Piazza Scala

 

Tre “amici Comit” a spasso per Cosenza (Santino Crescente, Fernando Mazzotta e Paolino Barbanti: clicca sull'immagine per ingrandirla), “visitano” il MAB in una splendida giornata di Santo Stefano.

 

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Carlo Bilotti – Nota Biografica

Nasce a Cosenza da una nobile famiglia meridionale. Imprenditore internazionale nel campo della cosmetica e da sempre appassionato collezionista d'arte, Carlo Bilotti proviene da una nobile famiglia meridionale. Dopo aver completato gli studi giuridici a Napoli e Palermo, inizia la sua prima esperienza lavorativa nelle cartiere e nelle altre industrie dei genitori Mario e Edvige Miceli dei baroni di Serradileo. Nel 1963 è a New York per frequentare i corsi della Columbia University e nel 1968 sposa Margaret Embury Schultz. Nominato vicepresidente per l'Europa della multinazionale Shulton, si trasferisce a Parigi. Nel 1973 a New York diventa presidente della Jacqueline Cochran, produttrice di profumi delle più note case cosmetiche europee come Nina Ricci, Carven e Pierre Cardin.

In Svizzera acquista la società La Prairie e crea una linea di trattamento promossa da Christian Barnard. Oltre che a Parigi e New York, è molto attivo nel mondo della finanza e dell'arte anche a Zurigo, Basilea, Londra. La sua figura di collezionista si caratterizza per l'amicizia con molti artisti tra cui de Chirico, Warhol, Lichtenstein, Dalì, de Saint-Phalle, Rivers, Rotella, dalla quale nasceranno le committenze di numerose opere non solo per la sua collezione personale ma anche per le sue società. Negli ultimi anni Carlo Bilotti ha sentito l'esigenza di rendere fruibile al pubblico la propria collezione e ha realizzato diversi progetti di mecenatismo nelle città di Cosenza e di Roma. Ha trascorso gli ultimi decenni con la moglie ed i figli adottivi Eric e Megan, tra Palm Beach, New York e Roma. Carlo Bilotti è scomparso all'età di 72 anni, il 17 novembre 2006.

A testimonianza della sua vicenda personale e culturale, sono esposti nel museo due ritratti. Il primo, Tina e Lisa Bilotti, del 1981 è di Andy Warhol. Si tratta di una raffinata elaborazione foto-pittorica rarissima per il maestro della Pop Art in quanto ritrae in una singola tela persone diverse: Tina, moglie di Carlo, e la figlia Lisa (scomparsa prematuramente nel 1989). Nelle collezioni pubbliche romane è presente solamente un'altra opera dell'artista americano. Il secondo, Carlo con Dubuffet sullo sfondo, è un dipinto a rilievo del 1994 di Larry Rivers che fu tra i primi in America a creare ritratti in chiave dissacratoria.

Fonte: la biografia di Carlo Bilotti è tratta dal sito ufficiale del Museo Carlo Bilotti di Roma.

 

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Nell’isola pedonale della città di Cosenza, la centralissima Corso Mazzini, punto nevralgico della città tra il suggestivo centro storico e la città nuova tra palazzi antichi e monumenti, sorge un’opera davvero straordinaria e di grande rilevanza artistica e culturale: Il MAB - Museo All’Aperto Carlo Bilotti. Questo ambizioso progetto ha visto la luce nel 2006, quando il mecenate cosentino Carlo Bilotti, recentemente scomparso, ha deciso di donare parte della sua collezione di pezzi d’arte alla propria città natale. Il percorso museale si snoda tra importanti opere scultoree di artisti differenti per stile ed epoca. La visita al museo all’aperto è quindi un interessante momento culturale nel quale i cittadini stessi e i visitatori, che convergono in città, hanno l’opportunità di vivere un momento originale di contatto diretto con l’arte, senza la necessità di recarsi in uno spazio chiuso come un museo o una galleria. Grazie alla lungimiranza di questo grande mecenate sia a Cosenza che a Roma oggi si possono osservare le sue meravigliose donazioni. A Cosenza, con il MAB, Museo all'aperto Bilotti, e a Roma con il Museo Carlo Bilotti collocato nell'Aranciera di Villa Borghese, appositamente restaurata. Per chi volesse approfondire sul museo romano collegarsi al sito  www.museocarlobilotti.it

In questa bella e significativa frase si riassume la vita stessa di questo grande mecenate, illuminato e amante dell'arte.

“Le sole cose che restano dopo la nostra morte, sono quelle che doniamo alla collettività, poiché le generazioni future sono la continuazione della nostra vita.”

Questo particolare percorso artistico si sviluppa in Corso Mazzini, divenuto isola pedonale, partendo da Piazza Bilotti (ex Piazza Fera) fino a Piazza dei Bruzi ove ha sede il Palazzo di Città. Questo percorso intercalato da una splendida fontana inaugurata proprio in questi giorni che si inerpica con i suoi giochi d’acqua e di musica viennese sino alla chiesa di Santa Teresa (clicca sull'immagine a sinistra per ingrandirla),ospita le sculture di prestigiosi artisti contemporanei. Ogni scultura è posta su un piedistallo luminoso. A ogni piedistallo è associato un sistema elettrico in grado di riprodurre musica strumentale o un’introduzione descrittiva al museo stesso. Avvicinandosi alle sculture l’utilizzo di una rete wi-fi consente di scaricare informazioni sul proprio telefono cellulare attraverso la funzionalità del bluetooth. Insomma, attraverso questo museo “en plein air” è nato un modo nuovo e particolare di fruire l’arte, vivendola nella vita di ogni giorno e immergendola in un ambiente nuovo fruibile da tutti e in qualunque momento del giorno e della notte. Il MAB rappresenta un espediente unico per portare l’opera d’arte a diretto contatto con il visitatore esentato dal pagamento di un biglietto e non soggetto a un percorso obbligato delle opere come in altri Musei all’aperto esistenti in Italia. Infatti, la passeggiata cosentina attraverso le sculture di Giorgio De Chirico, Salvator Dalì, Pietro Consagra, Giacomo Manzù, Emilio Greco, Mimmo Rotella e Sacha Sosmo si inserisce invece nella quotidianità dei cittadini consentendo tante varianti di percorso, ovviamente libero, nella fruizione delle sculture e la loro totale vicinanza grazie alla scelta di piedistalli elevati ma non al punto di allontanarle dallo spettatore che passeggia attraverso esse. Sono talmente noti gli artisti e le opere esposte al MAB che mi è sembrato superfluo fare dei cenni biografici o dei brevi cenni descrittivi delle opere. Mi sono limitato a inserire delle didascalie nelle foto realizzate durante la “visita”.

 

l’album fotografico delle sculture (clicca sulle immagini per ingrandirle)

 

Fernando Mazzotta - gennaio 2013

 

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Piazza Scala - gennaio 2013