Fortuna Della Porta
MULINARE DI MARI E DI MURI

 ….tienimi pronte le lenzuola di terra
E la coperta di muschio cardato

Alfonsina Storni
 




Mare amaro
 

Godo talora a fingere il ritorno
a un mare di età percorsa,
nell’ora cruciale del tramonto.
E ogni volta da quelle onde,
dagli amatilasciati territori,
luccica l’ossidiana
di un pesce sgranato d’azzurri,
braccia di agavi scoscese
e parlate lasche, oh note del cuore!
che mi lisciano in letizia il corpo
oramai in attesa di deporsi.
La costa ogni volta s’incrosta di verde
e intriga tra spini e ricordi
la nota che tenni nella prima voce.
Debbo confidarci. Debbo appartenere
ora che la direzione è quella della notte.
Pure quel mare è così lontano.
Si confonde con l’allampanato grigio
dei miei capelli, ormai così distante
–è tempo o luogo?-
d’assomigliare alla serpe di un asfalto cenere,
fitta di denti decidui come la speranza.
Nessun ritorno è perfetto:
forse anche laggiù oramai la terra è scabra
e urla di bitume il tragitto affannato
dal peso degli anni. Proprio come qui
presso il Tevere che con me va alla fine.

                                                                                      

                                                                                     

 

 

Piazza Scala - novembre 2010