Piazza Scala

 

 

    un articolo di Arnaldo De Porti   

 

 

Sono passati diciotto anni dal quel terribile giorno del 12 novembre 1993 quando l’Arma dei Carabinieri, l’Italia tutta ed il mondo intero, dovettero fare i conti con una guerra che è stata il frutto della stupidità umana. In quel giorno, esplosioni, distruzione, sangue e odore di morte diffusa, hanno gettato il paese nello sconforto più totale: fu una giornata disegnata dalla perversione mentale rispetto alla ragione impotente degli uomini per bene e di buon senso che non volevano questa guerra, fra i quali in prima persona, Papa Giovanni Woityla .

Malgrado ciò, l’Italia si è subito rimessa dallo choc e, nel nome di quei diciannove carabinieri che, insieme ad altre forze civili e militari, si sono immolati tutti a difesa della pace e della democrazia, ha mostrato di essere un paese che non può non demordere rispetto a queste immani tragedie, a causa delle quali hanno perso la vita i nostri fratelli, qui sotto riportati:
 


 

La città di Belluno, alla presenza delle maggiori autorità civili e militari, tra cui il Prefetto Simonetti, il Sindaco Prade, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Boccassini, il Presidente della ANC di Belluno, Franceschini,  ha voluto ricordare, commossa,  questo giorno deponendo una corona di fiori ai caduti.

 

                                                                                            ARNALDO DE PORTI

 

 

La deposizione della corona (clicca sulle immagini per ingrandirle)

 


 

 

 

 

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