Pubblichiamo un comunicato congiunto dei tre legali Civitelli, Fasano e Iacoviello che assistono i ricorrenti in Cassazione. Segnaliamo ai nostri lettori un punto particolare, ove gli avvocati scrivono:

Normalmente la Cassazione emette la sentenza dopo alcuni anni, per dire le cose come stanno. Noi non possiamo permettercelo. Occorre che la sentenza arrivi al più presto, possibilmente entro quest’ anno stesso. La nostra situazione è eccezionale, poiché dura da anni e c’ è troppa gente che sta aspettando, e molte sono ormai decedute.

Ecco il testo integrale del comunicato:

 

Oggetto: Consegna dei mandati individuali da parte di Masia

Gentili nostri assistiti, finalmente Masia ci ha scritto, “scusandosi per il ritardo” e ha accettato di farci consegnare i mandati sottoscritti dai clienti, peraltro secondo un preciso impegno da lui già assunto nella convenzione, e finora mai onorato (“le adesioni dei clienti saranno poi trasmesse dall’Anpec all’avv. Tommaso Civitelli che le custodirà a nome del collegio difensivo”).

Ci voleva tanto ?

Ci saremmo risparmiati tutti un sacco di lettere e di comunicati.

A questo punto possiamo finalmente tranquillizzare tutti i nostri clienti.

Tutti coloro che hanno firmato il mandato individuale contenente il “patto quota lite”(patto con cui i clienti accettano di pagare agli Avvocati il 10% di quanto riscosso, ma solo a pagamento avvenuto) avranno finalmente la sicurezza di non dover pagare subito alcunchè in base alle tariffe professionali forensi.

Noi Avvocati ribadiamo, come già ripetutamente fatto, la volontà di rispettare tale patto, che abbiamo voluto fosse chiaramente stipulato per iscritto fra le due parti, come prescrive il codice civile all’ art. 2233, comma 3: (“Sono nulli, se non redatti in forma scritta, i patti conclusi tra gli avvocati ed i praticanti abilitati con i loro clienti che stabiliscono i compensi professionali”).

Adesso la situazione è finalmente chiara per entrambe le parti.

Passando finalmente alle iniziative concrete da assumere (perché qui ormai si passa più tempo a litigare che a lavorare a tutela dei nostri clienti), noi Avvocati prossimamente chiederemo un incontro con gli Avvocati del Fondo, per fare il punto della situazione.

Bisogna capire esattamente la posizione del Presidente del Tribunale e della Covip sulla predisposizione di un progetto di ripartizione da parte dei Liquidatori.

Bisogna inoltre far anticipare al più presto l’ udienza in Cassazione.

Normalmente la Cassazione emette la sentenza dopo alcuni anni, per dire le cose come stanno. Noi non possiamo permettercelo. Occorre che la sentenza arrivi al più presto, possibilmente entro quest’ anno stesso. La nostra situazione è eccezionale, poiché dura da anni e c’ è troppa gente che sta aspettando, e molte sono ormai decedute.

Masia non ha voluto firmare l’ istanza di anticipazione dell’ udienza in Cassazione (lo ha dichiarato per iscritto).

Noi invece firmeremo l’ istanza di anticipazione di udienza, perchè dobbiamo anteporre gli interessi dei nostri iscritti ad ogni altra considerazione di “fedeltà” a Masia.

Vi terremo informati degli sviluppi.

Da Masia non arriva alcuna notizia di sviluppi concreti della situazione, e tutto tace, sia sul fronte sindacale che su quello delle Autorità Vigilanti (Presidente del Tribunale e Covip).

Tocca quindi a noi Avvocati muoverci, non possiamo restare inerti e aspettare che le cose maturino da sole, poiché da sole non matureranno mai.

L’ unica attività attuale di Masia sembra quella di polemizzare con noi e di chiedere a tutti - con poco  successo - di revocarci il mandato che ci è stato conferito.

Ma che vantaggio dovrebbero avere i nostri clienti a revocarci il mandato?

Sotto il profilo economico sarebbero tenuti a pagare ugualmente i quattro Avvocati, sia pure ad incasso ottenuto.

Sotto il profilo della difesa, avrebbero d’ora in poi un solo difensore al posto di quattro.

E’ proprio certo che sia un vantaggio ?

Apparentemente noi tre Avvocati “revocati” potremmo anche egoisticamente limitarci a farci revocare il mandato, e quindi a non fare più nulla a difesa degli iscritti, poiché comunque il nostro compenso del 10% ci spetterebbe ugualmente.

Perché allora ci ostiniamo a continuare ad informare tutti i clienti, a scrivere i controricorsi per Cassazione, a chiedere incontri con le controparti e le Autorità Vigilanti, a chiedere l’anticipazione dell’ udienza in Cassazione, a replicare a questi estenuanti ed inconcludenti comunicati di Masia, che ormai hanno stufato proprio tutti ?

Per concludere: chi vorrà continuare ad essere assistito ancora da noi non dovrà fare nulla: non dovrà spedire nessun modulo e non dovrà neppure “confermarci” un mandato, poiché già lo abbiamo.

Dovrà solo aspettare le nostre prossime notizie, senza temere (come invece paventato da qualcuno) che oltre al patto di quota lite del 10% gli vengano chiesti da noi altri soldi.

Cordiali saluti.

13 aprile 2012

Avv. Tommaso Civitelli

Avv. Pierfrancesco Fasano

Avv. Michele Iacoviello

 

P.S.: Leggiamo l’ ennesima lettera dell’ Avv. Pileggi. Le sue affermazioni non sono vere, e volutamente

ci fermiamo qui, riservandoci ogni azione a tutela della nostra onorabilità.

 

 

 

 

 

 

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