Piazza Scala

 

 

Trasmettiamo l'invito del collega Stefano Tabanelli ad entrare nella "maggioranza silenziosa" dei soci Anpecomit e degli altri ex Comit che sono amareggiate per le ultime vicissitudini dell'associazione.
Stefano invita i colleghi ad entrare in contatto con lui per essere annoverati
nella "maggioranza silenziosa" che sta tuttavia iniziando a farsi sentire (in molti casi con grande vigore). Coloro che si trovassero d'accordo con il collega possono contattarlo utilizzando il sottostante modulo, a lui indirizzato.
Piazza Scala - aprile 2012

 

 

Ex-colleghi, Amici, immagino che la maggior parte di voi sia al corrente dell'amara conclusione della squallida vicenda che ha caratterizzato la recente vita dell'ANPEC, nonché dei ripetuti tentativi di far recedere il Presidente da quello che la "maggioranza silenziosa" ha considerato, e considera tuttora, anche alla luce degli ultimi comunicati, un atteggiamento a dir poco "sopra le righe".

Avrete letto le considerazioni e gli inviti di tanti amici di buon senso (Auterio, Esposito e Vanin, fra gli altri) che - ciascun a modo suo - ha espresso la sua sorpresa - ma soprattutto la sua amarezza - per l'evoluzione di una vicenda che, in un modo o nell'altro, chiude certamente un capitolo della vita dell'associazione e probabilmente ne costituisce l'inizio della fine.

Da parte mia, ho espresso ripetutamente la mia solidarietà con i "reprobi" (mi auguro che presto si diano una nuova denominazione, più rappresentativa del loro apprezzabile impegno quotidiano) dei quali ho potuto constatare l'infaticabile dedizione e l'assenza di interessi personali nella difesa degli interessi e delle posizioni (e le più disparate!) dei colleghi.

In questa ottica, faccio seguito al mio messaggio del 13.03 scorso per inoltrarvi - ad ogni fine utile ma soprattutto perché lo ritengo doveroso nei vostri confronti - il messaggio dei "reprobi" del 3 aprile scorso nonché, in allegato, la comunicazione del collegio degli avvocati, cui l'ANPEC aveva affidato il mandato per la difesa degli interessi dei soci ANPEC, poi - secondo l'ottavo comunicato - recentemente revocato.

Non posso non concludere con un invito a ciascuno dei destinatari, se d'accordo, a sospendere il pagamento della quota ANPEC annuale, informandone - se del caso - anche la stessa Associazione, con l'impegno da parte mia a tenervi costantemente aggiornati sugli sviluppi di ogni nuova iniziativa.

Al riguardo, segnalo, ad ogni fine utile, che l'amico Alfredo Izeta pubblica regolarmente quanto riceve dai "reprobi" sul sito " www.piazzascala.altervista.org " del quale è l'impegnato ed apprezzato animatore ormai da più di qualche anno.
Con la preghiera di un cortese cenno di riscontro onde poter aggiornare la mia "lista contatti Comit" e, se del caso, convogliare ai "reprobi" anche la vostra simpatia e la vostra solidarietà, colgo l'occasione per inviarvi di miei più sinceri auguri di Buona Pasqua.

Con viva cordialità.
Stefano Tabanelli - 6 aprile 2012

 

Commenti:

