la storia dell'arte spiegata ai bambini da Monica Falletta  
 

N.d.R.: cliccate sulle immagini per ingrandirle e visualizzare anche i titoli dei quadri

 

Magritte è stato un pittore belga ed è considerato il maggiore esponente del surrealismo in Belgio. Il surrealismo è un movimento culturale (che coinvolge anche letteratura e cinema) il cui fine è quello di conciliare, in modo armonico, sogno e veglia. Nel caso delle opere pittoriche di cui parleremo, possiamo identificare immagini nitide e reali, ma accostate senza alcun nesso logico.

 

 

Per realizzare un’opera che avesse le caratteristiche viste sopra, gli artisti potevano utilizzare una tecnica basata sulla casualità, che prevedeva la collaborazione di più persone: la prima inizia disegnando un soggetto a suo piacimento. Il secondo artista, sullo stesso foglio, aggiunge un’ altra figura, scollegata dalla prima, e passa a sua volta il foglio al partecipante successivo e così via.

Ma torniamo a Magritte! Egli dipinge con una tecnica che crea un’illusione onirica, ritenendo il sogno una fonte di ispirazione. Il suo scopo è quello di creare un cortocircuito visivo nello spettatore, attraverso accostamenti inconsueti e deformazioni irreali, creando universi fantastici,  misteriosi ed enigmatici. Un esempio evidente lo troviamo in “Modello rosso”, dove le dita dei piedi diventano, gradualmente, una scarpa.

 

 

Una delle opere più famose (e reinterpretate) di Magritte è sicuramente “Figlio dell’uomo”, dove si vede un uomo con la bombetta, il cui viso è coperto da una mela. Uomo e mela sono due dei soggetti preferiti del nostro pittore sognante e infatti li ritroviamo in numerose altre tele.

 

 

 

Nelle ultime due opere, “L’uomo con la bombetta” e “L’alta società”, troviamo altri due particolari che Magritte amava riprodurre nei suoi quadri: la colomba e le nuvole.

 

 

Questi sono solo alcuni degli esempi dei quadri surreali di Magritte; di seguito ne potrete vedere altri e divertirvi con i vostri bimbi a scovare i particolari ripetuti nelle varie opere!

 

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M. è rimasta piuttosto sorpresa dalle opere di Magritte: il fatto che un adulto abbia potuto fare disegni “senza senso” l’ha fatta divertire. Ha adorato “La grande famiglia”, la colomba le è piaciuta molto. Pensavo di fare con lei un disegno seguendo la tecnica di cui ho parlato sopra, ma appena M. ha iniziato a disegnare, ha deciso di fare tutto da sola… Ecco a voi: “Porta multicolore, mela rosa in mezzo al mare con le onde e colomba”.

 

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Monica con l'attiva partecipazione di M.

 

 

 

Il significato di questo blog è presto spiegato: amo la storia dell’arte. Inoltre, da quando mia figlia M. ha raggiunto un’età adeguata (cinque, sei anni), ho sentito il desiderio di condividere con lei ciò che mi appassiona. Credo fermamente che un bimbo debba essere abituato fin da piccolo alla conoscenza e alla comprensione dell’arte in tutte le sue forme, per far sì che non diventi un adulto capace di formulare frasi tipo: “Figuriamoci, sono capace anche io di dipingere così!” La difficoltà che può sorgere con un bimbo in età prescolare (come la mia M.), dipende dal fatto che con lui non si può parlare di arte come con un adulto. Iniziare dalle incisioni rupestri e proseguire cronologicamente come sui libri, lo annoierebbe a morte! Ciò che faccio con M. (che è molto curiosa, ma ha una soglia dell’attenzione decisamente bassa…) è di darle informazioni brevi e semplici e farle visionare molte immagini. Visti i miei studi superiori, dispongo di una discreta collezione di libri di vari artisti, con immagini strepitose, che lei ama commentare e criticare (!!!). Spesso, però, gli spunti per discutere di arte arrivano direttamente dalla vita di tutti i giorni, dalla tv, da immagini pubblicitarie… In questi casi, assecondo le sue domande, collegandomi a ciò che mi sembra più pertinente. Quello che troverete in questo blog, quindi, non sarà una serie di lezioni di storia dell’arte (io non sono un’insegnante, solo un’appassionata!), ma spunti di riflessione, idee, immagini, attraverso le quali io riesco a dialogare piacevolmente con mia figlia, suscitando in lei curiosità e meraviglia e contribuendo, al tempo stesso, alla sua apertura mentale e alla sua comprensione del mondo, visto con migliaia di occhi diversi.

Monica

 

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - agosto 2014