Piazza Scala


 

   Roberto Cardone a Grado!  

 

Con un eccellente successo di pubblico e di  critica da mercoledì 4 aprile all'8 maggio 2012 ha avuto luogo la "personale" del collega Roberto Cardone a Grado "L'uomo, il sogno e l'acqua": una grossa manifestazione organizzata dal Comune di Grado in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei Beni Culturali.
La mostra è stata ospitata dal Museo Nazionale di Archeologia Subacquea dell'Alto Adriatico, Lungomare Nazario Sauro, Grado, Gorizia. In questa rassegna sono state esposte un centinaio di opere alcune anche di grandi dimensioni.

 

 

Grado, gioiello adriatico tra Venezia e Trieste, ospita in questi giorni la mostra personale dell'artista Roberto Cardone. La sede espositiva del Museo Nazionale di Archeologia Subacquea dell'Alto Adriatico, è tra le più appropriate ad ospitare un allestimento di imponente impatto visivo. E proprio la vita e il lavoro riconducibili al mare rappresentano il motivo conduttore di questa mostra intitolata L'Uomo, il Sogno e l'Acqua.
Le eleganti sale, nelle quali le novantasette grandi tele dell'artista hanno trovato momentanea dimora, sono state visitate nella prima settimana da più di un migliaio di visitatori. Un evento fortemente voluto dalle autorità comunali di Grado, che gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e una grande occasione per scoprire Il valore artistico dei lavori di Roberto Cardone. Si tratta qui di una pittura che va ben oltre la mera descrizione di una realtà comunque vissuta e partecipata, traendo piuttosto la sua linfa vitale dal poetico intimismo dell’autore, che sublima un mondo ancora legato ai ritmi naturali, capace di esprimere sinceri impulsi vitali, un mondo di immagini e di colori ben diversi da quelli prodotti dalla nostra cultura mediatica, sempre più omologante e artificiosa. In questi lavori, i rituali della pesca si smarriscono nei tenui e sfocati colori di un'alba silenziosa, e nell’espressione, appena abbozzata, di un’umanità semplice, ma ricca di sentimenti e di valori. Una tavolozza variegata ed equilibrata allo stesso tempo, rimanda alla lezione della pittura chiarista, dove la luce si manifesta in grandi ariose campiture e in delicati timbri tonali, esprimendosi in un linguaggio poetico, dove ogni momento visivo e figurale appare lieve, fluido, senza peso.
Nell’insieme compositivo i personaggi rappresentati sono l’emblema silenzioso di un raccoglimento interiore, che nasce dalla consapevolezza di compiere un rituale antico, una fatica mai del tutto premiata ma, per qualche ragione difficilmente spiegabile, un atto di rispetto, di amore per il mondo e per il creato; o, in altre parole, di possedere interiormente qualcosa che appartiene anche all’anima del pittore, e che traspare ugualmente sia dalla solennità di un gesto che dalla sfumatura di un colore, e che rimanda l’eco di una preghiera. L'impegno di Cardone, che è artistico, culturale e umano insieme, continua a essere perseguito e praticato con palese efficacia con animo libero, lontano da ogni condizionamento e con una passione rimasta inalterata negli anni.
I suoi toni netti e lirici si affermano su implicazioni romantiche che trasformano la figura disegnata in pura poesia. Chi guarda ne è direttamente coinvolto, partecipando alle stesse emozioni dell'artista.
Perché sono emozioni che scaturiscono dall’impeto creativo, che interagiscono con i colori, anche se tenute sotto controllo dalla ragione di un artista ben cosciente della funzione catartica del suo lavoro.
 

 

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L'intervista

Il manifesto

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Piazza Scala - giugno 2012