IL RISVEGLIO DEL SOLE

Con la ripetizione di un suono onomatopeico il poeta inizia la sua lirica, che tratteggia il momento dell'alba con dovizia di particolari ambientali. La descrizione del sole nascente ha un andamento classicheggiante, mentre altre parti si rifanno allo schema dell'idillio: il tutto ben armonizzato, a creare una poesia piacevole, in cui si sente la partecipazione dell'autore e la sua attenzione per tutti i fenomeni legati alla natura e alla vita dell'uomo.
(da Antologia “Via Francigena 2008”)

 

Sfrr sfrr sfrr sgrana del risveglio l’ora
la vecchia clessidra infinita e lenta.
Si slegano le campane ed effondono
nell’aria squilli gioiosi.
Lesto si desta il rannicchiato sole
e gli occhi si stropiccia e con decise
mani strappa il velo eburneo d’alba.
Ad ali spiegate disfiora il mare
sconfinato e tremolante,
e poi sale e sale ancor più su
nel sereno fitto ad irraggiare,
a perpendicolo, dorato,
i crocefissi dei campanili.
Lameggiano i tetti di lamiera
dei cantieri
e le criniere dei solchi umidi e fertili
dei campi di grano.
Molle la luna rapida s’invola
e al vento a piene mani disperde
coriandoli di emozioni e palpiti
di sogni liberi e vaghi.
Seduto sul molo che il mare sfiora,
fisso il rovente cielo con occhi pavidi.
Di ricordi angosciosi rigurgita la mente
e ansioso aspetto il rifiorire
brunito della sera.
 

Da  “Ali di pietra” di Giovanni Lorè (Edizioni Helicon)