Gli uomini che hanno reso
grande la Banca Commerciale Italiana
In occasione della Settimana della cultura l’impresa
l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo è lieto di invitare
lunedì 18 novembre alla presentazione del volume:
Massimiliano Majnoni, “Sopravvivere alle rovine”. Diario privato di un
banchiere, Roma 1943-1945
Clicca sull'icona per visualizzare l'invito
Massimiliano Majnoni d'Intignano (1894-1957)
Presentiamo uno stralcio da uno scritto di Guido Montanari
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Dopo
il 25 luglio 1943 Raffaele Mattioli, amministratore delegato della Banca
commerciale italiana, si trasferì a Roma presso l’Ufficio di rappresentanza
della Comit, situato a Palazzo Colonna, in piazza SS. Apostoli, diretto dal
1935 da Massimiliano Majnoni d’Intignano.
Si creò così di fatto un’altra Dilezione centrale della Banca, che divenne
una realtà a se stante rispetto a Milano dal giugno 1944, dopo la
liberazione di Roma, e, come vedremo, un autentico crocevia
dell’antifascismo militante.
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Massimiliano Majnoni d" Intignano, nobile di sentimenti cattolico-liberali, capitano nella Grande Guerra e decorato al valor militare, genealogista e bibliofilo, è invece un personaggio meno noto, anche se la pubblicazione dell’inventario delle sue carte (2006) ha incominciato a suscitare un certo interesse sulla sua figura . Infatti l'Archivio storico di Intesa Sanpaolo ha ricevuto in copia digitale dal figlio Stefano l’archivio del padre, depositato nella villa di Marti (Pisa) insieme ad altri archivi familiari
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Majnoni entrò alla Comit nel 1920 e, dopo aver lavorato soprattutto presso
il Servizio estero della Direzione centrale, diresse dal 1930 la filiale di
Como. Richiamato nel 1934 in Dircomit, presso la Segreteria Italia, dove
collaborò con Giovanni Malagodi, sostituì nel 1935 Ugo Baracchi, morto
improvvisamente, alla guida della Rappresentanza di Roma. Questo ufficio era
stato, fin dalla sua creazione, avvenuta nel 1920, il braccio operativo
della Direzione centrale di Milano nella capitale, soprattutto per curale i
rapporti con il governo, i ministeri e il mondo politico. Le conoscenze di
Majnoni negli ambienti della corte, dell’aristocrazia romana e del Vaticano
gli consentirono inoltre di avere accesso a luoghi, personaggi e
informazioni riservate.
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Dopo l'8 settembre 1943 l'occupazione tedesca rese comunque la posizione
della Comit e il suo appoggio alla causa antifascista estremamente
pericolosi, mentre il cerchio intorno a Majnoni si stringeva. Nella notte
tra il 30 aprile e il 1° maggio 1944 l'appartamento dei Majnoni venne
perquisito dalla polizia. La situazione era talmente rischiosa che Majnoni
decise prima di murare i propri diari, compromettenti e rivelatori, e più
tardi li affidò all'amico don Giuseppe De Luca affinché li nascondesse.
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Cosi scriveva Majnoni:
«Roma Piazza SS. Apostoli 53. 4 giugno 1944. Domenica. Festa della SS.
Trinità. Tempo bello. Mi pare che non scriva più il diano dall’anno scorso
nel mese di settembre. Era diventato pericoloso e tutti insistevano perché
smettessi. Ora tutti ì miei diari sono a Marti. Vorrei non venissero
distrutti dalla guerra e dai tedeschi».
La Rappresentanza di Roma divenne il quartier generale della Comit per la
parte liberata del paese. Mattioli venne esautorato il 23 agosto 1944 a
Milano dalla carica di amministratore delegato, ma continuò a fame le
funzioni per le zone sotto il controllo alleato, riunendo a Roma, oltre a
Majnoni, un nucleo di collaboratori fidati, tra cui Enrico Cuccia, Carlo
Bombieri e Luigi Parodi. Insieme riorganizzarono la Rappresentanza e vi
accentrarono, in embrione, tutte le fruizioni di una direzione centrale:
dall’ufficio del personale, con a capo Majnoni stesso, al coordinamento
filiali, all’ispettorato.
Ogni giorno il marchese accoglieva nel suo ufficio molti visitatori e,
sebbene il clima fosse decisamente cambiato dopo la liberazione, la
difficoltà di instaurare buoni rapporti con le autorità alleate, spesso
diffidenti, e la vischiosità di un ambiente politico instabile resero ancor
più complesso il ruolo di Majnoni, instancabile nel cercare di avere le
informazioni prima degli altri e nel verificarle.
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