Chi ha avuto la possibilità di seguire ieri sera un programma su History
Channel, dedicato a Freddie Mercury, non può non essersi
commosso. Tutti ne hanno parlato come se fosse, e lo era, un fenomeno unico,
istintivo, umano, molto consapevole delle sue scelte, un grande musicista.
Gli stessi Queen, gruppo abbandonato per seguire una carriera da solista e
poi riaccolto perchè era un leader con un enorme talento, hanno speso parole
delicate e dolci nei suoi confronti.
Ebbene un buon terzo del programma che è durato più di un'ora è dedicato al
rapporto con Montserrat Caballè, la cui voce egli aveva ascoltato ben prima
di conoscerla, giudicandola la più bella mai ascoltata. E' stata
intervistata Montserrat ed era quasi sull'orlo del pianto rammentando il
momento in cui seppe da Mercury che egli era sieropositivo ed aveva l'AIDS,
seppure non ancora conclamato. Ovviamente è stato ricordato un concerto in
cui la Caballè inserì un brano scritto dalla star nata a Zanzibar, svoltosi
a Londra e chiaramente della nascita e della fatica che Mercury affrontò nel
comporre anche dei testi per un intero disco che ha inciso con la Caballè.
Da notare che viene citato Pavarotti che criticò Barcelona per una specie di
oltraggio alla lirica, ma che poi dieci e più anni dopo cantò con tutti a
Modena durante il Pavarotti and friends.
Questa segnalazione l'ho scritta ancora sull'onda di un'emozione che ho
provato ieri sera: a me Mercury, la sua voce, i suoi spettacoli, son sempre
piaciuti, sulla Caballè non credo di dover dire quanto l'abbia amata ed
anche il suo volto, segnato dall'età, ripreso in primo piano ha toccato le
corde del mio cuore.
Barcelona a me piacque fin dal primo ascolto e venne cantata
all'inaugurazione delle Olimpiadi catalane con Mercury ormai volato via da
questa terra come un soffio di vento solleva una piuma.
Non entro nella discussione se sia un capolavoro o meno, ma è sicuramente il
frutto di una splendida amicizia e collaborazione tra due eccezionali
cantanti ed interpreti, che amavano la musica fondendo generi diversi, ma
con classe e stile.
E quel che è stato ripetuto più volte l'incanto di due voci uniche e di due
personalità straordinarie, hanno creato quel rapporto tra musicisti che
possono unire mondi apparentemente separati e senza possibilità d'incontro.
Ultimamente è stato realizzato un probabile sogno di Mercury: Barcelona è
stata orchestrata ed è stato pubblicato il brano che grazie alla tecnologia
è ovviamente interpretato dai due grandi cantanti.
Maurizio Dania - 18 febbraio 2013