Rievocazioni spesso spettacolari, talvolta mescolate ad antichi riti pagani e generalmente molto sentite e frequentate, sono lo scenario in cui il mondo cristiano celebra il grande mistero della morte e resurrezione del Cristo. Tra queste, la Settimana Santa di Taranto è considerata fra le più solenni. Già il 19 aprile 2009 sulle pagine di Piazza Scala ho avuto modo di partecipare con un contributo dettagliato su questi riti (visualizza).

Quest’anno a Taranto, in occasione delle celebrazioni della Settimana Santa, è stata allestita la prima edizione del “Mysterium Festival”: un incontro con il mistero della passione e resurrezione nel quale collaborano sinergicamente i diversi “attori” del territorio nella realizzazione di una grande manifestazione. Diversi gli appuntamenti nel giro di una diecina di giorni. Tra gli altri, la Passione nei vicoli della Città Vecchia; l’esecuzione della cantata scenica “Exeredati Mundi – Via Dolorosa del mondo” con testi, musiche e voce recitante di Enzo Avitabile; le Tessere d’arte nel Borgo e nell’Isola tra cui “Tableaux Vivants” uno spettacolo vivente con in scena le 18 tele più famose del Caravaggio presentate da Vittorio Sgarbi; la “Misa Tango” scritta e diretta da Luis Bacalov, già eseguita nell’aprile del 2011 in prima mondiale a Taranto (visualizza) ; Albano in concerto nella Cattedrale di San Cataldo con “La voce dell’anima”; infine, il concerto di Pasqua del 13 aprile scorso con un’altra esecuzione in prima mondiale “Cantata per Papa Francesco” e il “Requiem di Mozart”.

La composizione di una “Cantata per Papa Francesco” è nata da un’idea del M° Piero Romano  Direttore dell’Orchestra ICO della Magna Grecia che l’ha commissionata al M° Maurizio Lomartire che è anche prima viola  della stessa Orchestra.

L’idea originaria era quella di mettere in musica delle frasi estrapolate dai discorsi del Pontefice che risultassero particolarmente significative riguardo alla sua concezione di Fede. Nella stesura definitiva dell’opera il compositore ha poi deciso di alternare alle frasi del Papa in italiano, affidate a due solisti (soprano e tenore), alcune citazioni latine tratte dal Testamento di San Francesco e cantate dal coro.

La scelta è stata dettata dalla volontà del M° Lomartire di accostare le parole del Santo protettore dell’Italia a quelle dell’uomo che più di ogni altro di quelle parole ha fatto la sua ragione di vita.

L’opera è composta da sette movimenti e utilizza, con qualche piccola integrazione, lo stesso organico strumentale del Requiem mozartiano.

La messa da Requiem in Re minore KV.626 di Wolfgang Amadeus Mozart è l’ultima opera del compositore austriaco che morì prima di portarla a termine.

Attorno al Requiem aleggiano da sempre numerose leggende romanticheggianti; la più importante vuole che il rivale Antonio Salieri avesse avvelenato il compositore per minarne la salute. Lo stesso Mozart, parlando alla moglie Costanze del Requiem in quei giorni, confidò che lui stesse componendo l’opera per il proprio funerale. Pare le avesse detto «Ne ho il presentimento, non durerà a lungo, di certo mi hanno dato del veleno e non posso levarmi quest’idea dalla testa».

Anche la misteriosa genesi del Requiem ha alimentato le leggende: l’opera fu, infatti, commissionata a Mozart da un anonimo emissario del conte Walsegg-Stuppach, un nobile appassionato di musica che aveva il “vezzo” di commissionare di nascosto partiture che poi, dopo averle trascritte di suo pugno, spacciava per proprie ai suoi ospiti durante l’esecuzione!!!

Di certo, dopo la morte di Mozart, la partitura del Requiem che era rimasta in gran parte incompleta fu portata a termine dagli stessi allievi di Mozart che lavorarono agli appunti del loro maestro, anche su disposizioni della moglie Costanze.

Il vero mistero di questo Requiem consiste nella musica stessa: un’inaudita e geniale sintesi di elementi della più antica tradizione sacra con altri operistici del Settecento, fino all’anticipazione di alcuni canoni del linguaggio musicale dell’Ottocento.

 

Fernando Mazzotta - Pasqua 2014

 

 

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il manifesto

la locandina

Maurizio Lomartire

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - Pasqua 2014