Il collega Roberto Liberali presenta la sua terra con l'aiuto di un ricco servizio fotografico 

 

Ho aderito alla richiesta del nostro webmaster Alfredo cimentandomi nella stesura di un breve e non esaustivo “ritratto” del territorio nel quale mi sono stabilito dopo il pensionamento dalla nostra indimenticabile COMIT.

 

La Val di Non –  anticamente chiamata Anaunia, da cui il termine anauniense per indicare i suoi abitanti,  chiamati “nonesi” nel dialetto locale – è una delle più ampie del Trentino e per chi proviene da Trento inizia dopo aver passato la stretta forra della Rocchetta per poi allargarsi ai lati del torrente (anche se alcuni cartelli lo indicano come fiume) Noce che la attraversa per quasi la sua totalità; da vedere nei pressi di Cles (il capoluogo della Valle, che conta un totale di 38 comuni), la diga (la più alta d’Europa al tempo della costruzione con i suoi 152 metri!) di Santa Giustina che ne sbarra il corso a fini idroelettrici formando il lago artificiale omonimo. A nord la Valle arriva fino all’Alto Adige, collegato tramite il Passo della Mendola, mentre da ovest è possibile passare nella ben conosciuta turisticamente Val di Sole attraversando il ponte di Mostizzolo nei dintorni di Cles.

 

Senz’altro chi legge conosce la Val di Non quantomeno per le sue mele, uniche in Italia a poter fregiarsi della DOP; chi arriva a cavallo dei mesi di aprile e maggio può ammirare la spettacolare vista della Valle con i meli in fiore. Non mi dilungo a descrivere le altre varie bellezze naturali ed architettoniche che si possono ammirare, mi permetto solo di elencarne alcune: il lago di Tovel (ai tempi della mia gioventù, fino al 1964, si colorava di un rosso intenso nel periodo estivo grazie alla presenza di particolari alghe) che si trova nel Parco Adamello-Brenta (luogo ideale per gli escursionisti);  il Santuario di San Romedio, manufatto molto caratteristico formato da sette chiesette sovrapposte, costruite su di uno sperone roccioso; diversi Castelli, di cui alcuni ridotti purtroppo a ruderi; a questo ovvia Castel Thun che dallo scorso anno è stato restituito al suo antico splendore e riaperto al pubblico, registrando un elevatissimo numero di visitatori, secondo in Italia soltanto al Castello di Miramare a Trieste.

 

Curiosità per i turisti, ma fondamentale servizio pubblico di trasporto per i residenti, è la FTM (Ferrovia Trento Malè), ferrovia a scartamento ridotto di 1000 mm che attraversa la Valle lungo il suo asse; in Valle viene chiamata Tram e dai più anziani, in dialetto, “Vaca nonesa” ovvero mucca della Val di Non, per il fischio grave che emettevano le vecchie motrici.

 

Termino questa incompleta descrizione facendo un cenno gastronomico di piatti e/o prodotti che si possono degustare: i Canederli, i Tortei de Patate (patate crude grattugiate e poi fritte) da accompagnarsi con affettati come speck, lucanica e mortandela (salumi tipici della Valle) come pure con Carne salada.

 

Per conoscere il resto, non solo culinario, Vi conviene programmare la prossima vacanza… in Val di Non.

 

Roberto Liberali - luglio 2011

 

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Commenti:
23 luglio 2011 - da Giovanni Noera: una visione d'insieme magnifica. Per chi come me vi ha abitato l'articolo ha risvegliato ricordi lontani.

 

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Piazza Scala - luglio 2011