Fondo Pensioni Comit: Leo Marchetti ha inviato un interessante articolo comparso sul Sole 24 Ore dell'11 dicembre 2010, che pubblichiamo per far cosa gradita a quanti fosse sfuggito

 

 

E più vicina alla conclusione l'odissea del Fondo pensioni dell'ex Banca commerciale italiana Dopo un lunghissima mediazione, il monte di oltre 500 milioni di plusvalenza derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare del Fondo Comit a Beni Stabili, avvenuta tra maggio e luglio del 2006, e che sinora era stato riservato ai soli pensionati ante 1998, verrebbe ridotto di 70 milioni (al netto delle pendenze con il Fisco e con Beni Stabili). La somma potrebbe essere versata a quella parte dei circa 10mila aderenti che avevano fatto causa contestando il piano di riparto. Andrebbe a favore dei pensionati prima del 1998-1999, esodati 2003-2004, dipendenti "differiti", trasferiti, dimissionari, prepensionati prima del 2003 o con figli disabili. I liquidatori (Andrea Baccherina Pietro De Sarto e Angelo Elia) a luglio hanno sottoposto la proposta a tutti i pensionati.  AnpeComit, una delle due associazioni dei pensionati dell'ex Commerciale, l'ha accettata e raccoglie le firme con un road show. Ma la strada è ancora in salita.

In un incontro che si è tenuto il 15 novembre, i  liquidatori insieme ai toro consulenti, Pietro Ichino e Michele Sandulli, hanno presentato la situazione ai sindacati. La Fabi di Intesa Sanpaolo scrive che i liquidatori hanno proposto all'Unione Nazionale pensionati Comit e all'Associazione Nazionale fra Pensionati ed Esodati della Banca Commerciale Italiana (AnpeComit) la destinazione ai querelanti di 70 milioni, che rappresentano «parte delle spettanze determinate nel piano di riparto ancora in attesa di conferma giudiziale».

 

AnpeComit, per bocca del suo presidente Antonio Maria Masia, si dice a favore del riparto: «Il riparto dimostra che il fondo aveva un patrimonio immobiliare ben più solido di quanto non affermasse la banca: la vendita ha generato incassi per oltre 1,1 miliardi a fronte di una valutazione a bilancio di circa 520 milioni. Per noi l'intesa è importante:  abbiamo organizzato una serie'di incontri in tutte le principali città, Roma, Milano, Torino, Genova e Firenze,  per spiegare ai nostri aderenti i motivi per i quali accettiamo la proposta di riparto e raccogliere le adesioni di quanti avevano fatto causa, circa 800 colleghi. Confidiamo di andare vicini alla totalità delle adesioni  entro la seconda decina di dicembre. Questa intesa, che non tocca la quota di pertinenza dei colleghi in servizio, andrà poi al vaglio dei liquidatori e della Covip. La Commissione di vigilanza sulla previdenza integrativa infatti dovrà esprimersi con un proprio parere».

 

Non tutti però sono così fiduciosi.  La Fabi resta «perplessa sulla possibilità di raggiungere l'obiettivo di una adesione pressoché plebiscitaria dei pensionati  che dovranno rinunciare ai 70 milioni e di chi è in contenzioso, unico risultato utile per consentire il successivo referendum tra i colleghi in servizio. Solo il risultato finale totalmente favorevole potrebbe sbloccare,  se il collegio giudicante accetta, la situazione e portare a una liquidazione definitiva». La Fabi resta convinta che «il metodo adottato ha portato a una storia di anni e nessuno sa ancora quanti  ne dovranno passare per arrivare alla fine. Intanto i costi si dilatano tra avvocati e consulenti a danno degli aderenti.  L'azienda, grande fautrice dell'operazione del 2003, ha lasciato il campo libero ai soli liquidatori».

 

Liquidatori alle prese anche col Fisco. Il 10 febbraio 2010 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha deposito la sentenza di primo grado sul contenzioso sorto con l'avviso di liquidazione emesso dall'Agenzia delle Entrate sulla vendita del patrimonio immobiliare del fondo.  Sono stati respinti i ricorsi del fondo e di Beni Stabili che hanno dovuto versare al Fisco 58,2 milioni ciascuno corrispondenti alle somme richieste nell'avviso di liquidazione maggiorate degli interessi, il fondo intende comunque presentare ricorso.

 

Nicola Borzi

 

 

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