prima settimana di novembre: in ginocchio la riviera ligure di levante e Genova
Liguria, una tragedia annunciata? Forse ma piuttosto parlerei di
incompetenza e pressapochismo delle nostre strutture pubbliche che
ancora una volta si sono dimostrate inadeguate a recepire i segni
premonitori.
All'acqua dolce si è aggiunta, anche se maniera soft, quella salata:
il 5 e 6 di novembre una violenta mareggiata ha flagellato le coste,
anche se - almeno per il momento - non ha provocato danni a persone
e cose. Spinto dal vento di levante (!?) il moto ondoso non è stato
sufficiente a catapultare le ondate sino alla sede stradale (come
spesso è avvenuto in passato). Lo scenario può essere definito
insieme apocalittico e insolito: i torrenti locali, sino a ieri
completamente asciutti, hanno iniziato a riversare in mare colate di
fango, alberi e pezzi di macchia mediterranea, per fortuna senza
creare effetti diga contro i ponti come nel 1992, quando si erano
riversati sulle strade e avevano riempito negozi e scantinati.
Dobbiamo questo stato di cose ai verdi, che si sono sempre opposti
alla pulizia degli alvei in nome della natura che doveva rimanere
incontaminata. In prossimità degli sbocchi il mare ha assunto un
colore marrone e si è ricoperto di detriti che nei prossimi giorni
verranno scaricati gradualmente sulla battigia.
Le cittadine della costiera di ponente rimangono comunque in stato
di massima allerta: le scuole di Finale Ligure, contrariamente a
quanto successo a Genova (ove sarebbe stato indispensabile fare
altrettanto), sono chiuse da alcuni giorni ma la vita, punteggiata
da violenti rovesci temporaleschi, prosegue normalmente.
Ieri ed oggi ho preso la macchina fotografica e sono andato a dare
un'occhiata alle spiagge e ai moli di Finale Ligure: sono in grado
di documentare la potenza del mare che, per fortuna, questa volta è
stato clemente.
Provate a dare un'occhiata.
Alfredo Izeta - 6 novembre 2011