderatamente stimato” e si tirano fuori da ogni ”bailamme”. Più di tanto, non si può dare!
CONCLUSIONI-
A causa di chi ostacola ancora il riparto, i costi di amministrazione del Fondo e tutte le spese relative, assommano ormai, ritengo, oltre ad 1.000.000 Euro (un milione) e continuano a crescere.
Se continua così, questi soldi "sarebbe giusto o no?" che fossero RESTITUITI a noi in quanto per colpa di altri, anche se pochi i ricorrenti, abbiamo sostenuto questi oneri e di queste importanti somme di denaro liquido siamo stati e stiamo continuando ad essere “privati”.
Raggiungiamo subito un accordo, anche nuovo se vogliamo, ma che porti presto ad una conclusione. Così facendo forse per il prossimo Santo Natale potremmo vedere realizzati i nostri piccoli sogni.
Un grazie anticipato alla nuova costituenda Associazione
Amici Comit (poi vedremo quale sarà il nome definitivo) e un
doveroso ringraziamento al nostro collega Alfredo Izeta per
tutto quello che sta facendo con spirito di altruismo (questo
avevamo imparato
tutti quanti quando eravamo in Comit!).
Un saluto di cuore
Alberto Costagli - maggio 2012
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