Lo stipendio
(1958)
Il
direttore dell'importante società squadrò l'impiegato che gli
chiedeva un aumento.
— Quant'è il suo stipendio? — s'informò.
— Cinquantaquattromila nette — rispose l'impiegato e aggiunse,
schiarendosi la voce: — Sa... ho famiglia, il
fitto sbloccato...
— Cinquantaquattromila — lo interruppe il direttore —
cinquantaquattromila lire lei le riceve l'una sull'altra,
sonanti. Ma lei deve anche considerare i numerosi vantaggi che
le provengono dall'appartenere ad un'importante azienda come la
nostra. L'assicurazione malattie, le previdenze sociali, il
trattamento di quiescenza. Ha mai provato lei a tradurre in lire
questi benefici?
— N...ossignore — balbettò l'impiegato, incerto, e timidamente
tentò di obiettare: — Ma io devo vivere ogni giorno con le
cinquanta...
— Sono almeno altre diecimila al mese — esclamò il direttore,
interrompendo nuovamente. — E sono sessantaquattro. E del
riscaldamento ne tiene conto lei?
— Il riscaldamento? — interrogò, sorpreso, l'impiegato.
— Sì, il riscaldamento che lei gode per tutta la stagione fredda
e oltre. 20 gradi che lei dovrebbe pagarseli se, invece di stare
in ufficio al calduccio fosse a casa a non far niente. Sono
altre diecimila al mese, che fanno settantaquattro. E mi dica —
continuò il direttore indagando — lei ha certamente parenti,
amici, conoscenti?
— Sì — ammise l'impiegato, debolmente.
— Tutta gente alla quale lei telefona usando il telefono
dell'ufficio — fece il direttore categorico. Altre mille lire,
perlomeno, e fanno settantacinque. A queste aggiungiamo le
venticinquemila della macchina...
— Della macchina? — fece eco l'impiegato che non capiva.
— Sì, della macchina — ripetè il direttore — dell'automobile che
lei non possiede e che sicuramente si procurerebbe se, per
disgrazia, le aumentassimo lo stipendio. Non neghi che nei suoi
sogni di ricchezza c'entri una piccola automobile! E' la mania
del giorno! Un'utilitaria, tra una cosa e l'altra, costa più di
venticinquemila al mese che lei non paga e quindi risparmia. E
sono centomila — concluse.
— E lei — ammonì il direttore puntando il dito sul tapinello —
con centomila al mese ha il coraggio di chiedere un aumento?
Centomila lire al mese sono un signor stipendio! Ma lo sa lei
quanta gente sarebbe disposta a lavorare per molto meno! Lo sa?
L'impiegato era talmente confuso che non sapeva se lo sapesse e,
così, inchinandosi, guadagnò lestamente la porta con un sorriso
stereotipato.
Notiziario Genova. - Pasqua 1958 |