Presentiamo un breve passaggio tratto dal libro di Alberto Gottarelli e Francesca Pino (Intesasanpaolo 2009) dedicato alla figura di un banchiere-umanista unico nel suo genere: Raffaele Mattioli, indimenticato esponente della Banca Commerciale Italiana che sotto la sua guida assunse un prestigio ed una caratura unici in Italia e nel mondo intero. Dal volumetto abbiamo estrapolato un campione di fotografie che vi presentiamo in questa pagina, qualcuna nota, altre meno: cliccate sulle miniature per ingrandirle e leggere le didascalie illustrative.
Piazza Scala
Attività e reti di relazioni di Raffaele Mattioli
Prima dell'entrata in banca
Se
si seguono mentalmente le vicende della biografia di Mattioli,' il ‘soggetto
produttore’ di questo fondo archivistico, si può constatare in prima battuta
che nelle carte di banca non sono documentati sistematicamente, né
potrebbero esserlo, i periodi dell’infanzia, della prima giovinezza, e poi
della partecipazione al primo conflitto mondiale e all'impresa di Fiume
(come osservatore, non arruolato nei legionari). Scarse sono anche le tracce
della formazione universitaria a Genova e delle prime esperienze lavorative
a Milano presso l’Università Bocconi, quale assistente bibliotecario negli
anni accademici 1921/22 - 1924/2$, e presso la Camera di Commercio di
Milano, come segretario generale (1922-1925).
Tuttavia, la grande importanza di queste esperienze emerge indirettamente
dai carteggi intrattenuti negli anni della maturità. Nell’inventario,
l'identificazione dei mittenti mette in luce, dove possibile, il perdurare
di contatti con parenti, compagni di scuola e di università, compagni
d’armi, docenti universitari e segretari di Camere di Commercio italiane.
L’individuazione degli entourages frequentati in gioventù — in un
periodo in cui il fervore scientifico si accompagnava a serie ristrettezze
economiche - trova un potente ausilio nelle testimonianze su Mattioli
pubblicate dagli amici più stretti, come Paolo Vita-Finzi, Riccardo
Bacchelli, Sergio Solini, Giovanni Titta Rosa, Giovanni Malagodi e altri,
tutte ricche di aneddotica, ma anche di preziose notazioni d’ambiente.
Ad esempio, PaoloVita-Finzi rievoca le giornate di intenso lavoro trascorse
alla Bocconi di Via Statuto, sotto il pungolo del rettore Angelo Sraffa ma
allietate da un clima di allegra e ironica amicizia, mentre, a proposito
della Camera di Commercio, Bacchelli descrive efficacemente il «prestigio
reverenziale di cui era ancora circondato il mondo dell’industria e
commercio magnatizio borghese», aggiungendo un fatto curioso: all’atto di
iniziare il suo mandato di segretario generale, Mattioli suonò le file di
pulsanti dei campanelli elettrici dei vari uffici per farsi conoscere da
tutti i dipendenti. Presso la Camera di Commercio di Milano egli si trovò a
gestire i finanziamenti a favore di istituzioni universitarie e a concepire
iniziative di ricerca economica, stimolando la cooperazione di enti diversi;
partecipò all’elaborazione del progetto di riforma della Borsa e maturò la
sua prima esperienza come organizzatore delle attività di ufficio, redigendo
il regolamento generale della Camera di Commercio di Milano.
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Piazza Scala - agosto 2014