Piazza Scala

 

    BADIAMO ALLA SICUREZZA DELLE MACCHINE   
 

La motocicletta ieri


La motocicletta oggi

 

In data 26 ottobre dello scorso anno sollevai un vero vespaio su “Politicamentecorretto” dicendo che la moto è diventata uno strumento di morte, di sfogo di istinti repressi e quan’altro, più che un mezzo di piacere e di svago, fatte salve le poche eccezioni che pur ci sono.. Ciò che ho scritto è stato letto, nel volgere di qualche giorno, da ben 3.370 lettori del quotidiano on-line e da almeno 10.000 su altri giornali, anche specializzati. Oggi vorrei ritornare su questo argomento dato che in Italia muore un motociclista ogni 6 ore (ometto le migliaia e miglia di incidenti) e che oltre il 25 % degli incidenti stradali riguardano le moto. Da me infatti, nel bellunese, non passa giorno che un motociclista non si ferisca in maniera grave, quando non muore, come è successo più volte in queste ultime due-tre settimane.
Mi chiedo fino a quando dovremo assistere a tante scorribande di motociclisti indisciplinati che sfrecciano a 200 km/h, lambendo, durante il sorpasso, gli specchietti della vettura che gli automobilisti stanno guidando.
Siamo nella stagione estiva e tutto si ripete con puntuale regolarità senza che le forze dell’ordine possano fare qualcosa per fronteggiare questo fenomeno, spesso di scalmanati, i quali, ti piombano alle spalle mettendo a dura prova il cuore di chi ha la sventura (perché di sventura si tratta) di mettersi in viaggio allo scopo di prendere una boccata di ossigeno diversa rispetto a quella della città. Pare, ma non ne son sicuro anche se la cosa mi è stata riferita da un milite della strada, che gli autovelox non riescano a rilevare le infrazioni dei motociclisti.
Io la butto lì, se vuoi anche molto provocatoriamente, e dico che, molto probabilmente, per certuni la vita non è preziosa, stante il fatto che il loro cervello non consente una certa elaborazione in ordine all’importanza ed al peso di questa nostra breve esistenza terrena.
Contenti loro, ok., ma non facciano morire gli altri per colpa loro !
Possibile che non si possa inquadrare e regolamentare questo segno di assoluta inciviltà ? Fatte salve, come ho detto dianzi, le poche eccezioni ? Basterebbe leggere i commenti di gran parte dei 3.370 lettori prima citati per capire, senza ombra di dubbio, su cosa poggiano certi cervelli !
Che dicono le forze dell’ordine a questo proposito ? O siamo ormai tutti assuefatti anche alla cella mortuaria ?

ARNALDO DE PORTI
Giugno 2012

 


 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico:



 

 

 

Piazza Scala - giugno 2012