I colleghi
Auterio (Milano) e Rosso (Udine), entrambi Pensionati 98/99,
hanno preparato un corposo documento contenente le loro
considerazioni sulla memoria difensiva depositata dal Fondocomit
nell'interesse del Fondo il 28.11.2014 al Tribunale di Milano
allo scopo di fornire un supporto per i professionisti nelle
cause di opposizione allo stato passivo.
Pubblichiamo uno stralcio che riteniamo interessante ai
fini "storici" precisando che la responsabilità dei dati è
esclusivamente dei due estensori.
Piazza Scala
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1. E’ possibile
vendere il 13/07/2006 un patrimonio immobiliare al
doppio dei valori di bilancio al 31/12/2005 ?
Si ! Lo ha fatto il Fondo Comit
- realizzando il 13/07/2006 da Beni Stabili (asta
vinta il 12.4.2006) 1.106,0 mln.
(806 mln.per il commerciale - tra cui 27 Fil. Comit
- + 300 mln. per il residenziale)
- contro un valore di bilancio al 31/12/2005 di
570,8 mln.
- con una plusvalenza del 93,5% pari a 535,2 mln.
2. Come è stata giudicata l’operazione ?
Gli stessi Amministratori e i Legali del Fondo hanno
sempre parlato di limpidezza dell’operazione,
grande acume del C.d.A, esito eccezionalmente
positivo, insperato, ecc. !
3. Ma quale era la previsione degli
Amministratori del Fondo prima della vendita ?
Dalla lettera del Fondo del 12/12/2005 agli Iscritti
(4 mesi prima del preliminare con Beni Stabili !) si
evince: “si è proceduto alla valorizzazione degli
immobili mediante perizia affidata a C.B.Richard
Ellis” (dal 2001 perito indipendente anche di
Beni Stabili !, n.d.r.), che ha evidenziato un
valore di realizzo sufficiente (sic!) a
coprire gli importi occorrenti per ciascuno degli
iscritti alla gestione in oggetto, così da evitare
auspicabilmente eventuali decurtazioni (sic !) che
sarebbero diversamente inevitabili in caso di
incapienza delle risorse patrimoniali in corso di
realizzazione.
Per la cronaca, il debito previdenziale (capitale in
luogo della rendita) è stato estinto nel 2006 con €
657 milioni (vedi Piano di Riparto), lasciando
intonsa/integra la plusvalenza totale da realizzo
immobili di € 536 milioni. Altro che decurtazioni
!!!
4. E LA COVIP cosa ne pensava ?
La Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione con
lettera del 23/12/2004 al Fondo rigetta la richiesta
di liquidazione attraverso un Commissario
straordinario,” rileva inoltre che gli elementi
informativi forniti riguardo alla situazione
patrimoniale del Fondo risultano ancora
insufficienti al fine di disporre di una stima dello
squilibrio tecnico attuariale più aggiornata di
quella (di 28,5 milioni di euro) risultante dalla
segnalazione effettuata il 23/11/2004….” e che “non
viene fornita …una valutazione aggiornata relativa
all’intero patrimonio immobiliare che consenta di
verificare compiutamente in che misura una più
elevata stima delle riserve tecniche sarebbe
compensata da possibili plusvalenze patrimoniali.”
Grande intuito quello della COVIP, ma perché non ha
semplicemente preteso una valutazione aggiornata,
come poteva e doveva fare ???
5. Ma c’è chi era stato invece preveggente ! La FABI (preminente organizzazione sindacale e
membro delle Fonti Istitutive del Fondo) in una sua
lunga lettera alla COVIP, datata 19 aprile 2005 cioè
un anno prima della chiusura dell’asta di vendita
degli immobili a Beni Stabili per 1.106 milioni di
euro), riferendosi ai succitati rilievi mossi al
Fondo osservava che lo squilibrio tecnico di 28,5
milioni di euro era “a fronte di un patrimonio
stimato a valori correnti e prudenziali per quanto
concerne gli immobili, di oltre 1.100 milioni di
euro.” Ancora 6 milioni e diventava magia ! La COVIP
ha riscontrato detta lettera il 16/05/2005 ma in
modo del tutto evasivo.
