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- 19/04/2015 - da D.S.: Trovo il lavoro di
Unisin molto ben fatto ed esaustivo.
Personalmente apprezzo gli sforzi di addivenire
ad un accordo che finalmente chiuda la vicenda.
Tuttavia trovo che ignorare in toto coloro i
quali per un motivo o un altro non sono parte
dei 1400 ricorrenti (io invece ci sono) non
possa essere un atteggiamento accettabile. A
questo punto, dopo aver subito il taglio del
fondo, le vicende della cassa sanitaria, ora il
vuoto reddituale, non mi vergogno di assumere
una posizione magari intransigente e poco
comprensibile nei confronti di coloro i quali,
anche sapendo o intuendo quanto sarebbe capitato
al nostro fondo pensione, lasciarono
inaspettatamente la banca tra il 97 e il 99. Chi
ha la memoria buona ricorda... In ogni caso
concordo con l'asserita ricerca di un accordo
sull'art. 27 o meglio qualcosa di simile
all'accordo UNP/Anpecomit. Credo quindi che un
dialogo sia possibile con l'Associazione
piuttosto che contattando singolarmente i suoi
associati. Ma purtroppo a questo punto non
abbiamo nemmeno certezze sulla posizione, in
merito, del fondo e dei liquidatori, per cui
secondo me i vari gruppi e i sindacati
dovrebbero incontrarsi in nome della storia
comune, mettere da parte le competizioni o le
ripicche personali, e mettere giù un'ipotesi
condivisa, che preveda qualcosa anche per i
"caduti dal pero", che erano dipendenti Comit
anche loro, non dimentichiamolo.. Ogni altro
tentativo, a mio avviso, è velleitario.
- 21/04/2015 - da A.C.: Basterebbe distribuire
ancora almeno un 30% del residuo per placare un
pò gli animi. Per il resto dobbiamo essere
ottimisti o pessimisti?
- 27/04/2015 - da A.Z.: Dopo tutte le vicende
giudiziarie,sarebbe ora di trovare un accordo,
ma non solo tra le parti opposte Fondo/Assoc ma
in particolare sulla vicenda Agenzia delle
Entrate, la quale potrebbe (anzi probabilmente)
ci porterà via circa 180mil euro, quindi se Beni
Stabili facesse la sua parte,come previsto,
qualcosa in più ci resterebbe in saccoccia.
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