L'OSSARIO
MONUMENTALE
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Alla fine
del conflitto il Grappa è un immenso cimitero: ben
23.000 sono stati i morti, decine e decine di migliaia i
feriti da
ambo le parti. I resti di quella che fu la grande IV
armata vengono inizialmente tumulati in sepolcreti
provvisori: Valpiana, Col Calzeron, Pertica, Mure, Meda,
Coston e Cima Grappa.
Tale sistemazione non era però onorevole né duratura:
sorse così l'idea di un unico grande cimitero a
carattere monumentale. Sulla cima già esisteva il
sacello della Madonnina dei Grappa: la statua bronzea
raffigurante Maria Ausiliatrice, installata sulla cima
nel 1901, era stata mutilata da una granata nemica nel
gennaio del '18. Restaurata, ma con i segni appariscenti
delle ferite, e decorata con la croce di guerra, essa
ritornò sul Grappa nel 1921.
La
prima sistemazione dei caduti nei pressi dei sacello, in
sei rami di galleria confluenti a raggiera in una cripta
centrale, per una lunghezza di circa seicento metri, fu
abbandonata per l'eccessiva umidità. Nel 1925 ebbero
perciò inizio i lavori per la costruzione dell'Ossario
monumentale, inaugurato dieci anni più tardi, il 22
settembre 1935, dal re Vittorio Emanuele III.
L'intera costruzione si adagia, lineare ed imponente,
sul costone di vetta, con l'aspetto di una fortezza. Il
corpo centrale del monumento, dove sono custoditi i
resti di 12.615 caduti, di cui 10.332 ignoti, è
costituito da cinque gironi concentrici digradanti a
tronco di piramide. Ciascun girone è alto quattro metri
e circoscritto da un ripiano circolare largo dieci.
Le spoglie dei 2.283 caduti identificati sono disposte
in ordine alfabetico e custodite in loculi coperti da
lastre di bronzo con inciso il nome e le decorazioni al
valor militare del caduto. Quelle dei 10.332 ignoti sono
raccolte in urne comuni più
grandi, che si alternano alle tombe singole.
I cinque gironi sono collegati da un'ampia gradinata
centrale a cinque rampe, che dalla base del monumento
porta alla sommità, dove sorge il piccolo artistico
sacello, santuario della Madonnina dei Grappa. Tra il 4°
e il 5° girone, in posizione centrale, alla sommità
della monumentale scalea che adduce al vertice del
monumento, è la tomba del maresciallo d'Italia Gaetano
Giardino, che prima di morire (nel 1935) aveva espresso
il desiderio di essere sepolto lassù tra i suoi
soldatini, come usava chiamare con affetto paterno gli
eroici soldati della sua IV^ armata, passata alla storia
col nome di Armata del Grappa.
Dal piazzale del tempio si snoda la suggestiva Via
Eroica, che corre per 250 metri circa fino al portale
Roma, donato dalla città eterna, tra due file di cippi
in pietra che portano scolpiti a grandi lettere i nomi
delle località legate ai più famosi fatti d'arme delle
storiche battaglie dei Grappa.
L'osservatorio
è stato ricavato sopra il portale Roma: dal terrazzo si
ha modo di osservare l'ampio panorama circostante, in
cui si possono individuare i punti di maggiore interesse
storico mediante l'ausilio di una planimetria in bronzo
che ne riporta le esatte indicazioni.
In un apposito settore, a nord est del Portale Roma,
sono state riunite le salme di 10.295 caduti
austro-ungarici rinvenute nelle zone circostanti. La
sistemazione a loculi dei 295 caduti noti, su due
ripiani sovrapposti, è analoga a quella degli italiani.
I diecimila caduti rimasti ignoti sono raccolti in due
urne ai lati della cappella centrale.
Dal piazzale antistante l'ossario si interna nelle
viscere del monte la galleria Vittorio Emanuele III,
un'estesissima opera di fortificazione sotterranea i cui
numerosi condotti laterali portano alle caverne
dov'erano piazzati i cannoni, le mitragliatrici, i
riflettori. Accanto all'entrata, la casermetta Milano,
ora museo storico, con annessa sala di proiezione
Arnaldo De Porti - giugno 2010
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