Alessandro Lutman presenta il suo primo libro “Poesie d’autunno” Le liriche tema di un concorso indetto dal Coro Filarmonico di Udine di Maria Sofia Rizzi
18 marzo 2015

 

LICEO CLASSICO BERTONI. Alessandro Lutman, studente di Lettere all'Universita' di Udine e giovanissimo autore di “Poesie d'Autunno-Raccontandomi in versi”, fresca raccolta appena pubblicata dalla locale Forum Edizioni ed oggetto attuale di un concorso nazionale di composizione è nostro ospite in redazione. Con l'esordiente artista di Monfalcone (nato a Trieste, classe 1995) c'è Luca Comello, amico e sostenitore, tirocinante al Coro Filarmonico Città di Udine al quale ha fatto conoscere le poesie dell'amico ora tema del concorso indetto dal Coro e dedicato al professor Renato della Torre, musicologo udinese scomparso nel 2005”

Alessandro, da dove nasce la tua passione per la poesia?

Tutto è cominciato quando a scuola ho conosciuto Leopardi e le sue opere che mi hanno da subito affascinato. Come lui mi sentivo trascurato da tutti i miei compagni di classe e a completare questo vuoto c'era la natura. Ho iniziato a scrivere componimenti in quanto ritenevo che l'unico modo per esprimermi fosse la poesia, la tipologia di scrittura più raffinata a mio parere.

Anche tu sei pessimista o c'è ancora speranza?

Preferisco definirmi realista, come d'altronde era lo stesso Leopardi, piuttosto che pessimista. Il mondo in cui viviamo è afflitto da corruzione, criminalità, indifferenza e molto altro. Essere contenti di viverci vorrebbe dire non accorgersi di ciò che ci sta attorno, negando l'evidenza. Per quanto riguarda la speranza, beh, quella è l'ultima a morire. Magari un giorno cambierò le mie idee.›

Poco tempo fa é uscito il tuo primo libro: Poesie d'Autunno. Che cosa é per te e cosa speri di trasmettere ai tuoi lettori?

Il libro é una creatura che custodisco come fosse un figlio. Tanto che la prima copia che ho ricevuto la porto sempre con me ovunque. Vorrei che il mio libro facesse riflettere il lettore sul fatto che apparentemente tutto é perfetto ma concretamente si salva ben poco di buono. Quel buono però va salvaguardato e trasmesso: è questo che voglio rimanga. Il libro quindi vuole essere un raccontare me stesso attraverso le mie esperienze e al tempo stesso una critica sociale.

Come si legano le tue poesie con il concorso musicale?

Risalgono

 

a quasi un anno e mezzo fa e li ho riscoperti recentemente, grazie a Luca, quando il Coro Filarmonico di Udine era alla ricerca di un poeta per dar vita a un concorso in onore del musicologo Renato del Torre. Da qui la nascita della raccolta e la realizzazione del mio sogno.

 
 

18 marzo 201

 

 

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