riflessioni di due amici al ristorante    

Ieri, domenica 11/9, fra una barzelletta e l’altra tra amici, a tavola, in un ristorante gremitissimo in località Norcen di Pedavena (Belluno), località che, in pieno Parco Nazionale delle Dolomiti, offre un panorama incantevole che consente di ammirare le prealpi bellunesi mentre si è seduti tranquillamente a tavola a gustare le specialità della zona, io ed il mio dirimpettaio, grande amico di infanzia, dopo aver faticato non poco per trovare il cosiddetto posto a tavola, ci siamo abbandonati ad una riflessione. Entrambi, senza scandire i secondi per iniziare il discorso in perfetta telepatica sintonia, ci siamo detti:
“ Eppure, con questa crisi che c’è, non si trova un posto libero…”
Trovato poi il posto ed in attesa che servissero i piatti, fra un bicchiere e l’altro di buon cabernet franc, il discorso è andato avanti fra il serio ed il faceto, ma anche il provocatorio, con riferimento alla nostra bella Italia, la quale, non merita affatto di essere governata nel modo che sappiamo. Ad una prima riflessione “artigianale” in chiave psico-sociologica, secondo cui quando le cose vanno male la gente generalmente pensa … del diman non c'è certezza. Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia…! ( Lorenzo il Magnifico…) spendendo tutto quello che ha, ne sono seguite altre, di altro spessore.

Per quanto attiene all’età per noi, non più giovani purtroppo, i versetti del poeta andavano perfettamente a pennello con riferimento appunto alla giovinezza che fugge via, ma non altrettanto per dare una giustificazione a tanta ressa in un momento di conclamata crisi finanziaria per l’Italia. Una giustificazione plausibile, e fors’anche oggettiva, è che il differenziale fra ricchi e poveri si apre di giorno in giorno sempre di più, per cui succede che alcune fasce sociali si possono ancora permettere certe cose, mentre altre devono starsene a casa, magari a tirare la cinghia… detta in soldoni. E ciò, sta oggi investendo anche la classe media.
Non era ovviamente il caso di continuare su questo discorso ad evitare un abbassamento del tono positivo offertoci dalla bellezza del posto, dalla piacevole compagnia, ma anche del buon vinello rosso che, durante le riflessioni, ci aveva in qualche modo distolto dal pensiero di coloro che non se la passano come noi..
Ad un certo momento, il mio amico, dentista, ha voluto dirottare il ragionamento sul governo italiano che, proprio in questi ultimi mesi, ha dato prova di immobilismo ed ha portato il debito pubblico ad un livello di ogni immaginabile capacità di rimborso, visto che il PIL non cresce, anzi è a zero. Per cui rimborsare appare sempre di più una chimera…
Ad un certo momento ci siamo detti. Come si presenterà il futuro per i nostri figli visto che, per noi, la giovinezza fugge via… ?
“Io sono convinto - ha sbottato provocatoriamente il mio amico – che se l’Europa desse in gestione l’Italia a qualche paese terzo, le cose andrebbero meglio…perché peggio di così non si può “.

E se fosse vero ? Tanto, fra non molto, tutto cambierà nel senso che cinesi, extracomunitari, musulmani e quant’altro non lasciano presagire un obiettivo diverso. Ciò che non ho mai capito, anzi l’ho capito benissimo e, proprio per questo ciò mi spaventa, è la constatazione il Sol levante sta via via comperando l’Italia in contanti… senza che questo nostro governo faccia una riflessione sulle implicazioni future per il nostro paese: a breve potrebbe cambiare gestore… e sparire persino come nome.

La cosiddetta “tracciabilità nei pagamenti” vale solo per la nostra mafia ? E non per quella degli
altri ?

Chi ha orecchi, ma soprattutto testa…si sforzi di capire.

 

Arnaldo De Porti
 

 

 

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Piazza Scala - dicembre 2011