16 aprile 2012 - da Arnaldo De Porti: rispondo subito a caldo alle considerazioni di Leonardo Esposito e Stefano Tabanelli (quest’ultimo mi dovrebbe cortesemente confermare o meno se abbiamo lavorato insieme in D.C per la missione Africa negli anno 60 e a Venezia in Segreteria qualche anno dopo, dato che alla mia età certe eventi lontani opacizzano…) e, nel condividere in toto il loro-nostro stato d’animo, non posso non esimermi dall’esternare molto amichevolmente, con riferimento all’Anpec ed al suo presidente, la seguente sensazione :…” Mamma mia, come siamo caduti in basso, che offesa alla grande Comit ed al suo Mattioli…”
Detto questo, aggiungerei che bisognerebbe essere sordi e ciechi per non capire che l’Anpec, di fatto, non esiste più e che esistono solo quegli ultimi colpi di coda, invero cattivi ed illegali, somiglianti, in un contesto per fortuna diverso, a quelli che si manifestano quando un regime sta cambiando volto…come da esempi vissuti molto di recente. Anch’io mi sono dissociato da Anpecomit comunicando la mia presa di distanza dall’associazione con una lettera personale al Presidente, il quale, mi ha preso atto con poche righe, dal tono laconicamente artefatto, come se ciò non gli “fregasse niente”…
D’accordo, io non sarò stato nulla per Anpecomit, ma il significato intrinseco di un tale atto, se io fossi stato in lui, alias il Presidente, mi avrebbe fatto molto male dentro. E ciò mi ha ricordato una frase dettami da Indro Montanelli negli anni in cui era Direttore della “Voce” : “Per me è sempre un colpo al cuore quando vedo “resa” anche una sola copia del mio quotidiano…” Analogia questa che, a mio avviso, può tranquillamente accostarsi a quanto ho appena detto, soprattutto dal punto di vista morale. Evidentemente, questo tipo di rapporto umano lascia a desiderare nell’Anpec..
Ed infine, comunico, anche se dalle ultime informazioni ho appreso che non era necessario, che qualche giorno prima delle ultime informazioni, ho espresso mediante raccomandata tutta la mia solidarietà agli avvocati Civitelli-Fasano-Iacoviello (con qualche riserva per il nuovo professionista di Roma subentrato in quanto trovo la cosa perfettamente inutile) augurando loro un buon lavoro, volto a sollecitare le decisioni della Cassazione affinché, almeno entro quest’anno, come ci hanno scritto e sperano anche gli stessi avvocati, si possano vedere i risultati.
Un abbraccio a tutti e restiamo al massimo coagulati intorno a questa nostra nuova maggioranza silenziosa.
16 aprile 2011 - da Stefano Tabanelli:
Caro Arnaldo, ti confermo essere io quello che hai conosciuto negli anni d'oro a Venezia (anzi a Mestre) dove tu eri - e non posso dimenticarlo (salvo gli errori cui ti ti riferisci) - all'Ufficio Sviluppo mentre io ero un semplice "carico DC", tutto impegnato a fare carriera. Ora mi sono "ritirato" in Lussemburgo, dove ho preferito trasferirmi definitivamente dopo le amare vicende degli ultimi anni in Comit (sono annoverato fra gli "esodati" del 2004, a seguito di quel "colpo di mano" che fu il Piano Sociale). Per il resto, un po' meno pessimista di te, auspico ancora che l'ANPEC - ormai agonizzante - possa essere "salvata" se si riuscisse a coagulare (come dici tu) e compattare intorno ad una "costituente" prima, ed ad un nuovo Direttivo quindi, quella maggioranza silenziosa che ritengo molto più numerosa (soprattutto dopo i primi riscontri al mio invito di prima di Pasqua) e più disponibile ad impegnarsi (soprattutto se ciascuno facesse un "pochino") di quanto pensano i reprobi. Con altra a parte, ti inoltro quanto ho inviato recentemente ai miei "contatti" con le mie considerazioni al riguardo.

16 aprile 2012 - da Maurizio Arpaio: Anch'io mi sono espresso per un'iniziativa del genere e sinceramente mi aspettavo che il popolo silenzioso facesse sentire con più forza il proprio pensiero attraverso le pagine e la puntualità di Piazza Scala. Certamente dobbiamo far sentire la nostra presenza perchè l'ANPEC non puo' agonizzare così!!!

16 aprile 2012 - da F.F.: Faccio mie le espressioni di amarezza per l'atteggiamento della nostra Associazione che sembra dimenticarsi l'interesse comune. Ciò pur dandole atto dell'accordo sottoscritto con ANM che tuttavia non ha voluto difendere con un approccio più equilibrato con le parti in causa, così come suggerito da più parti e dagli stessi avvocati di difesa.
16 aprile 2012 - da Edoardo Gandolfo: CONDIVIDO TUTTE LE VOSTRE CONSIDERAZIONI E CONFERMO ANCH'IO L'USCITA DALL'ANPEC.
16 aprile 2012 - da Massimo Osti: Immediatamente dopo la ultima ridicola assemblea dell'Anpec, ho dato le mie dimissiomi esprimendo al masia tutto il mio disappunto per il suo modo di gestire e anche di fomentare conflittualita' tra gli stessi soci dell'Anpec. Masia mi ha risposto con uno dei suoi tipici lunghi messaggi con argomenti fritti e rifritti. Povera Anpec!

16 aprile 2012 - da Enzo Melodia: Sono allibito e addolorato per quello che sta succedendo in ANPEC. Non revocherò il mandato all'avv. Iacoviello.

16 aprile 2012 - da Arnaldo De Porti: La mia adesione è insita nel primo commento.
19 aprile 2012 - da A.M.: Caro Collega Mi fa piacere fare la tua conoscenza o forse ci conosciamo già dato il giro di filiali che ho fatto sino a Roma come Capo degli Operatori Borsa e Nac e dove per motivi di famiglia ho dato le dimissioni sono passato ad altro istituto bancario come responsabile della Finanza per 3 anni e poi sono andato in pensione. Maggioranza silenziosa è un bel termine ma adesso è arrivato il momento di fare la maggioranza rumorosa e come non siamo andati a Roma adesso non dobbiamo Scusa non c'è più spazio. Ciao votare nessun consiglio dell'Anpecomit.
19 aprile 2012 - da Stefano Tabanelli:
grazie dell'attenzione ma come avrai constatato, la mia iniziativa è pressoché caduta nel nulla, per non dire naufragata in ....... un fragoroso silenzio! Di certo nessuno di noi vota un Direttivo che è - soprattutto dopo il ritiro della candidatura da parte di molti - e sarà ancor di più succube della personalità del Presidente, encomiabile inizialmente ma ormai divenuto "incomprensibile" nelle sue diverse ma sempre logorroiche manifestazioni.

 

 

 

 

 

 

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