UNA DIMOSTRAZIONE DI AMORE PER UNA BANCA CHE NON C'E' PIU!    

 

 

 

Pubblichiamo un accorato appello di Lorenzo Milanesi al Presidente della Repubblica al fine di rivitalizzare almeno il ricordo della Banca Commerciale Italiana


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Milano 14 marzo 2011                                                  

On. Giorgio Napolitano

Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale

00100 Roma

                                                                                                                                                                                    

APPELLO PER IL RECUPERO DELL’ONORE
 

Caro Presidente,

il mio è un grido di indignazione che manifesto anche a nome di tanti colleghi ex dipendenti della Banca Commerciale Italiana che non c’è più.

E’ un tramonto tanto triste e malinconico quanto insopportabile quello della Banca Commerciale Italiana..

Si è voluto affossare perfino il ricordo di quello che ha sempre rappresentato il settore laico del credito nel nostro Paese.

Le prime avvisaglie si ebbero quando il governo Andreotti defenestrò Raffaele Mattioli e inviò al suo posto Gaetano Stammati, poi comparso nel 1981 nell’elenco dei 962 appartenenti alla loggia P2.

Si proseguì con le trame dell’ex governatore Fazio, non solo per impedire la fusione fra la Comit e il Credito Italiano, ma per favorire l’iter della privatizzazione che rappresentò il colpo mortale.

Chi, all’interno della Comit, guidò questa operazione, trascurò colpevolmente di introdurvi tali e tanti paletti per impedire che la bandiera Banca Commerciale Italiana fosse ammainata definitivamente.

Così, dopo la fusione con Cariplo e la nascita di Banca Intesa, fu sbandierato una specie di contentino chiamato “Banca Intesa B.C.I.”.

Ma con l’arrivo del San Paolo di Torino anche questa labile presenza sparì per diventare alla fine “Banca Intesa Sanpaolo”, che decretò la sparizione della Comit.

Non contenti, hanno tentato perfino di far eliminare la scritta BANCA COMMERCIALE ITALIANA che compare nel frontespizio dello storico edificio di Piazza della Scala, tentativo fallito, sembra, per l’opposizione del Comune di Milano.

Ora, proprio in questi giorni, i residui uffici di Piazza della Scala sono stati trasferiti in via Verdi per lasciare spazio all’Archivio storico e cose simili.

Insomma, un’imbalsamazione bella e buona.

Della Banca Commerciale Italiana che, oltre ad essere il simbolo del settore laico del credito, fu anche la protagonista in assoluto della rinascita dell’Italia dopo la prima e la seconda guerra mondiale ed avere onorato il prestigio del Paese in tutto il mondo, di questa gloriosa banca non si sentirà più parlare.

E’ giusto tutto questo?

Le scrivo, caro Presidente, perché sono fiducioso che Ella vorrà spendere una parola in favore del ricordo di questo illustre Istituto.

Basterebbe, cioè, che Intesa Sanpaolo si comportasse con la Comit esattamente come ha fatto, ad esempio, con il Banco di Napoli (pur’esso assorbito) al quale ha mantenuto, nei luoghi di maggiore radicamento, la denominazione originaria, sia pure in un contesto cromatico differente. (Unicredit ha fatto così con Banca di Roma e Banco di Sicilia).

In questo modo verrebbe almeno tenuto desto il ricordo e degnamente onorato il nome.

Sarebbe, in piccolissima misura, uno dei tanti modi per festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Ringrazio dell’attenzione e, fin d’ora riconoscente, porgo deferenti ossequi

                                                                                                  

Lorenzo Milanesi 
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Commenti
- 8 novembre 2011 - da Ernesto Bianchi: La grande Comit vivrà nei nostri ricordi.

 

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