CONSULENZA FISCALE
a cura di PASQUALINO PONTESI - Dottore commercialista
Questo articolo è stato tratto da: il Quotidiano - Domenica 10 giugno 2012
QUANTO spende una coppia per sposarsi? È quanto chiede la Guardia di
Finanza a coloro che di recente hanno contratto matrimonio. Le spese per la
cerimonia nuziale sono considerate indicatori del tenore di vita
e quindi del reddito reale di ima famiglia.
Non solo, a conferma della veridicità degli importi i finanzieri potrebbero,
attraverso un controllo incrociato, accertare anche le dichiarazioni dei
fornitori dei servizi. Dall’inizio dell’anno numerose coppie di sposi stanno
ricevendo un questionario della Guardia di Finanza in cui viene chiesto di
riportare dettagliatamente le spese sostenute in occasione delle nozze
corredandolo, per quanto possibile, delle copie attestanti le spese stesse.
Le domande abbracciano tutti gli aspetti economici di una cerimonia di nozze
e relativo rinfresco quali: avete intrattenuto i vostri ospiti in un
ristorante, in una sala o in una villa in affitto? Avete acquistato confetti
e bomboniere? Avete usufruito di un servizio catering? E di un servizio di
un fotografo oltre a servizi di ripresa video e montaggio film? La sposa ha
usufruito dei servizi di ima estetista? Avete noleggiato un’auto da
cerimonia? Avete usufruito dei servizi di un fioraio? Dove sono stati
acquistati l’abito della sposa e i suoi accessori? Non solo, di ogni
acquisto e di ogni servizio bisogna inoltre riportare i dati identificativi
della società, del commerciante, dell’artigiano oltre al costo della
prestazione.
La Finanza vuole insomma vederci chiaro e tutto viene esaminato nel
dettaglio prestando particolare attenzione su scontrini, fatture e ricevute
fiscali. L’obiettivo è di creare una banca dati per procedere poi a
controlli mirati e stanare così gli evasori per i servizi resi in nero. Il
questionario “antievasione matrimoniale” debitamente compilato deve essere
consegnato a mano in caserma, o a mezzo posta, entro quindici giorni dal
ricevimento. Le risposte non veritiere o la mancata restituzione danno luogo
all’irrogazione di una sanzione amministrativa che oscilla da un minimo di
258 euro ad un massimo di 2.065 euro. Questionario e ricevute fiscali alla
mano, la Guardia di Finanza passerà in rassegna tutte le attività
commerciali ed
artigianali indicate dagli sposi. I conti di ristoranti, fioristi,
gioiellerie, pasticcerie, sartorie, fedi nuziali ed agenzie di viaggio
verranno spulciati minuziosamente per accertare se vi è corrispondenza tra
le risposte fomite dalle coppie e le dichiarazioni dei redditi dei vari
esercenti.
Un vera e propria “radiografia” del business matrimoniale che permetterà ai
militari delle Fiamme Gialle di scovare chi non ha mai denunciato, o lo ha
fatto solo in parte, le somme incassate. Così, in un periodo in cui il
l’esecutivo cerca in tutti i modi di fare emergere il sommerso ed il clero
stigmatizza il comportamento di chi non paga le imposte, l’Amministrazione
finanziaria ha deciso di “usare” anche gli sposi per colpire commercianti ed
artigiani evasori. Ed allora, se avete finalmente trovato la vostra anima
gemella e siete fer-mamente intenzionati di convolare a nozze non cestinate
ricevute e fatture delle spese matrimoniali ma, più di ogni altra casa, non
dimenticatevi di invitare il commercialista pregandolo, nel vostro giorno
più bello, di tenere con fatture e ricevute una contabilità “ad hoc”!