In ogni caso, come si può credere che gli esperti,
cioè gli Amministratori del Fondo e i primari
“valuers” di cui si avvaleva con laute parcelle, non
sapessero invece di questa stima “a valori correnti
e prudenziali” e nemmeno dell’andamento del mercato
e arrivassero impudentemente a prevedere - come
visto, soltanto 4 mesi prima dell’aggiudicazione
dell’asta – un “valore di realizzo sufficiente” a
saldare il citato debito previdenziale di 657
milioni ??? . Qualcosa non quadra in questa vicenda…
6. E che dire delle rilevanti svalutazioni per
21,6 milioni apportate dal Fondo a diversi
cespiti nel Bilancio 2004 approvato il 2/08/2005,
cioè in prossimità dell’avvio dell’asta
internazionale), senza che se ne faccia alcun
cenno nel bilancio stesso ? E’ normale ?
.....si rilevano in particolare i seguenti immobili:
- Milano, Via Sile 18 – commerciale – mq. 10.367-
valore 1/01/2004 € 27,4 mln., svalutato
di 7,2 mln. (- 26%) = 20,2 mln., realizzato per 20,5
mln.;
- Padova, Corso del Popolo – commerciale – mq. 8.895
- valore 1/01/2004 € 13,9 mln., svalutato di 4,2 mln. (- 30%) = 9,7 mln.,
realizzato per 10,5 mln.
7. E di quanto è stato rivalutato il patrimonio
immobiliare del Fondo negli anni 2001/2005 in base
alle dichiarate puntuali perizie annuali di primari
“valuers” ?
.........si rileva che nei Bilanci dal 31/12/2001 al
31/12/2005 (per quest’ultimo bilancio si è tenuto
conto delle valutazioni prima della plusvalenza da
realizzo 13/07/2006 (considerata dal Fondo - con
elusione dell’art. 27 dello Statuto - come
“rivalutazione” al 31/12/2005) le rivalutazioni del
campione di immobili contabilizzate dagli
Amministratori sono ammontate nel quinquennio
1/01/2001 – 31/12/2005 al
+
20,9%
percentuale che si può ritenere valida anche per
l’intero patrimonio, visto che la percentuale di
plusvalenza del campione (97,9%) è prossima a quella
dell’intero portafoglio (93,5%).
8. Quale è stato l’andamento del mercato immobiliare
a Milano nel periodo 2001/2005 ?
Premesso che il patrimonio per circa i tre quarti
era costituito da immobili commerciali (e tra questi
ben 27 appetibili cespiti adibiti a filiali
Comit),possiamo rilevare – per il solo comparto
residenziale e come da grafico 2000/2009 , fonte:
CorriereEconomia 9/03/2009 - che i prezzi nel
quinquennio considerato 2001-2005 sono risultati in
forte costante ascesa, tanto da registrare un rialzo
del
+
60%
Potevano gli Amministratori del Fondo e i primari
“valuers” ignorare tale eclatante e generalizzato
fenomeno (da La Stampa Casa del 3/04/2013: Milano
1998/2007 1° sem. + 116,6%) ??? No! E per quale
motivo hanno allora costantemente sottostimato gli
immobili ? Ora si vede su basi inconfutabili che non
c’erano le condizioni per liquidare il Fondo (vedi
COVIP) ma al contempo c’erano quelle per risarcire i
Partecipanti sacrificati dal riequilibrio dell’Ente
come statuito dalla Riforma del 16/12/99.
9. C’è
ancora bisogno di spiegare …
• come
un patrimonio immobiliare rivalutato marginalmente
in 5 anni (2001/2005)
del + 20,9% a 570,8 mln.
e
quindi largamente sottostimato, come lo era
evidentemente anche prima del 2001
• possa essere aggiudicato all’asta per 1.106,0
mln.
• con una plusvalenza del 93,5% pari a
535,2 mln. ??? (plusvalenza che sale al
118,4%, considerando quelle realizzate dalla
stessa Beni Stabili e successivi acquirenti per 140
mln.). Premesso che il mercato non regala nulla,
resta il fatto che il presunto acume degli
Amministratori avrebbe portato a svendere il
patrimonio dei Partecipanti/Titolari del Fondo,
formatosi in un secolo di vita.
18 gennaio 2015
S.E. & O. Mario Auterio – Emilio Rosso
P.S. - punti 7 e 8 : L’analisi non è potuta partire
dall’anno 2000 per mancanza di dati omogenei.
se desideri
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